La vicenda artistica dei pittori Ghezzi da Comunanza (AP) inizia alla fine del ‘500 con Sebastiano (1580-1645), pittore, ingegnere e architetto militare, oltre che scienziato ed alchimista.
La complessità culturale degli interessi di Sebastiano si arricchisce con il figlio Giuseppe (1634-1721), trasferitosi in età precoce a Roma, dove ebbe modo di ampliare i suoi interessi culturali, affiancando all’attività pittorica quella di esperto di cose d’arte, restauratore ed arbitro del collezionismo e del gusto del tempo.
La sua prolifica attività artistica nella capitale, legata agli ambienti culturalmente più avanzati delle principali famiglie romane e della corte pontificia, procedette di pari passo con una costante produzione pittorica per la sua terra d’origine. L’adesione poi all’Accademia dell’Arcadia e l’assidua frequentazione di ambienti colti gli dà modo di coltivare interessi letterari ed artistici e di entrare in contatto con importanti personaggi marchigiani: tra questi, Papa Clemente XI Albani, che divenne uno dei principali committenti del figlio Pier Leone (1674-1755), figura di ingegno brillante e di vasta cultura, la cui appartenenza al mondo romano non gli impediva di autodefinirsi "cittadino ascolano". La sua versatile personalità si rispecchia nella multiforme produzione artistica, che spazia con disinvoltura dai soggetti sacri, alla ritrattistica e alle scene celebrative.
Ma il genere a lui più congeniale è la caricatura, in cui egli raffigura i più noti personaggi del suo tempo con occhio arguto ed ironico, mettendo a frutto le sue doti di osservatore attento e curioso.
L’itinerario si snoda attraverso i dipinti marchigiani di questa straordinaria famiglia di pittori, conducendo il visitatore non solo all’apprezzamento delle loro specificità artistiche, ma anche alla conoscenza di una trama fitta e spesso inattesa, rappresentata da quelle chiese, musei, contesti architettonici e centri storici che ospitano e custodiscono, insieme alle opere dei Ghezzi, un tesoro diffuso di arte e di cultura.
* tratto da "I Ghezzi nelle Marche. Guida alle opere" a cura di C. Costanzi, M. Massa, B. Montevecchi; Venezia 1999.
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