Le Marche vantano un centinaio di strutture teatrali al chiuso di cui ben 62 storiche, edificate tra il 1600 e il 1930.
I Teatri Storici delle Marche costituiscono un insieme unitario, un fenomeno pressoché unico per il loro numero e l’uniformità di diffusione in relazione ad un contesto territoriale circoscritto, oltre che per i caratteri architettonici dei singoli edifici che lo compongono come “sito seriale” anche per la sinergia che essi instaurano con i centri storici dei quali si pongono spesso come fulcro vitale.
Centri fondamentali per l’aggregazione sociale, rappresentarono nel passato uno strumento fondamentale di stabilizzazione politica, in grado di offrire un’importante occasione di lavoro per diversi ceti professionali e artigiani, tra cui falegnami, minatori, ferrari, stuccatori, pittori, indoratori, sarti, manovali e addetti al trasporto dei materiali per l’edificazione. Senza contare la funzione economica e di polo d’attrazione, capace di donare alle città una grandissima aura di prestigio. La loro presenza contribuì inoltre ad accrescere la solida cultura musicale e l’amore per lo spettacolo degli abitanti, un tratto distintivo che il turista può apprezzare ancora oggi in tutta la sua vivacità.
Frutto di una tradizione culturale che si è evoluta nei secoli, i teatri mantengono tuttora invariate le fondamentali peculiarità costruttive, decorative e d’uso, pur attraverso gli interventi conservativi e le manutenzioni apportati per gli adeguamenti normativi ed anche come necessaria conseguenza agli eventi tellurici.
Ancora oggi i nuclei storici della maggior parte dei centri urbani marchigiani conservano l’assetto urbanistico consolidatosi in epoca medievale e/o neoclassica, con l’edificio teatrale che - attraverso le sue spazialità esterne ed interne - mantiene un ruolo centrale nella configurazione della città, in particolare nel contesto dei piccoli borghi delle aree interne.
Approfondimento: I sipari storici
TEATRI