Il modello economico prevalso negli anni passati ha trattato le risorse naturali ed energetiche come se fossero illimitate, con scarsa sensibilità ed interesse per la salvaguardia ambientale. Ciò ha generato gravi squilibri e problematiche nell’intero ecosistema.
Uno sviluppo sociale duraturo e propulsore di benessere collettivo e individuale può avvenire solo rispettando i limiti della natura, organizzando una convivenza intelligente e ordinata tra crescita economica e protezione ambientale.
Questo non vuol dire creare una contrapposizione lavoro/salute, tra l’altro in un contesto economico difficile come quello attuale, ma significa mettere in campo azioni programmate ed equilibrate, per garantire uno sviluppo sostenibile.
Per far questo la Regione Marche sta traducendo in attività concrete e ponderate, gli strumenti normativi messi ora a disposizione dal legislatore.
Il D.Lgs. n. 152/2006 espressamente contempla che la Regione Marche, quale Autorità competente ad esprimere valutazioni e a rilasciare autorizzazioni ambientali, eserciti il controllo sull’applicazione delle disposizioni del Testo Unico in materia di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), con la collaborazione di ARPAM
A tal fine, negli scorsi anni è stato pertanto firmato un Protocollo d’intesa con ARPAM (n. 186 del 20/10/2014) in materia di controlli VIA.
La L.R. n. 11/2019 prevede, inoltre, anche l’ausilio dei Carabinieri Forestale in materia di controlli VIA attraverso la stipula di apposite convenzioni.
ARPAM e Carabinieri Forestale, su indicazione della Regione Marche, effettuano controlli su opere ed interventi che sono stati sottoposti alle procedure di valutazione d’impatto ambientale (verifica di assoggettabilità e VIA) da parte della Regione Marche, anche per interventi localizzati o con impatti interregionali ed interprovinciali, nonché sulle opere soggette alle procedure di VIA statale, per la parte di competenza regionale.
In materia di AIA, secondo quanto stabilito dall’articolo 29-decies, comma 11-bis del D.Lgs. 152/2006, le attività ispettive ordinarie e straordinarie presso tutte le installazioni della regione, ricadenti in AIA, sono illustrate in un piano d'ispezione ambientale, periodicamente aggiornato a cura della Regione Marche, sentito il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica per garantire il coordinamento con quanto previsto nelle autorizzazioni statali ricadenti nel territorio.
I presupposti metodologici del suddetto Piano d’Ispezione Ambientale, con l’utilizzo del modello SSPC (Sistema di Supporto alla Programmazione dei Controlli), sono riportati, da ultimo nella D.G.R. 535/2021 attualmente in fase di aggiornamento.
Secondo quanto stabilito dall’articolo 29-decies, comma 11-ter, del D.Lgs. 152/2006, sulla base delle procedure e delle metodologie di cui al suddetto piano d’ispezione sono definiti i programmi annuali per le ispezioni ambientali ordinarie contenenti l’elenco delle installazioni AIA collocate nella Regione Marche e soggette a visita ispettiva ordinaria programmata sulla base di una valutazione sistematica dei rischi ambientali.
Le attività di controllo in materia di VIA ed in materia di AIA vengono attivate anche sulla base di formali segnalazioni provenienti da privati cittadini.
L'attenzione verso l’ambiente da parte dell’Amministrazione Regionale si traduce anche nella costante attività di monitoraggio ambientale, volta a verificare le eventuali variazioni che intervengono nell’ambiente stesso, per risalire alle cause ed individuare eventuali azioni di mitigazione degli impatti indotti dalle opere realizzate e dalla produzione industriale.
Le attività di Monitoraggio Ambientale vengono svolte in fase ante-operam, corso d’opera e post-operam, in relazione a specifici Piani di Monitoraggio Ambientale (PMA) che definiscono le componenti significative da monitorare, i punti di misura, i parametri e le frequenze.
I dati acquisiti dalle ditte nel corso delle campagne di misura programmate in sede di valutazione e di autorizzazione, vengono gestiti dai competenti uffici regionali, secondo quanto previsto dalla normativa (D.Lgs. 152/2006, art. 28 e art. 29 sexies c. 6).
La Regione Marche utilizza anche fondi propri per svolgere monitoraggi più complessi in aree problematiche.
Ad esempio in passato ha sottoscritto specifiche convenzioni per l’installazione di stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria o per campagne di misura oltre che per ispezioni di natura straordinaria.
I controlli alle imprese sono ispirati ai principi di semplificazione, semplicità e proporzionalità.