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Agricoltura Sviluppo Rurale e Pesca

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Comunicati Stampa

07/08/2025

PRESENTATO IL DISTRETTO DEL CIBO DELLE MARCHE ‘GRAN_ DE’ MARCA’

Nelle Marche nasce il distretto del grano denominato ‘Gran_de'Marca’. E’ stato presentato oggi, ad Ancona, dall’assessore all’Agricoltura Andrea Maria Antonini nel corso di un incontro molto partecipato durante il quale sono intervenuti il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, l’eurodeputato Carlo Ciccioli, il vicesindaco di Ancona Giovanni Zinni, il vicepresidente nazionale della Cia (Conf. Italiana Agricoltori) Matteo Bartolini. La creazione di un distretto, importante e di prestigio come quello cerealicolo, è fondamentale per le Marche, terza regione in Italia nella produzione del grano. Il distretto rappresenta “un’iniziativa strategica e formidabile opportunità di sviluppo per l'agricoltura e l'economia regionale - ha detto Antonini in apertura della mattinata - Nato con l'obiettivo di valorizzare la produzione cerealicola marchigiana, in particolare quella del frumento duro, questo distretto si inserisce pienamente nel quadro normativo che la Regione Marche ha definito per promuovere i Distretti del Cibo”. Una nuova struttura macroeconomica “in grado di rafforzare l’identità delle produzioni del territorio e farle uscire dall’anonimato in cui sono state relegate nonostante il livello di eccellenza qualitativo che le contraddistingue”. “La produzione cerealicola rappresenta una delle nostre eccellenze – ha detto il presidente Acquaroli - la qualità del grano marchigiano è motivo di orgoglio ma va aiutata per essere riconosciuta dal mercato. Tramite il distretto dobbiamo far crescere, potenziare e tutelare la nostra biodiversità, la nostra agricoltura e i nostri agricoltori. Occorre continuare a lavorare anche per cercare di sburocratizzare il lavoro e creare le condizioni per essere sempre più competitivi sul mercato”. L’agricoltura per la Regione “è essenziale – ha aggiunto - rappresenta le radici più profonde del nostro territorio. Per troppi anni non ha avuto il riconoscimento che merita, un settore considerato dal valore inferiore. Abbiamo visto perdere troppo tempo che va recuperato lavorando insieme con strategie e soluzioni varie per le aziende sul territorio. E’ una sfida fondamentale che deve essere accompagnata da una visione complessiva che ridà centralità, opportunità e prospettive”. Acquaroli ha poi chiamato in causa le nuove generazioni: “Dobbiamo mettere i giovani in condizione di tornare all’agricoltura, di crederci e investirci, per non perdere un patrimonio di bellezza importante anche per altri settori, perché l’agricoltura è prodotto, è biodiversità, è fondamentale per il turismo, per la ristorazione e altre strategie di crescita. Tutelare l’agricoltura significa quindi tutelare la capacità di crescita della nostra regione”. Bisogna lavorare, è l’invito del presidente “fare squadra e cercare sempre soluzioni innovative e all’altezza delle aspettative delle nuove generazioni e delle imprese agricole che ci sono oggi, giorno dopo giorno, a difendere il loro destino ma anche il destino della nostra regione”. “Un progetto ambizioso – ha spiegato Antonini - che offre un valore aggiunto e identificativo all’intera area di riferimento, realizzato grazie all’apporto prezioso di associazioni, operatori e aziende che rappresentano una leva fondamentale per la crescita e per lo sviluppo del territorio e del sistema produttivo marchigiano”. Un progetto solido, ben strutturato “che permette di rafforzare l'intera filiera cerealicola regionale, migliorando la qualità dei prodotti, garantendo stabilità economica agli agricoltori e contribuendo allo sviluppo sostenibile del territorio. Il riconoscimento del Distretto ‘Gran_de'Marca’ apre a concrete opportunità di crescita per tutte le aziende del settore. Favorisce inoltre la collaborazione tra le aziende, la condivisione delle competenze e l'innovazione tecnologica per affrontare le sfide del mercato. Un’area in cui insiste e opera un determinato distretto, infatti, acquisisce maggiore importanza, ottiene più attenzione a livello promozionale, diventa un centro in cui è più agevole realizzare attività mirate e strategiche, può intercettare finanziamenti e accedere a misure nazionali e comunitarie” ha puntualizzato Antonini. Senza dimenticare che la valorizzazione delle produzioni locali e del marchio ‘Gran_de'Marca’ contribuisce fortemente anche a promuovere l'immagine della regione Marche attirando turismo enogastronomico. “Sono sicuro che questo progetto sia uno straordinario volano promozionale per scoprire luoghi, sapori, tradizioni che si legano ai prodotti della nostra terra provenienti dalle molteplici realtà locali”. La domanda di riconoscimento del distretto "Gran_de'Marca", presentata il 22 luglio, a valere sulla normativa regionale per i Distretti delle PMI, ha visto un’ampia adesione: l'accordo è stato sottoscritto da ben 388 aziende aderenti, dimostrando un forte interesse e una vasta rappresentatività del settore composto da imprese agricole e agro meccaniche, stoccatori, di trasformazione, molini, pastifici e panifici, della grande distribuzione organizzata, dei distributori e dei consumatori. Il Distretto si concentra su un'ampia gamma di prodotti cerealicoli, tra cui frumenti, altri cereali, farine, semole, pasta secca e fresca, pane e altri prodotti da forno. L'accordo copre anche le produzioni con certificazioni come biologico, SQNPI, DOP, IGP e QM. L'accordo di distretto delinea obiettivi come la valorizzazione della produzione locale per distinguere e caratterizzare l'areale di origine, in particolare il frumento duro. Il miglioramento della qualità e della tracciabilità attraverso l'ottimizzazione della produzione e la certificazione delle qualità tecnologiche. La creazione di una rete collaborativa per potenziare le competenze, sviluppare contratti di filiera e promuovere un marchio distintivo. Il sostegno economico e finanziario per attrarre finanziamenti regionali, nazionali ed europei, e fornire supporto specialistico per l'accesso ai fondi. I distretti riconosciuti possono infatti beneficiare di specifici bandi e misure finanziarie, come quelli previsti dalla Misura della Cooperazione per lo sviluppo rurale locale, dai Contratti di Filiera e di Distretto del MASAF, e dai fondi regionali. In particolare la Regione Marche, nell’ambito della LR 23/2023 sul benessere e qualità della vita, ha stanziato l’importo di 100.000 euro per sostenere l’avviamento di nuovi distretti del cibo. Il distretto si estende su tutto il territorio marchigiano, il nucleo di produzione più importante comprende l’area sud della provincia di Ancona e la parte collinare del maceratese con propaggini nel territorio fermano, ascolano e a nord nel pesarese. Il distretto del cibo Gran_de’ Marca è stato illustrato da Marino Mosconi Agricoltore, soggetto capofila del distretto; Gerardo Calvello Antim; Lorenzi Mussini Pasta&Pastai; Carlo Lamaro Panificio Taccalite; Giancarlo Collina Federconsumatori. Poi tallk aperto alle opinioni degli stakeholder: Alessandro Taddei Cia Marche; Moreno Paolucci Liberi Agricoltori Marche; Antonio Trionfi Honorati Confagricoltura Marche; Riccardo Tassi Copagri Marche; Michele Pirani Comitati Agricoli Marchigiani/Campi.

Appalti

Bandi di finanziamento

Progetti Europei

Servizi on-line


Abilitazione alla caccia organizzata agli ungulati


Il regolamento n. 3 del 23 marzo 2012, in attuazione dell’articolo 27 bis della legge regionale 5 gennaio 1995, n., disciplina la gestione faunistico-venatoria degli ungulati. L'art. 2 del R.R. 3/2012 stabilisce che alla gestione faunisticovenatoria degli ungulati concorrono coloro che sono in possesso delle qualifiche tecniche ivi previste. Tali figure sono abilitate dalla Regione, mediante apposite prove d’esame, previa frequentazione di specifici corsi organizzati e realizzati dagli ATC che li attivano periodicamente in relazione alle domande pervenute e alle esigenze gestionali dell’ATC stesso. La Giunta regionale ha stabilito i percorsi, le attività didattiche e i requisiti per l’accesso ai corsi, le modalità delle prove d’esame e la composizione delle commissioni d’esame con DGR n. 1244/2013. Le abilitazioni hanno validità su tutto il territorio regionale.


Abilitazione all'esercizio della raccolta dei funghi epigei spontanei


Su istanza degli interessati e a seguito di superamento di un colloquio abilitativo viene rilasciato il titolo abilitativo alla raccolta dei funghi epigei spontanei secondo quanto previsto dalla L.R. 18/2022.


Abilitazione all'esercizio venatorio


L'art 22 della Legge 157/92 nonché l'art. 28 della L.R. n. 7/95 condizionano l'esercizio dell'attività venatoria al conseguimento della specifica abilitazione a seguito di pubblici esami davanti ad una commissione di nomina della Regione istituita in ogni ambito provinciale. I candidati sostengono l’esame di fronte alla Commissione territoriale ove si ha la residenza. L’esame consiste in una prova scritta a quiz a risposta multipla e una prova orale. L’abilitazione è concessa se il giudizio è favorevole in tutte le materie di esame previste dal comma3 dell’art. 28, su giudizio di idoneità o non idoneità della Commissione. Il Presidente di Commissione rilascia il relativo attestato.


Applicativi PSR e OCM

Autenticazione



Autorizzazione all'allevamento di fauna selvatica e di cani da caccia

Modulistica


Per impiantare allevamenti di fauna selvatica di tipo amatoriale, alimentare da richiamo e ripopolamento si deve chiedere l'autorizzazione alla Regione , la quale, previa attività istruttoria circa il possesso in capo al richiedente dei requisiti di legge, provvede al rilascio dell'autorizzazione. I TITOLARI DI IMPRESA AGRICOLA presentano una comunicazione e non una richiesta di autorizzazione. La Regione, ai sensi del R.R. 42/1996, ferme restando le competenze dell'ENCI, autorizza l'impianto e l'esercizio degli allevamenti di cani da caccia. Il titolare dell'allevamento è tenuto a rispettare tutte le disposizioni previste nell'autorizzazione rilasciata e nel Regolamento Regionale vigente.


Autorizzazione all'attività di tassidermia e imbalsamazione


imbalsamazione previo parere della commissione tecnico-venatoria di cui all'articolo 7 della L.R. 7/95 e previo accertamento della buona conoscenza della fauna e delle tecniche della tassidermia e della imbalsamazione. E' consentita l'imbalsamazione esclusivamente di esemplari appartenenti: a) alla fauna selvatica indigena oggetto di caccia, purchè catturata nel rispetto di tutte le norme venatorie vigenti; b) alla fauna esotica, purchè l'abbattimento e l'importazione o comunque l'impossessamento siano avvenuti in conformità alla legislazione vigente in materia e non si tratti di specie protette in base ad accordi internazionali; c) alla fauna domestica. All'atto della presentazione della istanza di autorizzazione, l'interessato è tenuto ad indicare tutti gli animali, vivi, morti o già preparati, a qualsiasi titolo posseduti. Il tassidermista o l'imbalsamatore deve apporre su tutti gli animali preparati o comunque consegnati al cliente o posti in circolazione un'etichetta inamovibile con l'indicazione del proprio nome, del numero di autorizzazione, della data di preparazione e del numero di riferimento del registro


Autorizzazione all'esercizio venatorio da appostamento fisso di caccia

Modulistica


Tutti coloro che sono muniti di Licenza di Porto di Fucile per uso caccia, iscritti all’Ambito Territoriale Caccia di riferimento territoriale, che hanno scelto la specifica forma di caccia (appostamento fisso; nell'insieme delle altre forme - vagante) possono chiedere l’autorizzazione per l’esercizio della caccia da appostamento fisso per una durata pari al periodo di vigenza del Piano Faunistico Venatorio. Sono fissi gli appostamenti di caccia costituiti in legno o altro materiale esclusa la muratura con preparazione del sito, destinati all’esercizio venatorio per almeno un'intera stagione venatoria. Gli appostamenti fissi di caccia non sono soggetti alle prescrizioni normative previste dalla L.R. 34/1992 e non sono soggetti, altresì, al rilascio dei titoli abilitativi edilizi previsti dalle normative vigenti, purché abbiano le seguenti dimensioni: a) appostamento fisso alla minuta selvaggina, di norma collocato a terra, avente dimensioni non superiori a 9 mq; b) appostamento fisso per colombacci costituito da un capanno principale collocato a terra o su alberi o traliccio artificiale con dimensioni non superiori a 9 mq per ciascun capanno principale o secondario; c) appostamento fisso per palmipedi e trampolieri costituito da un capanno principale collocato in prossimità dell’acqua, sugli argini di uno specchio d’acqua o prato soggetto ad allagamento le cui dimensioni non possono superare i 20 mq; eventuali capanni secondari non possono superare la superficie di 5 mq ciascuno.


Autorizzazione per l’esercizio della pesca a pagamento nei laghetti di pesca


Sono laghetti di pesca gli specchi d'acqua in cui l'esercizio della pesca è consentito, con l'assenso del proprietario, nel rispetto delle norme della Legge Regionale 3 giugno 2003 n. 11 recante "Norme per l'incremento e la tutela della fauna ittica e disciplina della pesca nelle acque interne", fatta eccezione per le disposizioni concernenti i periodi di pesca, le misure ed il numero degli esemplari catturabili. Nei laghetti di pesca può altresì svolgersi l'attività di pesca a pagamento, previa autorizzazione della Regione.


Autorizzazione per la cattura temporanea e l'inanellamento di ornitofauna a scopo scientifico


Ai fini di studio e di ricerca scientifica la fauna selvatica può essere catturata temporaneamente e inanellata a norma dell’art. 22 comma 1 e 2 della L.R. n. 7/95, in particolare esemplari di mammiferi ed uccelli nonché le uova, i nidi e piccoli nati, sentito l’ Istituto Superiore per la protezione e ricerca Ambientale.


Autorizzazione per la messa in secca per entrata in alveo per lavori dei corsi d’acqua e bacini

Modulistica


Chi intende mettere in secca corsi d'acqua o bacini ovvero eseguire lavori nell'alveo dei corsi d'acqua che possono portare nocumento alla fauna ittica deve richiedere autorizzazione alla Regione Marche Settore Forestazione e Politiche Faunistico Venatorie – SDA AP/FM. Il settore opera per garantire la tutela dello stato dei luoghi, le misure da adottare per la salvaguardia, il recupero e l'immissione della fauna ittica in acque fluenti e gli eventuali obblighi per il successivo ripopolamento ittico a carico del richiedente. L'inizio dei lavori, autorizzati dal demanio idrico della Regione, è quindi subordinato al versamento di una somma a titolo cauzionale o alla prestazione d'idonea garanzia fideiussoria


Autorizzazione per svolgere attività agonistiche nelle acque interne


Per attività agonistiche s'intendono le competizioni svolte in campi di gara permanenti o temporanei a norma dei regolamenti nazionali ed internazionali approvati dal CONI, organizzate dalle associazioni piscatorie di cui all'articolo 5 della L.R. 11/2003 su autorizzazione della Regione. La Regione individua entro il 31 gennaio di ogni anno i tratti dei corsi d'acqua in cui possono impiantarsi campi temporanei di gara con esclusione di quelli particolarmente vocati alla riproduzione ittiogenica e, sulla base delle richieste pervenute entro lo stesso termine, rilascia le relative autorizzazioni.


Cessione degli anelli identificativi per richiami vivi


L’art. 32 comma 2 e 5 della legge regionale 5 gennaio 1995, n. 7 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria” prevede che la Provincia (ora Regione) fornisce anelli inamovibili a richiami vivi o di cattura. Inoltre il regolamento regionale n. 42-96 “ Disciplina degli allevamenti di fauna selvatica, dei cani da caccia e della detenzione e l'uso dei richiami vivi, in attuazione degli articoli 23 e 32 della L.R. 5 gennaio 1995, n. 7.” prevede che la Provincia (ora Regione) fornisce contrassegni per i nidiacei per gli allevamenti a scopo amatoriale di fringillidi nei primi 10 giorni di vita; identica cosa per i nidiacei degli allevamenti a scopo di richiamo. Non da ultimo essendo possibile utilizzare quale richiami vivi le specie di anatidi, al fine epidemiologico e in base alle circolari del Ministero della salute sull’influenza aviaria, la Regione fornisce anelli idonei per l’identificazione di animali di allevamento e di richiamo per la specie degli ordini degli anseriformi e caradriformi ( ad es. anatre germanate). E' possibile inanellare anche animali feriti ai fini di richiamo art. 32 comma 5 della L.R. n. 7/95.


Concessione dell'agevolazione fiscale per gli oli minerali impiegati nei lavori agricoli, orticoli, in allevamento, nella silvicoltura e piscicoltura e nella florovivaistica


Su istanza di parte vengono concesse agevolazioni fiscali per l’acquisto di carburante agricolo, previo esito positivo dell’istruttoria tecnicoamministrativa secondo quanto previsto dal DM n. 454/2001 e dalla normativa regionale di attuazione


Concessioni demaniali marittime per attività di acquacoltura e ricerca scientifica


Gestione del settore relativo all'attività di acquacoltura in zone del mare territoriale antistante la costa della Regione Marche.


Decisione su ricorso o diniego all'iscrizione nell'ambito territoriale di caccia per non residenti


Per l'iscrizione all'Ambito Territoriale di Caccia di residenza, il cacciatore presenta la relativa domanda al Comitato di Gestione dell'Ambito stesso utilizzando il modulo appositamente predisposto. Per l'iscrizione ad un ATC diverso da quello di residenza il cacciatore presenta la relativa domanda al Comitato di Gestione dell'A.T.C. di caccia prescelto entro il 15 giugno di ogni anno. In questo caso il mancato accoglimento della domanda deve essere motivato dal Comitato di Gestione dell'A.T.C. e comunicato all'interessato che, entro quindici giorni, può fare ricorso alla Regione nel caso di violazione dei criteri previsti all'art. 15 della L.R. 7/95. La Regione decide entro quarantacinque giorni. L'accoglimento del ricorso comporta, di diritto, l'iscrizione all'A.T.C. Nel caso che il diniego dell'iscrizione sia dovuto a indisponibilità di posti, il cacciatore ha diritto all'iscrizione all'A.T.C. di residenza


Indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica alla circolazione stradale


La Regione Marche con L.R. 29/12/2017 n. 39 (legge di stabilità 2018) ha introdotto il fondo regionale per l’indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica alla circolazione stradale. Con Deliberazione n. 461 del 09/04/2018 la Giunta Regionale Marche ha determinato le condizioni, i criteri e le modalità per accedere all’indennizzo per gli incidenti avvenuti a far data dal 1^ gennaio 2016. Si provvederà a corrispondere a chi è coinvolto in incidente stradale, con esemplare di fauna selvatica (esclusi quelli di cui alla l.r. 20.2.1995 n.17 (lupo, cani randagi ...) , il 60% della spesa risultante dalla fattura quietanzata, a conclusione dell'iter tecnico-amministrativo . Condizioni per accesso all’indennizzo: a) Solo danno materiale al veicolo; b) Solo per collisione; c) Sono esclusi dall'indennizzo gli incidenti avvenuti nelle aree affidate a soggetti diversi, quali le aree protette di cui alla legge 6 dicembre 1991, n. 394 ed alla legge regionale 28 aprile 1994, n.15


IRRORA

Sistema Informativo Autenticazione


applicativo per la taratura delle macchine irroratrici


Iscrizione aziende agrituristiche all'EROA (Elenco Regionale Operatori Agroturistici)


Il servizio erogato è volto a consentire l’iscrizione nell’ Elenco Regionale, previsto dall’art. 12 della L.R. 21/2011, a tutti gli imprenditori agricoli che intendano esercitare l’attività agrituristica nel territorio regionale.


Meteo Marche a cura del Servizio Agrometeo ASSAM


meteorologia


Osservatorio faunistico regionale


ELIMINATO COME DA NOTA Servizio Agricoltura


Pesca sportiva

Modulistica



QM - Si.Tra.

Sistema Informativo Autenticazione Modulistica


SITRA (Sistema Informativo Tracciabilità e Rintracciabilità prodotti Agroalimentari)


Rilascio della licenza per l’esercizio della pesca per acque interne


Ai sensi dell'art. 21 della L.R. n. 11 del 03/06/2003 l'esercizio della pesca nelle acque interne è subordinato al possesso di licenza di pesca di tipo A, B, C, valida su tutto il territorio nazionale. La licenza di tipo A e C ha validità sei anni dalla data del rilascio e non viene rilasciata dalla Provincia, la licenza di tipo B ha validità illimitata. Per i cittadini stranieri, la licenza di pesca di tipo D ha validità per tre mesi, è rilasciata dalla Regione ed è valida su tutto il territorio nazionale.


SIAR (Sistema Informativo Agricoltura Regionale)

Sistema Informativo Autenticazione Fed-Cohesion Modulistica


ACCESSIBILE con CNS e TS-CNS. SIAR Sistema Informativo Agricoltura Regionale - presentazione elettronica delle domande di agevolazione e di contributi nel comparto agricolo in risposta ai bandi attivi


Statistiche Agricoltura