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Itinerari culturali > Itinerari giotteschi> Itinerari giotteschi: l'urbinate

Il percorso, che potrebbe iniziare da Urbino, è di 32 chilometri e prevede la visita di Urbania per concludersi a Mercatello sul Metauro; il tempo medio di percorrenza in auto è di circa 45 minuti.

Urbino - Galleria Nazionale delle Marche (1) vai alla scheda della Galleria

Ad Urbino si può vedere anche, vicino al palazzo Ducale, sulla medesima piazza, la Cattedrale (2)  in stile neoclassico. All’interno diversi dipinti arredano la chiesa tra cui La traslazione della Santa Casa di Loreto di Claudio Ridolfi e il Martirio di S.Sebastiano di Federico Barocci. Meritano una visita l’Oratorio di San Giovanni affrescato dai fratelli Salimbeni e la Chiesa di San Bernardino (il Mausoleo dei Duchi) ubicata a circa due chilometri dal centro di Urbino.  

Urbania - Oratorio del Carmine (3) Via Roma 
Orario d’apertura: dalle 7.00 alle 18.00

Il piccolo Oratorio, ricostruito nelle forme attuali nel corso del Cinquecento, conserva, sulla parete di fondo, entro una cornice in pietra, un affresco raffigurante la Madonna con Bambino in trono, eseguito, nei primi anni del Trecento da Giuliano da Rimini per la Rocca e qui trasferito dopo il 1517, anno in cui il fortilizio fu abbattuto. L'affresco testimonia la presenza, a Urbania, già Casteldurante, di uno tra i più importanti artisti riminesi, che nel 1307 realizzò, per la Chiesa San Francesco, la Madonna con Bambino e Santi, conservata, dagli inizi del Novecento, all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston.

 

Urbania - Cattedrale di San Cristoforo (4) Via Giacomo Leopardi, 19 
Orario: aperto dalle 7.00  alle  12.00 e dalle 15.00 alle  19.00

La cattedrale, fondata nel VI secolo ma profondamente trasformata nel Quattrocento fu, nei secoli successivi, oggetto di altri interventi di restauro e ammodernamento, che parzialmente si conclusero nel 1759, su progetto dell'urbinate Giuseppe Tosi. 

Nel presbiterio è conservato la grande Croce dipinta con dolenti nei tabelloni e Cristo redentore, nella cimasa, proveniente dalla Chiesa dei Morti e firmata in basso Petrus de Arimino. L’opera, di una drammaticità aspra e violenta, testimonia l’importanza della scuola riminese che, attraverso l'operato di artisti che assimilarono le novità introdotte da Giotto nella città adriatica, diffusero la lezione del maestro fiorentino nei territori circostanti. 

Per informazioni sia sull’oratorio sia sulla Cattedrale:  Parrocchia della Cattedrale di San Cristoforo martire, tel. 0722/ 319446  

Si può vedere ad Urbania anche il Palazzo Ducale (5), modificato in maniera sostanziale da Francesco di Giorgio Martini per volere di Federico da Montefeltro, che oggi ospita la Biblioteca e il Museo civico e che conserva la collezione Ubaldini di disegni e incisioni. Nei sotterranei è allestito il Museo dell’Agricoltura. Nel ‘500 ad Urbania (allora Casteldurante) fiorì una delle più importanti scuole italiane di maiolica decorata con figurazioni che risentivano dello stile di Raffaello. 

Link utili: Sito del Comune di Urbania: 

http://www.comune.urbania.ps.it/

- Portale della rete museale di cui fa parte il Barco Ducale di Urbania (6), antica residenza di caccia dei Della Rovere oggi sede del centro di pratica e apprendimento dell’arte della ceramica 

 

Mercatello sul Metauro: Chiesa e museo di San Francesco (7)

La duecentesca chiesa francescana, tra le più antiche dell’ordine, dal 1926 ospita importanti opere d’arte provenienti da altri edifici ecclesiastici mentre il museo, istituito nel 1977, raccoglie le pale degli altari, rimosse dalla chiesa e collocate in sacrestia. 

Tra le opere più importanti del museo e del territorio, è il Crocifisso dipinto con dolenti nei tabelloni laterali e Cristo redentore, nella cimasa, realizzato da Giovanni da Rimini nel 1309.  Rarissima opera firmata e datata, considerata la prima testimonianza di scuola pittorica giottesca nelle Marche, è posta sulla trave che separa la navata dall’abside. Le forme anatomiche del Cristo, efficacemente definite dal chiaroscuro, la naturalezza del suo corpo, rappresentato con il torace piegato in avanti e l’addome sporgente, nonché la partecipazione drammatica dei dolenti e la carpenteria, che riprende dal Crocifisso Malatestiano di Giotto la caratteristica forma, con raccordi tondeggianti all'incrocio dei bracci e all'innesto dei tabelloni, ci aiutano a comprendere l’importanza della diffusione del nuovo linguaggio figurativo nel Montefeltro e nella Massa Trabaria, dove pervennero le prime opere di artisti riminesi, ricche delle eclatanti novità introdotte da Giotto nel cantiere di Assisi e Rimini. 

Sull'altare maggiore è presente il polittico che  Giovanni Baronzio, fra i protagonisti principali della grande scuola pittorica riminese, realizzò intorno al 1345, nello stesso anno in cui firmò e datò il polittico conservato nella Galleria Nazionale delle Marche a Urbino proveniente dal convento francescano di Macerata Feltria. L’opera raffigura al centro la Madonna con Bambino in trono e, ai lati, da sinistra i Santi Caterina d'Alessandria, Paolo, Ludovico d'Angiò, Pietro, Giovanni Evangelista, Francesco, Michele Arcangelo e Chiara, definiti tutti con una particolare attenzione ai dettagli decorativi, dai tessuti delle vesti alle armature, dalle capigliature agli attributi dei santi, sino al fondo oro, finemente inciso nell’aureola della Vergine. 



Legenda

Sede museale
Luogo di interesse
Galleria Nazionale delle Marche - URBINO
 
Duomo - URBINO
 
Oratorio del Carmine - URBANIA
 
cattedrale di san Cristoforo - URBANIA
 
Musei di Palazzo Ducale. Museo Civico, Pinacoteca, Collezione di grafica - URBANIA
 
Barco Ducale - URBANIA
 
Museo di San Francesco - MERCATELLO SUL METAURO


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