Un progetto di ricerca, una ricognizione di opere d’arte che a vario titolo hanno lasciato le loro originarie sedi marchigiane e oggi si trovano gelosamente custodite in tutto il mondo; “Le Marche Disperse”, pubblicazione del 2005 promossa dalla Regione Marche, illustra le dinamiche di questa dispersione e ne approfondisce le modalità. Un’indagine affascinante che con il metodo rigoroso del ricercatore e lo spirito pioneristico d’altri tempi ha portato le Marche al centro del “mondo”. Un mondo geograficamente esteso ma culturalmente ben delimitato, fatto di collezionismo pubblico e raccolte private, di vendite e lasciti testamentari, di uomini e istituzioni, ma sempre e soprattutto di opere d’arte. Solo per menzionare alcuni esempi e partendo da quei templi dell’arte che sono il Louvre di Parigi, il Metropolitan di New York o la National Gallery di Londra, opere eccellenti si trovano oggi a Washington, a Cleveland, a Baltimora, a Berlino ecc. Aprendo una finestra nel nostro paese molti capolavori sono oggi conservati nei Musei Vaticani, nella Pinacoteca di Brera di Milano e a Galleria degli Uffizi di Firenze.
Quanto poi alle presenze artistiche, le fonti storiografiche restituivano uno scenario di grande prestigio, che comprendeva opere attribuite a Raffaello, Tiziano, a Piero della Francesca, ai Crivelli (Carlo e Vittore), al Lotto ecc. Per articolare la ricerca, in primo luogo, è stato preso in considerazione il vasto comparto delle opere sottratte dalla Marche in epoca napoleonica, dalle prime razzie del 1797 fino alle spoliazioni sistematiche, prevalentemente perpetrate nel 1811. Contestualmente, sono quindi state analizzate le monografie di alcuni importanti artisti che avevano operato a lungo nelle Marche, le cui opere erano state sottoposte a vicende dispersive, in particolare Carlo e Vittore Crivelli, ma anche Federico Barocci, Vincenzo Pagani, Gentile da Fabriano, Jacobello del Fiore, solo per citarne alcuni.
All’interno del volume, la grande mole di documentazione è stata proposta con un criterio logico, di facile consultabilità e che al tempo stesso rispecchia la finalità precipua della ricerca, quella cioè di individuare il patrimonio artistico disperso dalle Marche. E’ stato perciò privilegiato nella sequenza delle opere presentate il criterio storico-topografico. Partendo da una prima scelta prioritaria che è stata quella della provenienza del bene, le schede sono suddivise per provincia di origine e per comune.
Provincia di Ancona
Province di Ascoli Piceno e Fermo
Provincia di Macerata
Provincia di Pesaro Urbino
Provenienze genericamente marchigiane, non ulteriormente precisabili
Tutte le schede sono state poi suddivise secondo l’attuale collocazione fra tutti i Paesi del Mondo.
Dalle Marche al mondo: selezione dei capolavori dell'arte marchigiana
Dal mondo alle Marche: tutte le opere del catalogo