Si è tento a Colli del Tronto il convegno “Marche: Terra di agricoltura sociale” - Il ruolo dell'agricoltura sociale nello sviluppo rurale della Regione Marche” che ha rappresentato un momento di riflessione e confronto. I lavori sono stati aperti dall'intervento dall’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini che ha sottolineato che le “Marche sono diventate una Regione pilota con dei progetti importanti e riconosciuti a livello europeo attraverso una serie di iniziative come gli agrinido di qualità, i progetti di longevità attiva, l'orto sociale in carcere e il progetto autismo. Un modo in più anche per costruire reddito attraverso un’azione meritoria di coesione sociale che interviene su situazioni più fragili e svantaggiate con la possibilità di avere un inserimento nel tessuto occupazionale lavorativo. Per queste finalità la Regione sostiene l’agricoltura sociale con bandi, investendo risorse importanti che incentivano la multifunzionalità delle aziende, che possono affiancare alla produzione agricola altre attività”.
“Il nostro obiettivo – ha concluso l’assessore - è cercare di rendere migliore la vita delle persone e non a caso abbiamo realizzato di recente la legge Marche terra del benessere e della qualità della vita perché crediamo che tutto ciò, oltre a migliorare il benessere alle singole persone, rende una comunità regionale che nel tempo ha sempre meno bisogno del servizi sanitari”.
A seguire l’on. Alessandra Locatelli, ha sottolineato “l’importanza e il ruolo che ricopre l’agricoltura sociale in un contesto di inclusione lavorativa, ma anche di valorizzazione delle persone. Tutto ciò va nella direzione della riforma che stiamo portando avanti sulla disabilità nel cercare di dare una spinta al cambiamento, all’innovazione e a un nuovo modo di vedere le cose sia da parte delle istituzioni, del mondo privato e dei singoli cittadini. L’anno prossimo realizzeremo un bando molto importante sull’inclusione lavorativa che si rivolgerà agli enti del Terzo settore e in particolare all’agricoltura sociale”.