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CASTELLO PALLOTTA

Tipo
castello

Descrizione

carattere generale, La prima notizia certa del castello di Caldarola risale al 1191. Precedentemente vi doveva essere in loco una `curtis` benedettina appartenente al monastero di S. Clemente in Casauria.

torre del cassero, La prima notizia attendibile dell`esistenza del castello di Caldarola risale al 1191 quando Celestino III, concedendo la protezione papale all'abbazia abruzzese di S. Clemente di Casauria, garantisce a quel monastero il godimento dei suoi possedimenti nelle Marche e tra questi vi era anche il castrum Caldarole. Il castello, costruito molto probabilmente nel X secolo per proteggere la curtis benedettina, doveva essere costituito da un semplice muro munito di una torre di guardia. L'attuale torre del Cassero sorge molto probabilmente sulle fondamenta di questa antica torre.

carattere generale, Nel 1198 il castello fu occupato da Marguardo di Annevile, investito dal diploma rilasciato da Arrigo VI nel 1195, il quale tenne anche la sua residenza a Camerino e vi ebbe giurisdizione quale Marchese. Successivamente passò in possesso di altri personaggi quali Ottone IV di Brunswich e Federico II.

carattere generale, Nel 1240 il castello di Caldarola fu aggregato allo Stato di Camerino. Lo troviamo infatti elencato nel diploma del cardinale Sinibaldo Fieschi, legato di Gregorio IX per la Marca.

carattere generale, Nel 1270 Caldarola subì una violenta aggressione da parte di San Severino e Tolentino (ghibelline) alleate contro Camerino (guelfa). Furono devastate le mura del castello e incendiato il borgo sorto fuori dalle mura. Caldarola fu dominata dai sanseverinati fino al 14 febbraio 1272, anno in cui si concluse la pace fra le due città contendenti.

carattere generale, Nel 1356 il cardinale Egidio Albornoz, incaricato da papa Innocenzo VI di riconquistare le terre usurpate, elenca Caldarola nella sua `Descriptio Marchiae` tra le terre tenute dai camerinesi senza nessun riconoscimento giuridico.

carattere generale, I lavori di restauro in stile romantico, secondo i caratteri neogotici di Viollet Le Duc, ebbero termine nel 1934 anno della morte del conte Desiderio.

carattere generale, Nel 1502 Caldarola e tutto il territorio di Camerino furono conquistati da Alessandro VI Borgia che voleva farne un feudo per il piccolo Giovanni Borgia. Morto il papa l'anno successivo, Caldarola approfittò del disordine per recuperare la sua libertà ma, appena restaurata la signoria dei Da Varano, fu subito ricondotta in seno al ducato. I privilegi della sua autonomia gli furono restituiti solo nel 1546, quando , già estinto il ducato, anche Camerino fu assorbito da Roma.

carattere generale, Il 18 dicembre 1587 Evangelista Pallotta, nato a Caldarola nel 1548, fu creato cardinale da Sisto V. Parallelemente a quanto stava realizzando il papa nella sua città d'origine, Montalto, anche il Pallotta volle fare di Caldarola una città moderna e mise in cantiere una serie di opere che la trasformarono urbanisticamente: demolì le vecchie mura, realizzò una grande piazza all'esterno con la chiesa e il palazzo di famiglia (Palazzo di Piazza), fece costruire il convento e la chiesa di S. Caterina, annessi all'antico cassero, la chiesa di S. Martino e il Seminario.

intero bene, Nella parte alta del paese il cardinal Pallotta realizzò il suo palazzo estivo e lo chiamò Palazzo del Monte per distinguerlo da quello di Piazza. Le antiche mura del castello furono in parte demolite e in parte inglobate nel palazzo e nel convento di S. Caterina. Molte case furono abbattute e le fondazioni ricoperte di terra di riporto per creare un parco. Furono modificate alcune stanze dell'antico palazzo realizzando tra l'altro la grande sala, ora della biblioteca. Furono decorati i soffitti lignei e realizzati alcuni affreschi ad opera dei fratelli De Magistris di Caldarola. L'antica torre era ancora in piedi ed infatti compare, sormontata da una croce, in due dipinti risalenti a quel periodo.

intero bene, Nel 1598 Papa Clemente VIII, insieme a 15 porporati, soggiornò nel castello ospite del cardinale Evangelista Pallotta. A ricordo dell'evento i fratelli De Magistris di Caldarola affrescarono in una sala del castello il corteo papale in visita a Caldarola. Il cardinale fece piantare un pino, ancora oggi esistente, a fianco del Ponte Levatoio.

intero bene, Il 16 maggio del 1630 il Cardinale Barberini, accompagnato dal fratello, il generale Taddeo, sostò a Caldarola ospite del cardinale Giovanni Battista Pallotta.

intero bene, Nel 1644 il Cardinale Casimiro, futuro re di Polonia villeggiò nel castello ospite, per tutto il mese di maggio, del cardinale Giovanni Battista Pallotta.

intero bene, Il poeta inglese Richard Crashaw, dopo la conversione al cattolicesimo, nel 1646 soggiornò al castello. Divenne poi segretario di del cardianle Giovanni Battista Pallotta.

intero bene, Il 26 maggio 1666 fu ospite del castello la regina di Svezia Cristina Alessandra che si recava in visita al Santuario di Loreto.

intero bene, Nel 1735 il "Palazzo del Monte" era ancora splendidamente tenuto dai conti Pallotta come ricorda il gesuita Cordara nei suoi `Commentarj`.

torrione, Tra il XVII e il XVIII secolo l`antica torre fu demolita. In un dipinto, conservato nella chiesa di S. Martino e realizzato non prima del 1790, essa non compare più nel panorama della città. Probabilmente fu demolita su richiesta delle suore del vicino convento le quali temevano da quella sguardi indiscreti.

intero bene, Nella seconda metà del sec. XIX il conte Giuseppe Pallotta fece restaurare e riadattare le facciate del castello prospicienti il bosco (una è rimasta incompiuta) con un rivestimento in stile rinascimentale secondo il gusto dell'epoca.

intero bene, Nel 1885 il conte Desiderio, figlio di Giuseppe Pallotta, si rese conto perlustrando la sua proprietà che vi erano numerose tracce di edifici e fortificazioni appartenute all'antico castello. Iniziò allora il ripristino o, sarebbe meglio dire, la ricostruzione in stile neogotico del castello.

intero bene, Il conte Desiderio Pallotta lasciò una dettagliata relazione dei lavori di ripristino. Iniziò con la Torre verso levante, aggiunse l'attuale Torretta rotonda nell'angolo del vecchio torrione, ripristinò la cortina muraria che va fino al Torrione di ingresso e ricostruì il cammino di ronda ed il parapetto merlato del rivellino, aggiunto nel XV secolo da Jacopo Pallotta. Continuando nei suoi restauri ripristinò la merlatura delle mura quasi del tutto distrutta, rimise in funzione il ponte levatoio, ricostruì il Cassero con la torre angolare dopo aver ritrovato le fondamenta di quella antica.

soffitto biblioteca, Nel 1911 il conte Desiderio fece restaurare il soffitto della biblioteca.

carattere generale, Nel 1430 lo Stato di Camerino fu diviso in quattro parti e il castello di Caldarola fu assegnato a Berardo Da Varano, il quale lo resse per breve tempo perché assassinato a Tolentino nel 1432. Molti castelli, approfittando della situazione, si ribellarono ai Varano, compreso Caldarola.

carattere generale, Nel 1433 i camerinesi tentarono di riprendere Caldarola ma furono sconfitti a Piandassalto. Il 4 novembre 1434 papa Eugenio IV concedeva a Caldarola le libertà comunali affrancandola da Camerino e ponendola sotto la giurisdizione della curia generale della Marca Anconetana.

carattere generale, Nel 1440 il condottiero Nicolò Mauruzi da Tolentino fu inviato da Eugenio IV a restaurare e reggere il Castello di Caldarola. Il Mauruzi, essendo impegnato quale comandante delle truppe pontificie a Firenze, inviò in sua vece Jacopo Pallotta, architetto e ingegnere militare, suo congiunto. Parecchi membri della famiglia Mauruzi ebbero il vicariato di Caldarola.

intero bene, Nel 1460 Jacopo Pallotta completò il restauro del castello danneggiato dalle varie guerre. Rialzò di 16 piedi alcune mura di difesa, fece costruire nuove opere di fortificazione per resistere alle nuove armi da fuoco, costruì un secondo muro di difesa parallelo all'originario muro di cinta e un torrione dotato di ponte levatoio.

intero bene, Il pittore Lorenzo D`Alessandro alla fine del sec. XV dipinge il castello di Caldarola in una tavola raffigurante la Madonna della Misericordia. Esso era diviso in due parti da due cerchie di mura: la parte superiore, detta nelle cronache del tempo Castel Vecchio, comprendeva l'area dell'attuale castello Pallotta e terminava lungo la traversa che attualmente taglia via Favorino, De Magistris e Caldoro proseguendo per via Durante, mentre la parte inferiore, detta Castel Nuovo, terminava all'altezza dell'attuale Piazza V. Emanuele. Tutte le mura si presentano a piombo, merlate alla guelfa e rafforzate da torri. La torre del cassero risulta senza merlatura e diroccata come se all'epoca fosse già abbandonata.

Datazione
X - X

Localizzazione
(MC) Caldarola

Identificatore
11 - 00021901

Proprietà
CDGG=proprietà privata; CDGS=Pallotta della Torre del Parco Maria Elena;