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MIC - Museo dell'Illustrazione Contemporanea


  • Indirizzo :Grottammare - P.zza Kursaal,3 (AP) GROTTAMMARE
  • Tel. : 0735 739240
    Fax : 0735 735077
  • Email :    musei@comune.grottammare.ap.it   
  • Sito web : http://https://www.comune.grottammare.ap.it/servizi/musei-comunali/#area3
  • Orario : LUGLIO -AGOSTO-SETTEMBRE: dal 1 luglio al 3 settembre tutti i giorni compreso il 15 agosto - lunedì chiuso 21.30/23.30 9-10 settembre 16.30/19.30 DICEMBRE 2023 8 dicembre 10/12 e 16.30/19.30 9-10; 16-17 dicembre 16.30/19.30 GENNAIO 2024 6-7 Gennaio 16.30-19.30
    Note : Nei periodi di chiusura visite su prenotazione (per scuole, gruppi di turisti) da effettuarsi dietro richiesta da far pervenire almeno 3 giorni prima del giorno di visita (gruppi sopra 15 persone).
  • Tipologia : Arte
  • Servizi : Area per accoglienza, centro IAT

  • La sede e le collezioni
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    Il MIC (Museo dell’Illustrazione Contemporanea) è uno dei tre Musei Civici di Grottammare. Riallestito nel 2020, è dedicato all’illustrazione in tutte le sue forme. Esso raccoglie il testimone di un museo collocato nelle stesse sale che riguardava anch’esso l’illustrazione, ma specializzato nel genere comico (da cui il nome: Museo dell’Illustrazione Comica). La raccolta originaria, infatti, era quasi esclusivamente costituita da illustrazioni umoristiche, venutasi a creare dapprima nell’ambito di iniziative con finalità benefiche, e in seguito grazie a vere e proprie esposizioni d’arte, molte delle quali curate dal giornalista ed esperto di fumetti Vincenzo Mollica. Si trattava di mostre dedicate di volta in volta a un personaggio italiano del mondo dello spettacolo (da Dario Fo a Sophia Loren, da Nanni Moretti a Federico Fellini, da Roberto Benigni a Fabrizio De André) raffigurato da un nutrito drappello di disegnatori. Per citarne alcuni: Milo Manara, Tanino Liberatore, Bruno Bozzetto, Guido Crepax, Franco Matticchio, Pablo Echaurren, diverse opere dei quali sono rimaste patrimonio del museo. Altro nucleo importante della collezione è il gruppo di opere che Angelo Maria Ricci, disegnatore di alcuni classici del fumetto italiano (Diabolik, Martin Mystère, Mister No), ha donato al museo nel 2012.

     

    Il riassetto del MIC coincide con il ripensamento del proprio indirizzo culturale, rappresentato da un lato dalla volontà di documentare la situazione attuale del mondo dell’illustrazione, e dall’altro di guardare con particolare attenzione ai contributi di provenienza locale, spesso di assoluta eccellenza nel settore. Il raggiungimento di questi due obiettivi fa leva, soprattutto, su un piano coerente di acquisizioni, sulla creazione di sezioni specifiche nell’ambito del percorso espositivo permanente e su un programma mirato di esposizioni temporanee. All’ampliamento della collezione di opere recenti si è provveduto acquisendo lavori di Olimpia Zagnoli, Maicol & Mirco, Camilla Falsini, Ale Giorgini, Elisa Talentino, Alessandro Scacchia, solo per citare alcuni autori, mentre per impostare il racconto della tradizione artistica locale sono state ottenute xilografie di Adolfo De Carolis, incisioni di Tullio Pericoli, disegni di Pericle Fazzini, illustrazioni di Cleto Capponi - tutti artisti originari del Piceno - e create delle sezioni che trattano il tema da angolazioni diverse. Anche le mostre temporanee, ospitate in uno spazio interno esclusivamente dedicato, contribuiscono a definire i due assi portanti della missione del museo, nonostante la programmatica varietà dei temi trattati e l’interesse per la verifica di ogni sfaccettatura nel campo dell’immagine disegnata.  

     

    Il museo è ospitato a Palazzo Kursaal, uno degli edifici più importanti di Grottammare, specie dal punto di vista della sua storia sociale ed economica. Si tratta infatti della prima costruzione cittadina destinata a diventare uno stabilimento balneare, risalente al 1870. Al 1952, invece, risale la sua completa ristrutturazione e il cambio d’uso che lo caratterizzerà fino alla vigilia della trasformazione in museo: essere un locale da ballo. Il palazzo, per il suo intenzionale aspetto rétro, dialoga da sempre con i numerosi villini costruiti nella prima metà del Novecento a Grottammare, nutrita antologia di rimandi stilistici tra eclettismo, art déco e stile floreale. 

     

     

     



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