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Accademia Georgica
  • Indirizzo : - Piazza della Repubblica,13 (MC) TREIA
  • Tel. : 0733 215056
    Fax : 0733 215056
  • Email : info@accademiageorgica.it      
  • Sito web : http://www.accademiageorgica.it
  • Orario : Apertura su richiesta al numero 333 2473485
    Note : Aperto una parte di Palazzo Simboli è ancora chiuso per sisma
  • Ingresso : Ingresso gratuito
  • Tipologia : Storia
  • Servizi : Visite guidate, consultazione della Biblioteca Antica e dell'Archivio Storico, digitalizzazione di materiale bibliografico e archivistico

  • La sede e le collezioni
  • Nel XV secolo, l’erudito e scrittore apostolico, Bartolomeo Vignati, vescovo di Senigallia, volle fondare nella sua città natale, Treia (allora detta Montecchio), una Accademia di nobili intellettuali dediti alla “incantatrice arte di Apollo”, la poesia, che coltivavano. Quei nobili decisero di chiamarsi 'Sollevati'.

    Questa Antica Istituzione visse il suo periodo più fecondo tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800, proprio nell’età dell’Illuminismo le cui idee giunsero nelle Marche ancor prima dell’Armata Napoleonica. Il notevole incremento demografico di quel periodo causò una forte crisi economica che investì tutta l’Europa. Rimedi efficaci potevano essere il progresso e lo sviluppo dell’agricoltura. Questa esigenza trovò terreno fertile a Treia dove nel 1778 alcuni intellettuali innovatori e appassionati di agronomia trasformarono l’Accademia dei Sollevati in un centro per lo studio e la sperimentazione in agricoltura a cui diedero il nome di Accademia Georgica dei Sollevati.

    L’Accademia treiese acquistò notorietà e riuscì a collegarsi sia con l’Accademia dei Georgofili di Firenze che con le altre Accademia Agrarie italiane e europee.

    L’attività dell’Accademia perseguì due obiettivi: la ricerca e la sperimentazione; i risultati venivano inoltre pubblicati nel “Giornale di Arti e Commercio” diffuso non solo in Italia, ma anche in Europa. Lo stesso Napoleone pensò di farne un polo di cultura agraria per l’Italia. Gli esperimenti e le innovazioni dei ricercatori dell’Accademia segnarono un’importante svolta nel settore agricolo: sono da ricordare l’estrazione di olio dai semi, specialmente dai vinaccioli, l’introduzione della patata nelle campagne marchigiane e l’importazione di foraggi sconosciuti nelle Marche. Sostennero inoltre la “via biologica” nella difesa dell’ambiente e delle coltivazioni. Nel 1799 gli Accademici treiesi iniziarono osservazioni meteorologiche sistematiche allo scopo di conoscere gli effetti dei cambiamenti climatici sull’uomo e sulle culture.

    L’Accademia Georgica ha sede nella prestigiosa palazzina ottocentesca disegnata dall’architetto Giuseppe Valadier. Dopo lo straordinario impegno intellettuale della generazione illuminista, l’Accademia è rimasta in vita come centro di cultura in virtù del suo ricco patrimonio librario, archivistico e artistico. In base ad una convenzione del 1870, il Comune affidò all’Accademia tutto il patrimonio librario e documentario della Città di Treia. Tra i diversi fondi l’Accademia conserva e rende fruibile più di 15.000 volumi (in fase di digitalizzazione) e l’Archivio Storico Comunale (oggetto di un intervento di riordino della documentazione dalle origini fino al 1970) – uno dei più antichi e completi delle Marche – costituito dal fondo amministrativo-giudiziario con 852 volumi manoscritti e da quello diplomatico comprendente 1.196 pergamene (tutte digitalizzate), di cui la più antica è datata 1161, mentre la più originale per la sua lunghezza di 11,98 m è quella relativa agli atti del processo al podestà Baglioni svoltosi tra il 1278 e il 1296.

    Ancora oggi l’Accademia offre un importante sussidio allo sviluppo culturale della realtà regionale e rimane il punto di riferimento di studiosi e di ricercatori non solo nazionali.

    Negli ultimi anni il Magistrato Accademico ha concentrato gli sforzi economici e le proprie risorse umane nella messa in sicurezza dell’importante patrimonio avviando una serie di procedure volte al riordino dell’intero patrimonio archivistico, librario e artistico, utilizzando sistemi convenzionali, anche informatici, finalizzati non solo alla tutela ma anche alla maggiore e moderna fruibilità, anche da remoto. Un impegno per cercare di offrire alla collettività un servizio sempre più rispondente alle nuove esigenze. Inoltre l’Accademia ha inteso orientare la propria attività offrendo alle giovani generazioni in possesso di adeguate competenze la possibilità di una seria esperienza di lavoro volta soprattutto ad arricchire le singole conoscenze ed esperienze: una moderna filosofia adottata tendente a dimostrare come l’ottimizzazione di modeste risorse economiche, l’organizzazione delle abilità di molti volontari e le competenze dei giovani riescano a valorizzare i beni culturali.

    E’ stata avviata la sistemazione, catalogazione, recupero e messa in sicurezza del patrimonio librario, archivistico e di altri beni culturali conservati mediante l’utilizzo di procedure convenzionali, anche informatiche, riconosciute quali standard a livello nazionale ed internazionale, utilizzando giovani laureti al fine di offrire loro un’esperienza di lavoro: tutti gli archivi sono stati catalogati e informatizzati; la biblioteca antica è consultabile nell’OPAC del Sistema Bibliotecario Nazionale e per la stessa è in atto un progetto di digitalizzazione con il quale sono in fase di digitalizzazione 9.560 sugli oltre 15.000 custodito (ad oggi ne risultano trattati circa 4.000).

     



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