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Mostra Archeologica Permanente "Divi & Dee"


  • Indirizzo :CASTELLO SVEVO - Piazza Brancondi,1 (MC) PORTO RECANATI
  • Tel. : 071 7591862; 071 759971
    Fax :
  • Email : turismo@comune.porto-recanati.mc.it   cultura@comune.porto-recanati.mc.it   
  • Sito web : http://www.portorecanatiturismo.it
  • Orario : Da lunedì a venerdì dalle 16 alle 19
  • Tipologia : Archeologia

  • La sede e le collezioni
  • Il museo espone reperti statuari, tutti in marmo bianco, provenienti dall'area archeologica della città romana di Potentia e rappresenta un primo passo nella direzione di un allestimento permanente su questa città.

     

    L'esposizione comprende un busto maschile, che proviene dall'area del tempio di Giove e raffigura un giovane, nudo, in piedi sulla gamba sinistra, con la gamba destra leggermente flessa, attribuibile al I sec. a.c.; una statua di divinità seduta, di piccole dimensioni, che raffigura un personaggio maschile seduto sopra il mantello appoggiato su di un elemento naturale, da identificare probabilmente con una roccia. L'iconografia del dio seduto è riconducibile alla rappresentazione di divinità del tipo del Giove capitolino in trono, mentre la disposizione del mantello potrebbe anche richiamare personaggi di un tiaso marino.

    Inoltre, una statua di togato, di grandezza naturale, sicuramente la rappresentazione di un personaggio eminente, figura imperiale o magistrato locale, attribuibile ad età tardo-imperiale; una statuetta della Collezione Volpini, raffigurante un piccolo Eros, la cui assenza di attributi non consente di ipotizzare il modello iconografico che sembrerebbe databile nella prima età imperiale; una statuetta maschile, sempre della Collezione Volpini, appoggiata posteriormente ad un piastrino parallelepipedo, che rappresenta un giovane nudo. La mancanza di attributi rende problematica l'identificazione della scultura, che forse rappresentava Apollo o Mercurio, databile probabilmente, in base all'analisi stilistica, alla piena età imperiale.

    Infine, un busto femminile, decisamente inclinato verso sinistra, apparentemente nell'atto di sfuggire alla presa della figura maschile, che con un braccio le cingeva le spalle e, forse, con la mano perduta le tratteneva il capo, databile verso la fine dell'età repubblicana.

    Nel futuro si prevede l'arricchimento delle sale espositive con reperti ed epigrafi provenienti anche dalla necropoli.

     

     

     



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