Cultura

Le Opere > Jacobello del Fiore - Storie di Santa Lucia

  • Autore: Jacobello del Fiore
  • Titolo: Storie di Santa Lucia
  • Localizzazione: FERMO - Polo Museale Palazzo dei Priori
  • Dati tecnici: tempera e oro su tavola, cm. 70 x 52 (ciascun pannello)
  • Descrizione: 

    Le otto tavolette facevano parte di un unico polittico collocato sull’altare maggiore della chiesa di Santa Lucia a Fermo; nel ‘700 risultavano invece in sacrestia, già smembrate. Entrarono in pinacoteca a seguito della demaniazione della chiesa. Vengono attribuite per ragioni stilistiche al pittore veneziano Jacobello del Fiore, molto attivo per l’area costiera adriatica da Pesaro a Teramo, verso cui inviava polittici e pale d’altare. Per Fermo Jacobello aveva dipinto anche un altro polittico (oggi Denver, Denver Art Museum) e una Pietà fra i dolenti per la chiesa di San Pietro  (Kiev, Museo di Arte Occidentale e Orientale). In origine il polittico di Santa Lucia doveva avere al centro la figura della santa, dipinta su tavola o forse scolpita, come in altre opere dello stesso artista.

    Gli otto episodi narrano la storia della martire: Lucia davanti alla tomba di sant’Agata vede in sogno la santa che le promette la guarigione della madre malata. In cambio Lucia vota la sua vita a Cristo, rinunciando alle nozze e consegnando i suoi beni ai poveri (2° pannello). Nella terza Lucia viene denunciata dal fidanzato per la sua fede e disputa con il giudice Pascasio. Condannata ad essere trascinata al lupanare, Lucia diventa pesantissima per azione dello Spirito Santo; neppure molti uomini e diverse paia di buoi riescono a trascinarla via (4° pannello). Lucia viene sottoposta a vari tormenti: messa al rogo (5° pannello), trafitta dalla spada (6° pannello); riceve la comunione (7° pannello); sepoltura di Lucia (8° pannello). Le scene sono ambientate su un fondo d’oro entro fragili e fantasiose architetture oppure contro sfondi rocciosi e su prati verdi: Lucia è riconoscibile in ogni pannello per lo stesso abito giallo lavorato sull’oro con i punzoni. Molta attenzione viene rivolta alla descrizione dei costumi (per es. del giudice, del fidanzato, dei vari astanti). La vivacità dei colori e l’efficacia delle scene narrative rendono queste scene piacevoli, ricche di episodi e di dettagli: il tono generale è quello della favola. Sono caratteri che permettono di considerare Jacobello uno dei massimi esponenti del gotico internazionale a Venezia, lo stile ornato e prezioso che si diffuse in tutta Europa fra la fine del ‘300 e i primi anni del secolo successivo.



Stampa