Cultura

Le Opere > Lorenzo Lotto - San Giacomo Pellegrino

  • Autore: Lorenzo Lotto
  • Titolo: San Giacomo Pellegrino
  • Localizzazione: RECANATI - Museo Civico Villa Colloredo Mels
  • Dati tecnici: 1512, olio su tavola, cm 20x15
  • Descrizione: 

    La piccola tavola dipinta ad olio proviene dall’Oratorio di San Giacomo, luogo di preghiera della Confraternita dei Nobili recanatesi, il cui prospetto è ancora visibile adiacente al complesso formato dalla chiesa di San Vito e dall’ex Collegio dei Gesuiti. È probabile che l’opera sia stata commissionata al Lotto dalla Confraternita in occasione della consacrazione, intorno al 1510, del nuovo oratorio, oggi parte della sede di una scuola elementare. Le dimensioni ridotte della rappresentazione del Santo protettore della Confraternita ne fatto un oggetto di natura devozionale quasi privata, strettamente legato ai bisogni spirituali della sua committenza. Spostato in seguito nella Chiesa di Santa Maria Sopra Mercanti, dove già era collocata un’altra opera dell’artista veneto, l’Annunciazione, il dipinto entra a far parte delle collezioni della pinacoteca civica nel 1953, quando un’importante esposizione sul Lotto a Venezia porta ad una riscoperta e ad una maggiore valorizzazione della figura dell’artista Il San Giacomo raffigurato dal Lotto si impone sul paesaggio che lo circonda con la sua presenza fisica: con un braccio regge il testo delle Sacre Scritture ben aperto, ad indicare la missione della sua predicazione, nell’altra mano il Santo ha il bastone, attributo tipico del pellegrino, che lo sostiene durante il cammino. Vicino ai piedi nudi di San Giacomo troviamo i pochi oggetti che il santo reca con sé, una bisaccia, una borraccia e un cappello sul quale è ben visibile una conchiglia, simbolo ancora oggi del pellegrinaggio al Santuario di Santiago de Compostela in Spagna che la tradizione individua come luogo di sepoltura dell’apostolo. Alcuni studiosi (Gentili, Mozzoni, Paoletti) hanno visto nel paesaggio presente sullo sfondo elementi che rimandano al panorama che il pittore veneziano avrebbe potuto ammirare nelle Marche: il porto potrebbe essere quello di Recanati, mentre la cupola, inserita tra gli edifici della città circondata da mura, ricorderebbe quella del Santuario di Loreto.



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