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Le Opere > Carlo Crivelli (Venezia 1430 (?) – Ascoli Piceno 1494 o 1495) - Polittico

  • Autore: Carlo Crivelli (Venezia 1430 (?) – Ascoli Piceno 1494 o 1495)
  • Titolo: Polittico
  • Localizzazione: MONTEFIORE DELL'ASO - Sala “Carlo Crivelli”
  • Dati tecnici: Tempera su tavola. 1472 (Santa Caterina d'Alessandria, 174 x 54 cm, San Pietro, 174 x 54 cm, Santa Maria Maddalena, 174 x 54 cm, Beato Giovanni Duns Scoto, 74 x 54 cm, Santa Chiara, 74 x 54 cm, San Ludovico da Tolosa, 74 x 54 cm)
  • Descrizione: 

    Proveniente dalla chiesa di san Francesco, è una delle opere di più note di Carlo Crivelli.

    Nato a Venezia nel 1430 circa e morto ad Ascoli intorno al 1493, Crivelli fu a Padova, nella bottega dello Squarcione al tempo in cui vi lavorava anche Mantegna. La sua prima opera, la Madonna della Passione, che si trova a Verona nel museo Civico d'arte, mostra come la sua pittura leghi modi rinascimentali, tardo-gotici veneziani con un gusto per la definizione grafica che rievoca le icone e i mosaici bizantini. Tutto questo è evidente anche nel grandioso Polittico di Ascoli Piceno realizzato nel 1473, nel quale le figure sono dipinte su un fondo in oro in una sfarzosa cornice dorata. Nel 1486, sempre ad Ascoli Piceno, dipinse L'annunciazione chiaramente ispirata al Mantegna. 

    Quest’opera attesta la rilevante funzione economica e sociale dei francescani nella Montefiore del Quattrocento. 

    Del polittico originale il museo conserva solo sei pannelli, disposti su due ordini. 

    Nel registro principale, al centro, è raffigurato San Pietro Apostolo, con in mano le chiavi ed il libro. A sinistra è Santa Caterina, principessa d’Alessandria, con la corona, la palma e la ruota del martirio. A destra Santa Maria Maddalena, con in mano l’unguentario. Nella parte superiore, sulla sinistra, a mezzo busto, è un giovane santo francescano con il copricapo dottorale. Al centro sono Santa Chiara, con il saio nero e marrone dell’Ordine delle clarisse, il giglio ed il libro, e san Ludovico da Tolosa, in abiti vescovili e con mitra, pastorale e mantello adorno di gigli di Francia, il quale rinunciò al Regno di Napoli in favore del fratello minore, Roberto d'Angiò, per entrare nell'ordine francescano. Per identificare le figure dei santi, un artista del Quattrocento, legato ad una committenza religiosa, doveva attenersi agli elementi iconografici allora ben noti ai fedeli. Le colonnine tortili centrali che combaciano irregolarmente, mentre le colonnine laterali sono interrotte da capitelli, mostrano che quel che ora appare come un trittico è una ricomposizione forzata seguita allo smembramento dell’originario polittico a cinque scomparti con predella.



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