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Monteprandone - Santuario Santa Maria delle Grazie e San Giacomo della Marca
San Giacomo istituì nel Convento di Santa Maria delle Grazie di Monteprandone una ricca ‘libreria’ , o raccolta di libri per l’istruzione dei religiosi del suo stesso paese, dei confratelli delle Marche e di quanti avessero sentito, come lui, lo stimolo per gli studi. I Codici, ora esposti presso il Museo di Monteprandone, contengono: Sermoni, Collazioni, Compendi, Cronache, Decretali, Decreti, Dialoghi, Dominicali, Dissertazioni, Epistole, Glossari, Laudi, Letture, Monografie, Quadrigesimali. San Giacomo era molto attaccato ai suoi libri e nutrendo dubbi circa la loro conservazione, scrisse a Papa Pio II, affinché autorizzasse frate Domenico da Leonessa, Francesco da Casteldemilio e Onorio da Ancona alla conservazione della sua Libreria presso il Convento di Monteprandone. il Papa alla richiesta del Santo rispose il 4 dicembre 1462, con una Bolla, in cui dettò norme precise per la custodia della Biblioteca definita tra le più importanti per il numero e la qualità di opere e minacciò di scomunica chi le avesse sottratte. Dopo la morte del Santo la Biblioteca continuò ad arricchirsi di nuovi libri fino a raggiungere il numero di 700 - 800 volumi. Ben presto seguì il tempo dell’abbandono e non valse nè la Bolla di Pio Il, né la scomunica a preservare la Libreria dalla dispersione, dovuta all’incuria dei frati e alla poca sollecitudine dei volumi dati in prestito. Nella seconda metà del XVIII secolo, furono trafugati dalla Libreria la maggior parte dei codici. Per lungo tempo nessuno si occupò più della sparizione dei codici; solo molti anni dopo, nel 1784, se ne riparlò in una adunanza del Consiglio Comunale di Monteprandone, con il proposito di richiederli al Consiglio Generale dell’Ordine, ma senza successo. Non tutti i codici per fortuna, furono trafugati. Quelli rimasti, come apprendiamo da un documento del 21 luglio 1776 , erano custoditi, insieme alle reliquie di San Giacomo e di San Giovanni da Capestrano, nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Cappella dedicata al Santo) , chiusi in una cassa, a sua volta racchiusa in una credenza a muro, ‘... guardata da due chiavi, una delle quali era in possesso del padre guardiano, l’altra del magistrato pro tempore di Monteprandone’. Ma la travagliata storia dei Libri di San Giacomo non finisce qui. Nel 1841 i codici superstiti, fra le proteste dei frati, della popolazione, delle autorità locali e del padre provinciale, ‘in forza d’ordine superiore’ (cioè della Segreteria di Stato del Vaticano) , furono mandate a Roma. L’ostinatezza dei Monteprandonesi nel reclamarli, indusse Papa Gregorio ad ordinarne la restituzione. Il 3 gennaio 1843, 60 volumi ed una lettera di San Giacomo a San Giovanni da Capestrano, incollata su una tavoletta, furono da padre Giovanni da Rapagnano, riconsegnati al padre provinciale Domenico da Recanati e alla Magistratura di Monteprandone. Dopo la soppressione degli Ordini Religiosi, il Convento e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, oltre ai 61 codici della Libreria di San Giacomo, divennero proprietà del Comune di Monteprandone.
Il Museo civico di Monteprandone accoglie 61 codici di quelli appartenuti a S.Giacomo più la sua lettera a S.Giovanni da Capestrano datata Roma 14 dicembre 1455.
Indirizzo: Via Madonna delle Grazie, 13 – 63030 – Monteprandone (AP)
Telefono: +39.0735/62100
Fax: +39.0735/362056
Sito web: http://www.sangiacomodellamarca.net/biblioteca_san_giacomo.htm
E-mail: sangiacomodellamarca@libero.it



Grottammare - Luoghi di Sisto V (AP)
La disputa tra Montalto e Grottammare circa il luogo di nascita di Sisto v, ha origini assai remote, risalenti al secolo XVII. È però ormai assodato che Felice Peretti (nome di Sisto V prima del pontificato) nasce a Grottammare, da famiglia di sicure e antiche origini montaltesi, nel dicembre 1521. Dunque, luogo di nascita fortuito, dovuto alla fuga dei suoi genitori in seguito alla guerra fra Leone X e il duca di Urbino.
Già da Cardinale il Peretti onora la sua “patria carissima” di Montalto con la fondazione di una scuola e altre donazioni, ma la sua attenzione aumenta quando nel 1585 diviene Papa: concede somme di denaro, il diritto della nomina diretta del Podestà, permette il libero commercio, oltre all’esenzione delle tasse, fino a donare, nel 1586, il preziosissimo reliquiario eccellente opera di alta oreficeria di scuola parigina attualmente conservato nella locale sede museale. Dopo aver eretto Montalto al rango di città e di Diocesi gli concede anche di essere il centro giuridico e amministrativo del Presidiato, fino a fondare una Zecca che battesse autonomamente moneta. Altrettanto onorata è stata Grottammare, la città che aveva visto nascere Sisto V. appena eletto Papa vuole formarvi una scuola pubblica, così da consentire agli alunni il passaggio diretto agli studi di medicina, legge e filosofia. Più tardi, concede a due giovani di Grottammare dei posti presso il Collegio Montalto di Bologna e crea infine un Monte frumentario e un Monte di pegni. In corrispondenza dei grandi lavori edilizi di Montalto, inoltre, Sisto V vuole erigere, nel luogo della sua casa natale, una chiesa dedicata a S. Lucia (giorno della sua nascita) chiamando l’architetto Domenico Fontana. Il Papa attribuisce un’importanza particolare alla costruzione della chiesa, e ciò è testimoniato dalle preziose suppellettili custodite, tra cui il calice e i paramenti. Purtroppo la morte di Sisto V sopravviene il 23 agosto 1590 quando la chiesa era appena iniziata ed è quindi sua sorella Camilla a portare a termine l’operazione, nel 1595, con una spesa di oltre 25.000 scudi. Di lì a pochi anni la chiesa verrà elevata al rango di collegiata da Clemente VIII.
Indirizzo: Musei Sistini Via Forte, 16 – 63039 - San Benedetto del Tronto (AP)
Telefono: +39.0735/594960 - +39.347/3804444
Fax: +39.0735/577246
Sito: http://www.museisistini.it
E-mail: info@museisistini.it



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