Cultura

Itinerari culturali > La pittura di Lorenzo Lotto> Le opere di Lorenzo Lotto in provincia di Macerata

Le opere del Lotto, dislocate tra le province di Ancona e Macerata, sono conservate sia in musei e pinacoteche, sia in chiese e pievi. I rapporti del pittore veneto con  le Marche sono stati continui e ripetuti e le opere marchigiane, prese nel loro insieme, consentono di ripercorrere la genesi, il significato e lo sviluppo del percorso artistico del pittore.  La diffusione del patrimonio lottesco è un’occasione inoltre per un itinerario alla scoperta di centri grandi e piccoli ma comunque caratterizzati da peculiarità artistiche e culturali.

RECANATI

Museo Civico - Villa Colloredo Mels (1) :

Polittico di San Domenico, 1508

Trasfigurazione, 1512 circa 

Annunciazione, 1527-29

San Giacomo Pellegrino, 1512ca.

Chiesa di San Domenico (2): San Vincenzo Ferrer in gloria, 1513

Il dipinto è stato tagliato in alto e in basso nel '700 per adattarlo a pala d'altare in occasione del rifacimento barocco della chiesa gotica di S. Domenico. L'affresco, l'unico realizzato nelle Marche dal Lotto, risale agli anni immediatamente successivi all'esperienza romana in coerenza con alcuni modelli di Raffaello. San Vincenzo è ritratto nei caratteristici abiti dell'ordine domenicano mentre trasmette il suo messaggio puntando il dito verso la corte degli angeli che, con squilli di tromba, annunciano il Giudizio finale e i flagelli che seguiranno l'apertura del settimo sigillo, come recita la profezia dell'Apocalisse le cui parole sono riportate nel libro. 

CINGOLI


Chiesa di San Domenico (3): Madonna del Rosario, 1539

Apertura su richiesta. Per la visita della chiesa di S. Domenico, rivolgersi alla Biblioteca Comunale.
Info: tel./Fax: 0733.602877  
E-mail: biblioteca@cingoli.sinp.net

La Madonna del Rosario ha un culto molto antico che risale all’epoca dell’istituzione dell’ordine dei domenicani (XIII secolo) che ne furono i maggiori propagatori. La devozione alla recita del rosario ebbe larga diffusione perché facilmente comprensibile ed accessibile a tutti. Grazie alla corona del Rosario, i fedeli che non sapevano leggere, potevano comunque pregare e meditare al contempo  sui misteri cristiani. I misteri contemplati nella recita del rosario sono quindici, cinque gaudiosi, cinque dolorosi, cinque gloriosi e fanno riferimento agli episodi della vita, morte e resurrezione di Gesù.  Nella pala del Rosario eseguita per la chiesa domenicana di Cingoli, Lotto racchiude i riferimenti iconografici del Mistero, in quindici medaglioni disposti su tre file intorno al capo della Vergine. L’ambientazione è ricca di dettagli realistici come il muretto di mattoni sbrecciati, la spalliera di rose rampicanti, la griglia di sostegno del pergolato di legno e canne. Con gesto contenuto e un lieve reclinare del capo, la Madonna consegna il rosario a S. Domenico di Guzman fondatore dell’ordine, mentre il Bambino si slancia verso S. Esuperanzio. Completano la sacra conversazione Santa Caterina da Siena, santa domenicana, e Maria Maddalena effigiata con le mani sapientemente atteggiate e i capelli ossigenati, secondo la moda veneziana della prima metà del '500.

Uscendo dalla chiesa di S. Domenico si può visitare il bel centro storico di Cingoli con  la Cattedrale di Santa Maria Assunta in Piazza Vittorio Emanuele II, progettata ed edificata nel 1615. All’interno vi sono cinque monumenti sepolcrali tra i quali quello dedicato a Pio VIII. Al centro, sopra l’altare maggiore, è posto il quadro con l’Assunta, affiancata dai SS. Esuperanzio e Sperandia seguiti dai “Dodici del SS. Sacramento”, ovvero i membri della confraternita della Cattedrale. Nella stessa Piazza, il Palazzo del Comune è affiancato  dalla Torre dell’Orologio. Il Palazzo comunale ospita il Museo Archeologico. La collegiata di S. Esuperanzio eretta in stile romanico- gotico nel 1278 su un preesistente edificio di epoca romana - probabilmente un tempio-  conserva affreschi dipinti dalla scuola umbro-marchigiana. La cittadina di Cingoli ha un centro storico ricco e ancora protetto dalle sue mura castellane di età medievale. Dal belvedere del paese si gode uno splendido panorama che spazia dai monti della Maiella al mare Adriatico: per questo motivo Cingoli è detta "il balcone delle Marche".  

MONTE SAN GIUSTO

Monte San Giusto dista da Cingoli 66 km di strada poco scorrevole. Nella chiesa di Santa Maria in Telusiano è però possibile ammirare la suggestiva Crocifissione del Lotto, uno dei capolavori indiscussi dell’artista veneto. 

Chiesa di Santa Maria im Telusiano (4) : Crocifissione, 1531 

Orari di apertura: tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle16.00 alle 19.00. Info: tel.0733 53354, Parrocchia di Monte San Giusto (MC) : tel.0733839006/07 Comune 

“La più bella rappresentazione del Golgota del Rinascimento”, secondo un’affermazione del Berenson, è la Crocifissione del Lotto, conservata nella chiesa di Santa Maria in Telusiano di Monte San Giusto. La grande pala venne iniziata e in gran parte eseguita a Venezia, mentre il suo completamento dovette avvenire a Monte S. Giusto, almeno per la parte relativa al ritratto del committente raffigurato con il saio inginocchiato in basso a sinistra. Il committente, che nelle opere del Lotto tradizionalmente non compare mai,  è il vescovo di Chiusi Niccolò Bonafede, originario di Monte San Giusto, che pagò l’opera 100 fiorini a cui aggiunse una scorta di ottimo olio ascolano. Dato che l’opera era inizialmente destinata alla Chiesa della Pietà, il prelato aveva richiesto al Lotto un Compianto sul Cristo Morto, tema che solitamente prevede il Cristo esanime tra le braccia di Maria che lo sostiene. L’artista  esegue invece un’opera che si accosta di più ad un inedito compianto intorno alla Vergine. Nell’opera infatti, Cristo è ancora sulla Croce mentre Maria, svenuta, è sorretta dalla Maddalena, che allarga le braccia in un gesto ampio e teatrale, e da San Giovanni. Sotto le tre croci si muove una folla animata da una forte tensione drammatica
che ha uno dei brani più rappresentativi nel centurione sopra il cavallo bianco: l'orbo Longino che ritrae il busto all'indietro e protende le braccia verso la croce. La pala conserva tuttora la cornice architettonica cinquecentesca realizzata su disegno dello stesso Lotto. 

MOGLIANO

L’ultima tappa dell’itinerario lottesco è Mogliano, paese di fondazione medievale dell’entroterra maceratese. Da Monte San Giusto Mogliano dista 15 km. 

Museo parrochiale di S. Maria di Piazza  (5): Madonna con Bambino e santi, 1548 

L’opera raffigurante la Madonna con Bambino e i santi Giovanni Battista, Antonio da Padova, Maria Maddalena e Giuseppe è conservata nella chiesa di S. Maria di Piazza, per cui era stata destinata.  
Come infatti è scritto nel Libro di spese diverse del Lotto, fu commissionata nel 1547 da Jacomo Boninfante, Sindaco della Chiesa di S. Maria.  Per l’opera Lotto riscosse 130 scudi d'oro che dovevano coprire anche i costi dei colori e la fattura della cornice lignea. 
Proprio la cornice della pala di Mogliano è stata recentemente oggetto di studio: considerata per lungo tempo irrimediabilmente perduta, fu rinvenuta nel 1982 nella chiesa campestre di Mogliano del SS.mo Crocifisso d'Ete dove era stata portata nel 1720. Intorno alla cornice corre l’iscrizione  “A laude honor et gloria del Signor Dio e fatta fare questa cona con tutti soi ornamenti. In tempo de Jacomo Boninfante sindico de questa chiesa dela Comunità di Mogliano del 1548”. 
Grande sorpresa suscitò, tuttavia, anche la scoperta di una decorazione pittorica rimasta sotto la ridipintura settecentesca della cornice: in seguito al restauro sono emersi immagini di angeli, un calice, tre piccole boccette per gli oli utilizzati per i sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell'Unzione e cartigli con iscrizioni dal significato penitenziale. I simboli dei Sacramenti della cornice sono in piena sintonia con l’iconografia della pala:  S. Giovanni Battista evoca il sacramento del battesimo; S. Antonio da Padova quello della cresima, la Maddalena l'estrema unzione e Giuseppe richiama  al sacramento del matrimonio.  La pala fu ultimata entro il mese di maggio del 1548, mese in cui il Lotto si trova ad Ancona, tuttavia venne consegnata alla comunità di Mogliano dall'allievo Durante Nobili. L’opera si inserisce in un periodo critico per il Lotto e per la sua pittura che sembra perdere la smagliante cromia degli anni giovanili e si intona invece su toni smorzati che conferiscono  all’opera un malinconico patetismo popolare. Il Lotto, ormai anziano, era all’epoca solo e sfiduciato: nello stesso 1548 aveva ricevuto a Venezia la sarcastica lettera dell'Aretino che lo bollava come artista " superato nel mestiere del dipingere". A Mogliano si può vedere anche la splendida porta “da Piedi” del XV sec., il Palazzo Forti (XVI sec.). Usciti dalla chiesetta si può passeggiare tra le vie medievali del borgo, nel dedalo di vie, vicoli e piazzette che conducono alla Rocca.

 



Legenda

Sede museale
Luogo di interesse
Museo Civico di Villa Colloredo Mels - RECANATI
 
chiesa di san Domenico - RECANATI
 
chiesa di san Domenico - CINGOLI
 
chiesa di Santa Maria in Telusiano - MONTE SAN GIUSTO
 
Museo parrocchiale di Santa Maria di Piazza - MOGLIANO


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