Cultura

Percorsi tematici > I Musei specializzati

Numerosi nelle Marche sono i musei specializzati, ovvero dedicati a temi particolari, per lo più concernenti attività o prodotti che caratterizzano la vita di città e territori.

Il Museo del cappello a Montappone, costituito tra il 1982 e il 1991, espone cappelli da lavoro e da cerimonia di età, fogge e materiali diversi, attrezzature e foto d’epoca. Il suo intento è di conservare la memoria storica dell’attività avviata negli anni ’40 del ‘900 nel distretto comprendente anche i vicini comuni di Falerone, Monte Vidon Corrado e Massa Fermana e di valorizzare in tal modo la produzione attuale, che impegna una cinquantina di piccole e medie aziende con oltre settecento addetti. La gamma dei modelli offerti si è fatta assai ampia, dal basco alla bombetta al Borsalino al cilindro allo Stetson e al panama, ma soprattutto rappresentativa è la paglietta, nota anche come canotier, perché usata ai primi del ‘900 dai barcaioli francesi.

Dal 1981 il Museo della fisarmonica a Castelfidardo racconta la storia di un’industria di notevole rilievo economico e culturale. In questo comune, infatti, nel 1863, la famiglia Soprani, adattando alle esigenze italiane l’organetto portato dalle truppe francesi al servizio dello stato pontificio, iniziò a produrre la fisarmonica, nella quale la musica popolare italiana trovò subito un perfetto strumento. Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 questa industria trasformò l’economia locale prima esclusivamente agricola. Dopo alterne fortune fra il 1929 e gli anni ’50, ai profondi mutamenti sociali intervenuti fra il 1960 e il 1970 si è cercato di rimediare innovando e differenziando la produzione, oggi comprendente anche pianole, chitarre e strumenti elettrici, e sostenendo il mercato con investimenti per lo studio della fisarmonica in alcuni Conservatori italiani e per la valorizzazione della cultura musicale popolare. E’ stata così creata una nicchia commerciale servita da circa trenta aziende.

Il Museo del Merletto nel complesso museale di Palazzo Castellotti ad Offida, racconta dal 1998 cinque secoli dell’arte del merletto a fuselli tramandata localmente di generazione in generazione. Già fiorente nel XVIII secolo, quando i comuni di Offida, Ripatransone e Montecchio chiesero al papa di vietare l’arrivo di merletti dal Veneto, la produzione locale raggiunse il più alto livello a partire dall’‘800. Per illustrare i meriti economici e artistici di questa attività, il museo espone strumenti di lavoro, corredi del ‘700 e dell’‘800 sia di famiglie locali che ad uso liturgico e accessori per l’abbigliamento e l’arredamento, e sviluppa notevoli attività didattiche.    

Nel quattrocentesco complesso di san Domenico, a Fabriano, il Museo della carta  e della filigrana documenta i sette secoli di storia della produzione manuale della carta, che già nel Quattrocento aveva assunto tale importanza, da far prevedere nello statuto comunale il divieto di insegnarne la fabbricazione ai non residenti e di impiantare stabilimenti a più di 50 miglia dalla città. Alla fine del ‘700, dopo aver patito la concorrenza di altre manifatture europee, la produzione fabrianese venne fortemente rilanciata da Pietro Miliani, che, insieme a molte altre innovazioni, dette origine alla carta di Francia o “velina”. Il percorso museale, che presenta anche la ricostruzione della gualchiera medievale e numerosi fogli di filigrana, tipica lavorazione locale, ri-costruisce l’intero ciclo di lavorazione e distribuzione della carta: dall’arrivo e dalla selezione degli stracci fino alla spedizione dai porti di Fano e di Talamone.

Della storica Farmacia Mazzolini-Giuseppucci a Fabriano, notevoli sono le centinaia di vasi, di cui quelli in porcellana realizzati a Firenze dalla manifattura artistica Ginori, sui quali figurano i nomi delle sostanze in essi contenute menzionate secondo la prima Farmacopea Ufficiale del Regno d’Italia, che nel 1892 uniformò per la prima volta su scala nazionale i principi della farmacologica. Ma ancor più importante è l’arredo ligneo in stile neogotico intagliato fra il 1896 e il 1899 dal perugino Adolfo Ricci con l’intento di celebrare i progressi della scienza e, al contempo, la dottrina massonica.

BIBLIOGRAFIA

- Gilberto Lisotti, Arte tessile nelle Marche, Bolis, Bergamo, 1990.

- A.A.V.V., L’arte della carta a Fabriano,C.E.F., Fabriano, 1991.

- Ulisse Mannucci, La gualchiera medioevale fabrianese,C.E.F. Fabriano, 1991. 

- Nunzia Luciani ( a cura di), Anche il cappello fa storia, Iommi, Montappone, 1994.

- Paolo Buccolini, Montappone. Elementi per la conoscenza e coscienza del paese, Iommi, Montappone, 1999.

- A.A.V.V, Museo della farmacia Mazzolini – Giuseppucci, Fabriano, Quattroemme, Perugia, 2005.

- Beniamino Bugiolacchi, Castelfidardo e la storia della fisarmonica italiana. Guida al Civico Museo Internazionale della Fisarmonica, Brillarelli, Osimo, 2008.

Legenda

Sede museale
Museo della Carta e della Filigrana - FABRIANO
 
Museo Internazionale della Fisarmonica - CASTELFIDARDO
 
1896 - Museo della Farmacia Mazzolini Giuseppucci - FABRIANO
 
Polo Museale di Palazzo De Castellotti - OFFIDA
 
Museo del Cappello - MONTAPPONE


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