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Archeologo e topografo

Nereo Alfieri (Loreto 1914 – Ferrara 1995), rappresenta una delle figure di studiosi più eminenti nel campo della Topografia Antica italiana.

Iniziò la sua carriera come ispettore presso la Soprintendenza Archeologica di Ancona negli anni Trenta e Quaranta del ‘900; il suo nome fu tra l’altro legato al recupero dei bronzi di Cartoceto. Successivamente si trasferì in Emilia, dove rimase fino a quando l’Università di Bologna lo chiamò a ricoprire la cattedra di Topografia dell’Italia Antica, che mantenne in qualità di professore emerito anche dopo l’abbandono dell’insegnamento.

Alfieri iniziò la sua corposa produzione scientifica alla fine degli anni Trenta; uno dei suoi primi contributi a stampa, sulla città romana di Ricina (oggi Villa Potenza), fu pubblicato infatti nel 1936, negli Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria delle Marche. L’inizio dell’attività scientifica di Alfieri si colloca dunque al termine di quel fecondo trentennio di ricerche sulla campagna romana da cui scaturirono le opere di R. Lanciani, di G. Tomassetti e Th. Ashby. L’interesse per la ricerca topografica era ancora vivo e si manifestava anche nelle attività di ricognizione connesse principalmente al progetto di Carta Archeologica d’Italia maturato in seno alla Direzione delle Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione e diretto da G. F. Gamurrini, A. Cozza, A. Pasqui e R. Mengarelli. Inoltre il 1937 fu l’anno della Mostra Augustea della Romanità, in occasione della quale Plinio Fraccaro presentò la prima sintesi sulla centuriazione romana, dimostrando l’attenzione che molti studiosi dedicavano agli studi sulla topografia del territorio. Tuttavia quelli furono anche gli anni in cui proprio le ricerche di topografia in Italia presero un corso diverso da quello europeo, soprattutto inglese. Il carattere fortemente restrittivo della normativa italiana in materia di riprese aerofotografiche impedì nel nostro Paese quello sviluppo della lettura aerofotografica del terreno a scopo archeologico che di fatto fu uno degli elementi fondamentali della crescita, in Gran Bretagna, degli studi sull’Archeologia dei Paesaggi. Questa situazione di stallo perdurò fino al D.P.R. 29 settembre 2000, n. 367, che finalmente svincolò dalle vecchie restrizioni le riprese aerofotografiche effettuate per fini archeologici. Ebbene, i voli effettuati negli anni ’50 proprio da Nereo Alfieri e Vitale Valvassori sull’abitato greco-etrusco di Spina, furono un raro esempio di impiego sistematico della fotografia aerea in Italia e rimangono perciò nella storia dell’archeologia italiana.

Molti furono i temi cui lo studioso marchigiano si dedicò nel corso della sua attività, a dimostrazione di una notevole varietà di interessi. Costante nel tempo rimase però la sua attenzione per l’archeologia e il paesaggio per le Marche, attenzione che lo portò anche a collaborare con geologi e geografi (in particolare con Mario Ortolani). L’interesse per la regione marchigiana non venne mai meno neanche quando, negli anni della sua attività in Emilia e della collaborazione con il Soprintendente Paolo Enrico Arias, Nereo Alfieri dedicò pienamente le proprie energie alla direzione del Museo di Spina (assunta nel 1947) e agli scavi dell’importante necropoli di Spina a Valle Pega (dal 1954 al 1960).

Dello studioso lauretano rimangono fondamentali i lavori sulla battaglia del Metauro, sulle divisioni agrarie romane, sui fiumi e la viabilità del Piceno e dell’Umbria, sui porti e gli approdi costieri nelle Marche durante il Medioevo e altri ancora. Alcuni degli articoli scientifici prodotti negli ultimi anni della sua carriera furono rivolti allo studio del territorio marchigiano nella sua fase di passaggio dal periodo tardo romano a quello altomedievale. Tali contributi rappresentano ancora oggi un importante punto di riferimento per storici e archeologi. 

 

BIBLIOGRAFIA

1. Topografia Storica d’Ancona Antica, in «Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le Marche», s. V, II-III (1938), pp. 151-236.

2. Spina (in collaborazione con P. E. Arias e M. Hirmer), Monaco 1958. 

3. Topografia antica e aerofotografia a Spina, in Colloque international d’archéologie aérienne (Paris 1963), I, Paris 1964, pp. 155-160. 

4. Ricerche paleogeografiche e topografico-storiche sul territorio di Loreto (in collaborazione con E. Forlani e F. Grimaldi), in «Studia Picena», 33-34 (1965-66), pp. 1-59. 

5. La chiesa di Santa Maria in Padovetere nella zona archeologica di Spina, in «Felix Ravenna», 43 (1966), pp. 5-51. 

6. Problemi della rete stradale attorno a Ravenna, in Corsi di cultura sull’arte ravennate e bizantina, 1967, pp. 7-20. 

7. Contributi archeologici per la storia della Santa Casa di Loreto (in coll. con E. Forlani e F. Grimaldi), in «Studia Picena» 35 (1967), pp. 64-128. 

8. La necropoli sotto la Santa Casa di Loreto (in coll. con E. Forlani e F. Grimaldi), Nuovi contributi archeologici per la storia della Santa Casa di Loreto, Loreto 1969, pp. 1-38. 

9. La centuriazione romana delle basse valli del Potenza e del Chienti, in «Studi Maceratesi» 4 (1968), Macerata 1970, pp. 215-225. 

10. La Pentapoli bizantina d’Italia, in XX Corso di cultura sull’arte ravennate e bizantina, Ravenna 1973, pp. 7-18. 

11. Rotte marittime e comunicazioni terrestri sull’Adriatico, in Introduzione alle Antichità Adriatiche, Atti del I Convegno di studi sulle antichità adriatiche (Chieti- Francavilla al Mare, 27-30 giugno 1971), Chieti 1975, pp. 83-90. 

12. Alla ricerca della via Flaminia «minore», in « Rendiconti dell’Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna», Classe di scienze morali, LXIV (1975-76), pp. 52-67. 

13. Per la topografia storica di «Fanum Fortunae» (Fano), in «Rivista Storica dell’Antichità», VI-VII (1976-77), pp. 147-171. 

14. L’insediamento urbano sul litorale delle Marche durante l’antichità e il Medioevo, in Thèmes de recherches sur les villes antiques d’Occident (Strasbourg 1971), Paris 1977, pp. 87-96. 

15. Sena Gallica (in coll. con M. Ortolani), in S. Anselmi (a cura di), Una città adriatica. Insediamenti, forme urbane, economia e società nella storia di Senigallia, Jesi 1978, pp. 21-70. 

16. Problemi del territorio fra Ravenna e il Po di Volano (in coll., con A. Vasina), in XXV Corso di Cultura sull’arte ravennate e bizantina), Ravenna 1978, pp. 15-26. 

17. Spina. Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Bologna, 1979. 

18. Insediamenti litoranei tra il Po e il Tronto in età romana, in «Picus,» 1(1981), pp. 7-39. 




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