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Storico dell'arte - dal patrimonio al territorio

Professore di liceo prima e docente universitario di storia dell’arte medievale e moderna poi, ma soprattutto celebre e infaticabile soprintendente delle Marche, Luigi Serra nasce a Napoli nel 1881. 

Precoce appassionato di arte e letteratura, dopo la laurea conseguita nel 1901, si reca a Roma per studiare con Adolfo Venturi dal quale eredita l’idea di un collegamento necessario tra la tutela del patrimonio e la ricerca universitaria, tra l’attività di conservazione e l’indagine scientifica condotta sui materiali artistici. 

Alla base della sua formazione, dunque, risiede una concezione di patrimonio come successione  stratificata di eventi creativi, che conferiscono al territorio precise peculiarità stilistiche. Un patrimonio che  è, soprattutto, diffuso, integrato al territorio e al paesaggio, la cui scoperta è un incontro esperenziale con una realtà dove musei e chiese sono intercalati in piccoli borghi nascosti, tanto che nell’insieme costituiscono “la poetica e lieta bellezza dei luoghi”, come Serra stesso ebbe a dire in un suo articolo del 1909 (Arte retrospettiva: escursioni marchigiane).

In questa concezione complessiva del patrimonio risiede la straordinaria attenzione che Serra riserva all’artigianato, frutto di abilità laboriose capaci di testimoniare la validità permanente di un mestiere antico che, umilmente, crea oggetti spesso capaci di concorrere in fatto di gusto con le opere di maggiore respiro. Rientrano in questa visione d’insieme gli scritti realizzati dal Serra negli anni dell’impegno abruzzese come Ispettore alle Belle Arti, tra cui figurano L’aquila monumentale (1912) e I merletti aquilani (1911),  esempi dell’interesse veramente multiforme del giovane Serra, che non verrà meno neanche negli anni maturi della soprintendenza marchigiana. 
Dopo aver riordinato le collezioni della Galleria dell’Accademia di Venezia, Serra si sposta a Urbino, dove prosegue la riorganizzazione della Galleria Nazionale delle Marche, avviata da Lionello Venturi. Su iniziativa di Serra convergono nel Palazzo Ducale la Flagellazione di Piero della Francesca  e due tele di Luca Signorelli, ma anche stampe, tavole, carte geografiche, vedute della città, oggetti diversificati che testimoniano, al pari delle opere maggiori, la storia artistica culturale del territorio.

Urbino è solo una delle tappe dell’opera di riordino e valorizzazione effettuata dal Serra che, all’indomani della sua nomina a soprintendente, dà il via a un intervento radicale sulle sedi espositive e sulle collezioni, riordinando,  tra le altre, la Galleria Comunale di Ascoli Piceno, la Pinacoteca di Pesaro, il Museo della Santa casa di Loreto. A queste opere di riorganizzazione si accompagna un censimento delle opere mobili e immobili per ogni provincia, la produzione di guide, materiali divulgativi e promozionali.

La stagione marchigiana di Serra si conclude quando, nel 1931, viene chiamato a Roma (dove si spegnerà nel 1941) per riorganizzare cataloghi e guide dei musei d’Italia. 

L’ampiezza dell’esperienza maturata come soprintendente delle Marche trova la sua inevitabile sistematizzazione in  alcune opere fondamentali, come l’Itinerario artistico delle Marche (1921), la rivista Rassegna marchigiana per le Arti figurative, le Bellezze naturali e la Musica (pubblicata a partire dal 1922) e i volumi de L’arte nelle Marche (1929 - 1934). 

Se l’Itinerario artistico delle Marche ha come fine l’educazione al gusto e lo sviluppo della dimensione critica del fruitore, suggerendo un approccio composito al patrimonio regionale che dai piceni arriva fina al Barocco, passando per il Medioevo e il Rinascimento, la Rassegna marchigiana è lo strumento attraverso il quale Serra divulga le propria concezione di patrimonio integrato, simbolo di un’identità da riscoprire, diffondere, valorizzare. La rivista ospita articoli di tema storico- artistico, segnalazioni di mostre, di conferenze, di eventi; fedele a una concezione di arte nella quale la sapienza artigianale assume uno status di piena dignità, largo spazio è dato alle cosiddette “arti minori”, come l’intaglio del legno, la tarsia, la ceramica, l’oreficeria.  Un approccio assai simile, del resto, connota un’altra tra le grandi imprese del Serra, ovvero la redazione dei due volumi L’arte nelle Marche, prima analisi sistematica delle esperienze artistiche marchigiane.

Il primo volume, Dalle origini cristiane alla fine del gotico, è pubblicato nel 1929, mentre, il secondo, Il periodo del Rinascimento esce a Roma nel 1934. Si tratta di lavori pionieristici, che si inseriscono in un panorama bibliografico lacunoso e assai datato e che si propongono di esaminare tutti i diversi aspetti dell’arte marchigiana, dai più noti agli inediti, secondo i più aggiornati strumenti critici, basati sulla ricerca e sull’analisi analitica del documento.

L’arte marchigiana è indagata in virtù delle relazioni che mostra con i grandi fenomeni artistici nazionali, ma, soprattutto, rilevandone la ricchezza linguistica prettamente locale. È un lavoro ampio e approfondito quello condotto da Serra, un’opera che getta una pietra angolare nella storiografia artistica della regione; un lavoro conoscitivo che apre la strada a ulteriori ricerche, alcune delle quali non potranno che approfondire, arricchire o solamente confermare quanto già esaminato.  

Oggi, alla luce degli indirizzi sviluppati negli ultimi decenni nel campo della conservazione e della promozione del patrimonio culturale, l’opera del Serra appare in tutta la sua attualità, nella decisa volontà di promuovere un’idea di un patrimonio artistico integrato al territorio, idea senza la quale molti fenomeni artistici locali risulterebbero incomprensibili e privi della reale portata che è necessario riconoscere loro.

BIBLIOGRAFIA

- L. Serra, Catalogo del Museo della Santa Casa di Loreto, Tip. Brancondi, Loreto, 1919?.

- L. Serra,  Catalogo della Pinacoteca civica di Ancona - Tipografia Sonciniana,Fano 1920.

- L. Serra, Le gallerie comunali delle Marche - Roma : Soc. ed. d'arte illustrata, [192.].

- L. Serra, Elenco delle opere d'arte mobili delle Marche compilato da Luigi Serra . –Premiate officine grafiche G. Federici, Pesaro, 1925.

- L. Serra, Il periodo del Rinascimento - Arti grafiche Evaristo Armani, Roma,1934



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