Descrizione: Più degli altri grandi pittori bolognesi del Seicento, Guido Reni rappresenta un modello fondamentale per la cultura figurativa pesarese di quel periodo. Un’influenza determinante sugli artisti locali - e tra questi sul giovane Simone Cantarini -, è prodotta infatti dalla celebre pala con San Tommaso e San Gerolamo da lui realizzata per la Cattedrale e ora alla Pinacoteca Vaticana.
La Caduta dei giganti, unica sua opera presente oggi nella città, non proviene però da una quadreria pesarese, ma dalla collezione bolognese degli Hercolani acquisita dai musei grazie all’eredità del musicista Gioachino Rossini.
Si tratta di un grande dipinto - eseguito intorno al 1638/’39 - in cui la compostezza figurativa tipica di Reni lascia il posto ad una composizione dai movimenti vigorosi e dai tratti violenti, destinata a rievocare il mitico scontro fra i tremendi giganti figli della terra e le divinità dell’Olimpo. Colpiti dall’ira di Zeus – rappresentato insieme all’aquila che gli porge i fulmini -, i giganti cadono travolti da massi enormi.
La scena è impostata secondo una prospettiva ardita che suggerisce una collocazione particolare per l’opera: probabilmente la decorazione di un soffitto in una residenza privata.