Cultura

Itinerari culturali > Parchi archeologici

Con il termine “parco archeologico” si intende un’area delimitata, con presenze archeologiche significative, creata e organizzata sia per la conservazione dei beni monumentali in essa contenuti che per la tutela dell’intorno, nei suoi valori storici e ambientali; oltre quello della conservazione il parco ha il compito di garantire la fruizione e l’uso ottimale delle risorse naturali e culturali che nel territorio stesso sono contenute. Se l’attenzione alle testimonianze archeologiche monumentali anche nelle Marche, come nel resto del paese, risale al Medioevo e al Rinascimento, l’idea di un parco archeologico che sposi le esigenze della tutela e quelle della fruizione è un’idea recente, che risale alla fine degli anni ottanta. Nella redazione del Piano Paesaggistico Ambientale Regionale (PPAR) della Regione Marche fu riconosciuta la necessità di individuare le zone di interesse archeologico, per le quali “l’importanza dei beni e del circostante aspetto paesaggistico ambientale” rendessero opportuna l’istituzione di “apposite aree attrezzate per lo studio e per il turismo culturale”. La Legge Regionale 16/94, sull’ossatura di Parchi e Aree Archeologiche, ha istituito il Sistema Archeologico Marchigiano. Si è trattato di una legge tra le più innovative ed organiche del suo genere in Italia che vedeva la sinergia reale dello Stato, che mantiene il compito primario della tutela, e degli Enti territoriali, cui compete il compito correlato della gestione del territorio e della valorizzazione del patrimonio culturale. Con tale legge sono stati istituiti 7 parchi archeologici e 24 aree archeologiche, sparsi in tutto il territorio regionale. I 7 parchi mostrano i resti di antiche città romane, collocate lungo strade di grande comunicazione, che conservano ancora le antiche pavimentazioni stradali, resti di domus, edifici pubblici, teatri ed anfiteatri.

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