Cultura

Museo Archeologico della Via Flaminia “Giulio Cesare Corsi”, 
a cura di A. Ermeti, Regione Marche 2002


Con particolare interesse la Regione Marche ha partecipato alla realizzazione del Museo archeologico e della Via Flaminia di Cantiano (ospitato nei restaurati locali del convento annesso alla locale chiesa di S. Agostino), che si configura come un contenitore culturale strettamente legato al suo contesto territoriale Un’interrelazione che ha le sue radici nella storia passata, poiché il percorso dell’antica via Flaminia, fin dall’età preromana, ha rappresentato un crocevia, luogo obbligato di transito, ma anche di incontro e scambio fra varie popolazioni: padane, umbre, picene ed etrusche. Il museo, come anche la guida che lo illustra, sono testimonianza viva di questa storia, dove i materiali esposti, generalmente di piccole dimensioni e riferibili ad età diverse (da quella preistorica, a quella medievale), recuperati e raccolti da cultori ed appassionati locali come Giulio Cesare Corsi, a cui è intitolata la collezione, permettono di ricostruire la rete degli insediamenti, di diversa natura e consistenza, succedutisi nel corso dei secoli lungo il tracciato viario. Il misurarsi con realtà lontane nel tempo o scritte nella memoria dei documenti, ha accentuato ed indirizzato l’allestimento verso l’utilizzo di strumenti ricostruttivi di contesti e di luoghi, capaci di illustrare più che di testimoniare le realtà passate. Egualmente la guida, che ne segue il percorso espositivo, offre un interessante spaccato della realtà sociale, religiosa e commerciale sviluppatosi nel territorio, dei costumi e della vita domestica, attraverso l’esposizione di oggetti ceramici, bronzei e vitrei, di monete, accessori di abbigliamento e materiali per l’edilizia.



Marina Massa