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CHIESA DI S. COLOMBA

Autore
Rasi Alessandro progetto

Tipo
chiesa conventuale

Descrizione

chiesa originaria, Con atto del febbraio 1097 (o, secondo il Ferretti, del 6 gennaio) i conti Giberto, Trasmondo e Bernardo, figli del conte Ismidione, col consenso del vescovo di Fermo Azzo, donano ai monaci benedettini dell'Abbazia di S. Maria di Piobbico in Sarnano alcune chiese che essi avevano nelle corti di Mogliano. Tra esse vi è anche una piccola chiesa dedicata a S. Colomba Vergine e Martire che si ergeva sul colle a est del paese, verosimilmente dov'è l'attuale. Le fonti storiche non dicono quando essa venne costruita.

insediamento originario, E` molto probabile che i monaci benedettini, avuta in dono la chiesa, abbiano costruito intorno ad essa se non proprio un convento alcuni locali ad uso di ricovero.

insediamento originario, Secondo il Ferretti i monaci di Piobbico donarono la chiesa di S. Colomba a S. Francesco durante un suo viaggio nelle Marche (1215?) che lo portò anche a Mogliano. Non esistono tuttavia documenti certi di questa cessione. Il passaggio di proprietà avvenne comunque entro la fine del XIII secolo.

insediamento originario, Nella prima metà del XIV secolo l`antico insediamento subì un radicale restauro tanto da configurarsi come una nuova costruzione. Ciò è attestato da un rescritto del vescovo di Fermo Giacomo che il 24 (o il 20) ottobre 1338 concedeva l'indulgenza di quaranta gironi a chiunque visitasse la chiesa e le prestasse aiuto, frase che allude a notevoli lavori ancora in corso.

insediamento originario, Nel 1361(?) i francescani accettarono l`invito del parroco della chiesa di S. Gregorio di trasferirsi all'interno del castello di Mogliano e di costruire un nuovo convento attiguo ad essa. Secondo gli storici locali il convento di S. Colomba fu demolito per ricostruire, col materiale di risulta, quello nuovo. La chiesa invece restò aperta al culto ufficiata da un sacerdote.

intero bene, Abbandonato il convento dai francescani la chiesa restò aperta al culto e passò in proprietà della Confraternita del SS. Sacramento, detta poi di S. Nicolò, e fu ufficiata da un sacerdote.

convento, Il Consiglio Comunale delibera d`inviare una lettera al Capitolo Provinciale dei Frati Minori Osservanti riunito a Sirolo per invitarli ad aprire una casa a Mogliano. La richiesta venne accettata a viva voce ponendo come unica condizione che si procurassero i mezzi per ricostruire il convento. Fu quindi redatto un atto notarile col quale il comune si impegnava a cedere per dieci anni ai frati il ricavato di alcuni tributi. Il 13 giugno 1548 Paolo III autorizzava la fondazione del convento e nel successivo mese di ottobre arrivò a dirigere i lavori di ricostruzione il p. Timoteo da Matelica coadiuvato da fr. Marino da Mogliano

convento, Nella primavera del 1549 era pronto il materiale per la fabbrica e, secondo una tradizione non confermata da documenti, il 26 maggio (o, secondo il Lignini, marzo) furono iniziati i lavori.

intero bene, A dirigere i lavori venne chiamato p. Alessandro di Piermatteo di Nicolò dei Rasi, nobile famiglia di Mogliano, che fu anche l'architetto progettista e che lasciò una dettagliata relazione autografa che va dal 1548 al 1570.

intero bene, Di pari passo ai lavori di ricostruzione del convento procedevano quelli per la chiesa. Dalle memorie del Rasi veniamo a sapere che alla venuta dei Minori Osservanti esisteva il corpo della chiesa con una Cappelletta all'altare maggiore. Quest'ultima venne demolita nel 1554 per ricostruirne altre, insieme alla sacrestia, tutte a filo e sempre sullo stesso luogo. Si costruisce anche la volta della cantina sotto il coro dietro l'altare. I lavori furono completati nell'anno successivo e costarono 169 fiorini.

altare maggiore, Il pittore Durante Nobili da Caldarola esegue la pala dell`altare maggiore rappresentante la Madonna in trono col Bambino tra i Ss. Giuseppe, Colomba, Giovanni Battista, Francesco d'Assisi e Benedetto la quale costò 130 fiorini di cui 100 pagati da Antonio Scarapella e 30 provveduti da due religiosi moglianesi. Il nome dell'autore si desume dalla firma apposta in fondo al dipinto (tela incollata su tavola): Durans Caldarolensis faciebat 1554.

intero bene, Si riassumono in un`unica notizia alcuni lavori di completamento della chiEsa. 1556 - si estrae terra dalla cantina 1557 - pavimento e tinteggiatura della chiesa. 1558 - pavimento e tinteggiatura della sacrestia

campanile, Nel 1558 si costruisce il campanile e lo si dota di una campana del peso di 284 libbre.

cappella laterale, Nel 1558 Pietro Geremma fece costruire sul lato destro della chiesa, subito dopo l'ingresso, una cappella che si protendeva all'esterno verso gli orti.

altare dell'Annunziata, Nel 1589 Gaspare di Bartolomeo, detto il "Fratino", fa costruire a proprie spese l'altare dell'Annunziata dotandolo di un quadro di autore ignoto dove si fa rappresentare in basso.

presbiterio, parete sinistra, Per voto e decreto del Comune, in ringraziamento della liberazione dalla peste, il pittore Pier Francesco Renolfi (o Pierfrancesco Rinolfi) da Novara, realizza sulla parete sinistra del presbiterio l'affresco rappresentante il Beato Pietro da Mogliano che benedice gli appestati. Sullo sfondo Mogliano come appariva all'epoca.

altare dell'Immacolata, Il colonnello Giacinto Sgamba, morto nel 1657, fa costruire a proprie spese l'altare dell'Immacolata (primo a sinistra) commissionando al pittore Lorenzino da Fermo (Lorenzo Primari) la pala rappresentante la Madonna tra i Beati Pietro da Mogliano e Liberato da Loro e i Ss. Giuseppe e Maria Maddalena. Nel fondo è riprodotto lo stemma della famiglia.

altari di S. Bernardino e di S. Antonio da Padova, Giovanni Peruzzini realizzò la pala d`altare con S. Bernardino da Siena e S. Giacomo della Marca e quella con S. Antonio da Padova

cappella del S. Sepolcro, I religiosi fanno costruire, sul lato destro della tribuna, la Cappella del S. Sepolcro, simile a quella di Gerusalemme, avendone presa la pianta dal Trattato degli edifizi sacri di Terra Santa del p. Bernardino Amico di Gallipoli. Il progetto viene affidato al moglianese Gianfilippo Carnili e l'esecuzione ai mastri muratori Giuseppe Tamanti e Venanzo Lisi, moglianesi, che la realizzarono in meno di tre mesi in modo che il 15 aprile, Sabato Santo, vi si celebrò per la prima volta la Messa cantata.

intero bene, I fratelli Gregorio, Francesco e Giuseppe Crocetti di Montappone, formati alla scuola di Giambattista Angeletti di Mogliano, realizzano quattro confessionali in legno di noce. Il materiale fu donato dal Comune con la cessione di un noce esistente nell'orto del Sasso. Il costo del lavoro, durato un anno, fu di 240 scudi.

navata, Tra il 1750 e il 1751 il pittore moglianese Giambattista Fabiani dipinge il soffitto a cassettoni della navata, la cupola della tribuna e del coro. Contemporaneamente si rialzano e si rinnovano i finestroni, si chiudono le due finestre sulla parte posteriore del coro, aprendone una sopra la sacrestia

coro ligneo, Nel 1751 si realizza il coro ligneo ricoprendo in parte l`antico dipinto ornamentale.

campanile, Nel 1752 si restaura e si rinforza con cerchiatura di ferro il campanile lesionato da un fulmine che danneggiò anche altre parti della chiesa, specie nella zona dell'altare maggiore.

intero bene, Nel 1755 i fratelli Gregorio, Francesco e Giuseppe Crocetti di Montappone realizzano il pulpito

coro, Nel 1767 il pittore moglianese Giambattista Fabiani dipinge due quadri entro le cornici laterali del coro (S. Chiara in predicazione e S. Chiara libera il monastero di S. Damiano dai saraceni). Probabilmente sempre in questo periodo realizzò anche due porte in legno dipinto ai lati dell'altare maggiore che immettono nel coro e aggiunse all'affresco del Renolfi sei figure sulla parte sinistra.

convento, Con decreto del 20 maggio 1808 si disponeva la soppressione di tutti gli ordini religiosi e la chiusura delle loro case. Il decreto divenne esecutivo nel 1810 e gli 11 Minori Osservanti di Mogliano furono costretti a lasciare il convento il 14 giugno dello stesso anno. Restò aperta la sola chiesa di S. Colomba come succursale della parrocchia di S. Maria da Piedi. L'esilio forzato durò fino al 22 ottobre del 1815 quando ebbe luogo la cerimonia della ripresa di possesso.

pavimento, Il Comune concede un sussidio per rifare il pavimento della chiesa.

convento, Il 3 gennaio 1861 il Regno d`Italia emana un nuovo decreto di soppressione degli ordini religiosi con indemaniamento dei loro beni. I 13 religiosi che si trovavano in S. Colomba abbandonarono il convento il 31 dicembre 1866.

intero bene, Il Comune, volendo che la chiesa di S. Colomba fosse ufficiata quotidianamente, il 25 gennaio 1867, chiese al Prefetto di Macerata che un frate (al quale successivamente se ne aggiungeranno altri due) potesse insediarsi nel convento. La cerimonia si tenne nel giorno di Pentecoste. Tuttavia solo nel 1873 il p. Occhioni potè trasferire la sua dimora a S. Colomba..

complesso di appartenenza, Con la morte dell`ultimo religioso superstite p. Luigi Settembrini, avvenuta nella casa del nipote il 31 agosto 1889, cessò la presenza degli Osservanti a Mogliano.

intero bene, A seguito delle frequenti scosse di terremoto la Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici decreta la chiusura della chiesa ed iniziano i lavori di consolidamento.

Datazione
XI - XI

Localizzazione
(MC) Mogliano

Identificatore
11 - 00118576

Proprietà
CDGG=proprietà Ente locale; CDGS=Comune di Mogliano;