Descrizione
intero bene, Il convento fu costruito ampliando le mura di un piccolo tempio preesistente che, secondo alcuni storici, era stato eretto sul luogo del martirio d'un fervente evangelizzatore cristiano del Piceno e dell'alto Teramano, San Marone, ucciso sotto gli imperatori Nerva o Traiano tra il 96 e il 117 d.C. In seguito con un po' di confusione linguistico-popolare e letteraria, il nome di Marone fu modificato in Mauro. Nicola Palma, poi, a proposito della duplice denominazione di Santi Benedetto e Mauro narra che, nei documenti conservati nell'archivio vescovile di Teramo, l'abbazia viene così denominata quasi amalgamando l'antico titolo Marone con quello nuovo Benedetto imposto dai benedettini.
intero bene, Il Marcucci scrive che l`abbazia dei Ss. Benedetto e Mauro fu fondata verso la fine del 700 sotto il vescovo Auclere, notizia confermata dal Capponi. I due storici non allegano pero' documenti che confermino le loro affermazioni
intero bene, La prima volta che si nomina l`abbazia e` nel documento pontificio Convenit apostolico moderamini dell'11 novembre 990 del papa Giovanni XV e inviato all'abate Mansoneove. Il pontefice conferma all'abbazia di Montecassino il potere su varie abbazie e tra queste figura per la prima volta anche quella dei Ss. Benedetto e Mauro del fiume Tronto. Questo documento e' il più antico che indica con sicurezza pressoche' definitiva che tra il 941 e il 990 l'abbazia era una realta' operante.
intero bene, Intorno al decimo secolo, barbari e saraceni durante le loro sanguinose scorribande misero a ferro e fuoco l'intero territorio piceno, distruggendo borgate e castelli. I benedettini che abitavano la piccola abbazia furono costretti a fuggire e corsero a ripararsi alla meglio verso la piu' vicina collina, dove costruirono un castello, che prese il nome dall'apostolo Paolo, e cioe' Mons Sancti Pauli, oggi Monsampolo.
intero bene, Negli anni 1031 e 1033 un certo Gisone di Alerto dona al vescovo Uberto di Fermo...per la redenzione dell'anima propria e di quelle dei suoi genitori... meta' del castello di Fano ... e quanto gli apparteneva nella chiesa del monastero di S. Benedetto al Tronto…
intero bene, Nel rescritto di Corrado II, emesso da Benevento in data 9 giugno 1038, si confermano a Montecassino tutti i beni abbaziali, compresi quelli dell'abbazia di S. Benedetto presso il fiume Tronto.
intero bene, Nel XIII secolo venne effettuato un rifacimento della chiesa che eliminò le sporgenze del transetto, arretrò il presbiterio e aprì sul fianco destro ampie monofore a pieno centro. A causa di questi rifacimenti l'abside venne a trovarsi fuori asse. La cripta e l'abside costituiscono le testimonianze vive del primitivo ordinamento costruttivo. La cripta in modo particolare e' l'unico episodio rilevante rimastoci dell'arte alto medioevale
intero bene, Nicolo` Palma, storico teramano nella sua Storia di Teramo afferma che tra le sei piu' illustri abbazie dipendenze da Montecassino site nel territorio aprutino vi era anche quella dei Ss. Benedetto e Mauro al Tronto
interno chiesa, Le volte a crociera a pieno centro impostate su sei pilastri addossati alle pareti perimetrali sono frutto di una ristrutturazione avvenuta alla fine del secolo XV.
intero bene, Verso il 1700 comincio` il declino dell`abbazia dei Ss. Benedetto e Mauro, ormai abbandonata dai religiosi.
complesso di appartenenza, Nel 1799 il Colucci scriveva, relativamente al monastero, di vederne ancora grandi resti murari che formavano il recinto dell'antico edificio.
intero bene, Nicola Palma tra il 1820 e il 1830 precisava che la chiesa era ancora aperta al culto, ma che il nome di S. Mauro gia' prevaleva su quello di S. Benedetto, aggiungendo che, se il fiume Tronto avesse continuato ad ingrossarsi, ben presto sarebbe andata distrutta.
intero bene, Nonostante durante il XIX secolo la Chiesa di S. Mauro versasse in condizioni disastrose, il culto religioso non si era spento nei fedeli devoti al santo, che era ed e' tuttora ritenuto protettore contro il male epilettico e cosi' i contadini della zona e della vallata truentina pagarono un cappellano affinchè si portasse sul luogo almeno nei giorni festivi per la celebrazione della S. Messa.
facciata, La facciata che l`edificio presenta attualmente e` frutto di un rifacimento effettuato nell'immediato dopoguerra
interno chiesa, Nel 1990 iniziarono i lavori di restauro relativi alla stonacatura delle volte