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TORRE GUELFA

Autore
periodo di transizione romanico gotico | 03001039 (pp.: 295..297)

Tipo
torre del castello

Descrizione

intero bene, Il 12 febbraio 1614 il Magnifico Consiglio concesse l`uso del torrione del porto vecchio all'ascolano Marcantonio Sgariglia, il quale si assunse l'impegno di mantenerlo in buono stato per tutti i 16 anni dell'impiego fruttoso

intero bene, Nel 1659 al capitano Giuseppe Cauti fu affidato l`incarico di far rimettere nelle condizioni ideali, con oppurtuni lavori di riparazione, il mastio della rocca, che serviva ai soldati guardiani alla marina per scrutare l'orizzonte e sventare ogni sorpresa marina da oriente. Altro riattamento si ebbe nel 1664.

intero bene e suo intorno, In seguito gli ascolani abbandorano la rocca ad un desolante degrado. Nel 1766 della rocca restavano solo le vestigia ed una sola Torre.

intero bene, Per comprendere il secolare dissidio che nessuna formula o pace riusci` a placare tra Ascoli e Fermo, bisogna ricordare che il primo dicembre 1211 l'imperatore Ottone IV di Wittelsbach concesse alla citta' di Fermo piena giurisdizione sul litorale adriatico dal fiume Tronto al Potenza, vietando a chiunque di costruirvi fabbriche senza licenza di detta citta'. Ascoli, pur avendo interessi concreti per il mare, non poteva edificare strutture portuali perche' sprovvista di feudi in quelle terre. Nel giugno 1247 Federico II, per ricompensare gli ascolani della fedelta' palesata verso l'impero, concesse loro il tanto ambito sbocco al mare con il Castello di Monte Cretaccio e la spiaggia compresa tra il fiume Tronto e i confini di San Benedetto in Albula. Il privilegio espose gli Ascolani a sanguinose battaglie con i Fermani nel 1246, 1255, 1259 e 1280.

intero bene, Finalmente il 13 maggio 1322 Giovanni XXII fece pervenire agli ascolani l`autorizzazione per costruire il porto da possedersi in comune con la Santa Sede alla quale i rettori di Ascoli, in riconoscimento della concessione, dovevano giurare fedelta'. Il primo ottobre 1325 lo stesso pontefice scrisse al doge di Venezia per informarlo che gli Ascolani avrebbero edificato un organismo portuale da iscriversi nei loro albi mercantili come futuro porto dell'Adriatico centrale.

intero bene, Il 13 luglio 1326 la repubblica marinara veneziana stipulo` un trattato con Ascoli e le Cronache Fermane di Antonio di Niccolo' rivelano che gli ascolani nel giro di tre anni e cinque mesi riuscirono a portare a termine un impianto portuale fortificato ( i lavori iniziarono prima del 1344) che aveva un numero imprecisato di cortine, due torri di comando e sette torrioni minori coronati da settantacinque merli.

intero bene e suo intorno, All`inizio del sec. XIX, all`epoca del Regno d`Italia, essendosi proceduto alla subasta di tutti i beni comunali e demaniali, la torre ed il suo intorno furono aggiudicati al miglior offerente, il sig. Laureati di Grottammare

intero bene e suo intorno, Gli irriducibili rivali degli ascolani, cioe` i fermani, mal sopportando le imponenti dimensioni che aveva assunto il novello porto, comandati da Gentile da Mogliano, dopo quaranta giorni di assedio, riuscirono ad irrompere nel castello e lo rasero al suolo. Era l'aprile del 1348. Felici per la vittoria portarono come trofeo due pietre del castello che furono poi murate all'esterno del campanile di Sant'Agostino a Fermo. Di questo sistema di difesa e' rimasta in piedi solo una delle due torri detta impropriamente '' Guelfa''.

intero bene e suo intorno, Dopo lo smantellamento del castello del porto, gli ascolani nel marzo 1349 diedero il via ai primi essenziali lavori di ristrutturazione per consentire ai navigli il tranquillo approdo alla foce del Tronto. Poiche' occorreva proteggere militarmente il porto e poiche' del grande ''edificium Portus'' non esistevano che rovine, gli ascolani riattarono la vecchia rocca della Sculcula, un piccolo fortilizio che si erigeva vicino al castello del porto ora distrutto.

intero bene e suo intorno, Gli Statuti di Ascoli del 1377 sancivano che la rocca del porto doveva essere semestralmente custodita da un castellano coadiuvato da 12 sergenti, che durante ogni ''Castellanato'' non dovevano mai lasciare la rocca.

intero bene e suo intorno, Nel 1521 la rocca del porto versava in uno stato di abbandono e degrado ed era diventata una cava di laterizi.

Datazione
XVII - XVII

Identificatore
11 - 00047493

Proprietà
CDGG=proprietà privata; CDGS=Laureati Caterina; CDGG=proprietà privata; CDGS=Laureati Pietro; CDGG=proprietà privata; CDGS=Laureati Vittorio;