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CHIESA DI S. AGOSTINO

Autore
Pagani Giovanni stendardo

Tipo
chiesa conventuale (agostiniani)

Descrizione

intero bene, Il tempio risale alla metà del '200. Considerato che con proprio privilegio, datato 9 aprile 1248, il pontefice Innocenzo IV concedeva 40 giorni di indulgenza a chi avesse concorso con elemosine alla fabbrica del convento fermano, visto che contribuirono alle spese per edificare la chiesa anche il vescovo Filippo II (1224-1250) ed il veneto patrizio Raniero Zeno, che fu podestà di Fermo (1252-1253) divenendo poi Doge della Senerissima, la costruzione probabilmente si articolò tra il 1248 ed il 1253.

intero bene, Il documento n. 361 del 1296 delle Regesta Firmana testimonia l'esistenza del Capitolo dei Frati agostiniani a Fermo e la vendita agli stessi di una campana magnam.

intero bene, Con ogni probabilità quando, verso il 1360, Giovanni Visconti da Oleggio, signore di Fermo e poi Rettore della Marca, cinse il rione S. Marco di nuove mura, sistemando la zona circostante e rettificando il piano stradale, la romanica chiesa agostiniana rimase interrata ed allora si credette necessario ingrandirne le dimensioni e rialzare anche il pavimento. In tale circostanza i monaci eremitani aggiunsero il transetto, l'abside, il campanile e le cappelle corali, organizzate nello stile gotico, dando alla chiesa la forma a croce latina. Verso il maggio del 1387 l'interno era già completato, come dice il Maranesi, con il soffitto a capriate dipinte, ad eccezione del catino absidale che recava la volta a crociera sorretta da solenni costoloni ogivali, che sempre a detta dello stesso storico, sono tuttora visibili al di sopra dell'attuale volta barocca, e con gli eleganti archi a sesto acuto sorretti da alti e snelli pilastri.

torre campanaria, Come indica un'iscrizione esistente nella cella campanaria, nel 1415 fu restaurata la torre.

affreschi, Intorno al 1474 vengono realizzati alcuni affreschi.

ingresso principale, Nel settembre del 1560 venne chiuso l'antico ingresso della chiesa e la facciata originaria ebbe il solo compito di illuminare l'interno con il rosone e le due monofore archiacute. Il nuovo ingresso principale fu aperto nel braccio destro del transetto, sul lato prospicente l'attuale Largo XXI Settembre, con un portale in travertino, un'ampia finestra circolare al centro e ai lati due finestre oblunghe, delle quali permangono tuttora le tracce del successivo tamponamento.

intero bene, Viste le condizioni particolari dell'edificio, il cui tetto minacciava rovina, su disegno di frate Vincenzo Rossi da Fermo si iniziò, a partire dall'8 maggio 1730, il rifacimento settecentesco della fabbrica. Nel 1735 erano già terminati il transetto, il catino del cupolone e la volta a camorcanna della navata, con i relativi cornicioni e capitelli a stucco. Alla fine del 1738, sotto l'arcivescovo mons. Alessandro Borgia il nuovo tempio era compiuto.

intero bene, Nel 1808 la chiesa, nell'ambito delle soppressioni degli ordini religiosi, é chiusa al culto per destinarla al soggiorno di milizie.

intero bene, Con decreto del gennaio 1861 i beni degli agostiniani furono demaniati.

intero bene, Il convento e la chiesa passarono in proprietà al Comune nel gennaio 1861, funzionalmente alla soppressione italiana.

intero bene, La chiesa fu restaurata nel 1882, sotto l'arcivescovato del cardinal Cesare Brancadoro, da Giovanni Basili di Porto S. Giorgio.

scala esterna, La facciata settecentesca fu privata nel 1892 di una scala a ventaglio, sostituita dall'attuale scala a due rampe.

intero bene, Il sopravvenuto esodo della comunità agostiniana e la fatiscenza della struttura nè comportò la chiusura nel 1930.

intero bene, La chiesa fu restaurata e riaperta al culto tra il 1932 ed il 1936.

intero bene, La chiesa fu riaperta al culto nel 1936.

Datazione
XIII - XIII

Localizzazione
(FM) Fermo

Identificatore
11 - 00046890

Proprietà
CDGG=proprietà Ente ecclesiastico; CDGS=Confraternita della Sacra Spina;