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BASILICA DELLA S. CASA DI LORETO

Tipo
chiesa basilicale

Descrizione

cappella della Madonna, Il culto alla cappella della Madonna, nella quale la tradizione riconosce la casa della famiglia di Gesù a Nazareth, incominciò a svilupparsi verso la fine del XIII sec. o all'inizio del successivo. Nel XIV sec., essendo senza fondazioni, fu circondata da un muro di mattoni e vennero aggiunti dei portici sorretti da colonne per riparare i pellegrini. Aveva un soffitto ligneo a scacchiera decorato con stelle dorate, protetto da un tetto a due spioventi affiancato da un campanile. Le pareti interne furono affrescate nel corso del XIV sec. da pittori umbro-marchigiani. Successivamente fu circondata da un fortilizio quadrato con agli angoli quattro torri di difesa. Nel XVI sec. fu sostituito il soffitto con una volta a botte in mattoni.

area di sedime, Sull`area dell`attuale chiesa ne esisteva un`altra fatta costruire probabilmente sotto l'episcopato di Angelo Rinaldi (1383-1412).

intero bene, La chiesa fu ideata e promossa, poco dopo la metà del XV sec. dal vescovo di Recanati Nicolò delle Aste (1440-1469). Dopo la sua morte, avvenuta il 6 ottobre 1469, papa Paolo II riservò a sé l'iniziativa con un decreto del 2 novemnbre nel quale nominava Francesco Morosini commissario della fabbrica.

intero bene, I lavori probabilmente iniziarono nel 1468. Nel Novembre del 1470 Giovanni d'Alberto da Montegrino, muratore lombardo, rilasciò quietanza di 443 ducati d'oro ricevuti in pagamento del lavoro prestato. Il 4 ottobre 1471 Giovanni d'Alberto ricevette il compenso finale per i suoi lavori che erano consistiti nella realizzazione delle fondazioni e parte del fronte absidale, forse fino al cordone marcapiano.

intero bene, Il 3 ottobre 1471 Marino di Marco Cedrino stipula una convenzione della durata di cinque anni col nuovo commissario della fabbrica, impegnandosi a costruire i muri della chiesa posti verso oriente e a realizzare le colonne della tribuna e le volte stesse della copertura. Nel 1476 Marino d i Marco probabilmente lasciò Loreto. Nell'aprile 1477 risultano occupati nei lavori della chiesa Antonio di Leone da Casale, Giovanni di Brinco e un certo mastro Giacomo

sacrestia di S. Giovanni, Tra il 1477 e il 1480 ca. Luca Signorelli affrescò la cosiddetta Sacrestia di S. Giovanni con angeli musicanti, i quattro evangelisti, dottori della chiesa e scene del Nuovo Testamento. Le tarsie degli armadi furono realizzate da artefici fiorentini tra il 1476 e il 1507 (stemma del vescovo Girolamo Basso Della Rovere).

sacrestia di S. Marco, Tra il 1477 e il 1479, Melozzo da Forlì, forse con la collaborazione di Marco Palmezzano e di Giovanni Santi, affrescò la cosiddetta Sacrestia di S. Marco situata nell'innesto del transetto di destra con le navate.

intero bene, Il 29 luglio 1479 è documentata la presenza a Loreto di Giuliano da Maiano che vi figurerà anche nell'aprile 1482. Alcuni documenti datati 1481 testimoniano che i lavori non furono mai interrotti. Il primo intervento di Giuliano da Maiano nella fabbrica della basilica è documentato solo dal 1483 quando cominciò a coprire l'abside arrivando fino al tamburo. Le volte delle navate furono coperte nel 1489.

camminamento di ronda, Il 14 marzo 1485, il card. Girolamo Basso della Rovere delibera di fortificare la basilica. Nella primavera 1486 Giuliano da Maiano fece ritorno a Loreto con i disegni delle fortificazioni della chiesa che probabilmente iniziò a costruire. Nel 1488 venne chiamato a succedergli Baccio Pontelli che modificò notevolmente il disegno del suo predecessore. Dopo pochi mesi i lavori passarono al marchigiano Pietro Amorosi che li portò a termine entro il 1490.

cupola, Il 13 aprile 1489 il Comune di Recanati concesse sessanta querce per la costruzione della cupola. Molto probabilmente il tamburo era già stato innalzato entro il 1484. Pietro Amorosi, alla fine del 1489 preparò le armature e i ponteggi per innalzare la cupola, i cui lavori, ripresi nel 1491, si protrassero per tutto l'anno seguente. Dal 1493 al 1498 i lavori probabilmente furono sospesi. Il 19 settembre 1499 fu chiamato alla direzione dei lavori Giuliano da Sangallo. I lavori terminarono il 23 maggio 1500.

navata, All`inizio del XVI sec. furono affrescati i 28 medaglioni in monocromo delle volte attribuiti a Luca Signorelli. L'opera fu conclusa entro il 1507.

cupola, Il peso della cupola provocò pericolose lesioni alla chiesa. Prima del 1502 iniziarono i lavori di consolidamento sotto la direzione di Francesco di Giorgio Martini e con la partecipazione di Donato Bramante. I lavori furono continuati da Andrea Sansovino e poi, fino al 1535, da Antonio da Sangallo il Giovane per essere completati, tra il 1539 e il 1544, da Raniero Nerucci. A causa di tali lavori andarono distrutti i quattro medaglioni dipinti nella volta.

navate laterali, Donato Bramante fece costruire all`interno della chiesa, lungo ognuna delle navate laterali, sei vani a forma di nicchie sormontate da semicalotte, utilizzate, forse successivamente, come cappelle.

cappella della Madonna, Giulio II fece sostituire l`antico muro di protezione della cappella della Madonna con un prezioso rivestimento marmoreo. Il primo progetto fu affidato al Bramante, ma il 23 giugno 1513, Leone X affidò i lavori ad Andrea Sansovino che eseguì l'opera con l'aiuto di Domenico Aimo, Baccio Bandinelli, Raffaello da Montelupo Niccolò Tribolo e Aurelio Lombardi. La balaustra fu aggiunta da Antonio da Sangallo nel 1533-34. L'opera fu completata da Raniero Nerucci e poi da Giovanni Battista e Tommaso della Porta.

facciata, Donato Bramante disegnò la facciata della chiesa che, nel 1509, venne incisa su una medaglia di Giulio II. Il progetto non fu realizzato.

facciata, Nel 1571 Giovanni Boccalini fu incaricato di progettare il prospetto della chiesa.

facciata, Giovanni Boccalini costruì la facciata della chiesa fino al cornicione inferiore poi i lavori passarono a Giovanni Battista Ghioldi ed infine a Lattanzio Ventura che li completò nel 1587, sotto il pontificato di Sisto V, il cui nome è scritto nel cornicione superiore. Con l'apertura del finestrone furono distrutti i medaglioni affrescati sulla volta.

navata centrale, Nel 1583 Giovan Giacomo d`Urbino ridipinse tre medaglioni sulla prima volta della chiesa, in sostituzione di quelli distrutti precedentemente.

Cappella dei Duchi d'Urbino, L`opera di decorazione della volta fu commissionata dai duchi di Urbino a Federico Zuccari nel 1568, ma i lavori iniziarono solamente nel novembre del 1582 e terminarono l'anno dopo. La decorazione plastica era già stata realizzata da Federico Brandani dal dicembre 1571 al maggio 1572. Scalpellini del ducato d'Urbino realizzarono gli ornamenti in pietra su disegno forse di Lattanzio Ventura.

prospetto principale, Tra il 1590 e il 1610, Antonio di Girolamo Lombardi e i figli Pietro, Paolo e Giacomo realizzarono la porta centrale della facciata. La porta nord fu costruita invece tra il 1590 e il 1596 da Tiburzio Vergelli con la collaborazione di Giovanni Battista Vitali, mentre quella sud fu realizzata tra il 1590 e il 1600 da Antonio Calcagni con la collaborazione di Sebastiano Sebastiani e Tarquinio Iacometti. Furono tutte realizzate in bronzo con riquadri contenenti scene bibliche.

cupola, Tra il 1609 e il 1615 Cristoforo Roncalli, detto Pomarancio, affrescò la cupola. Parte degli affreschi cadde per incuria e parte venne rimossa in occasione dei restauri alla fine del XIX sec..

navate laterali, Nel 1788 il card. Ignazio Boncompagni, prefetto della Congregazione Lauretana, incaricò Andrea Vici di predisporre i disegni per i nuovi altari di marmo dove collocare alcuni mosaici realizzati dallo Studio dei Mosaici Vaticani, da altrettanti quadri. Il Vici presentò la sua relazione il 23 ottobre 1790 e il 20 febbraio 1791 fu pagato per i disegni dei dieci altari. I lavori furono completati intorno al 1796 da scalpellini di S. Ippolito. Le sculture di teste d'angeli sono attribuite, almeno in parte, a Gioacchino Varlè.

intero bene, Il 10 ottobre 1860, Vittorio Emanuele II concesse 50.000 lire per i restauri decorativi della basilica. Domenico Ferri, architetto e decoratore dei palazzi regi di Torino, fu incaricato di effettuare un sopralluogo e in due relazione, datate 1° e 15 dicembre 1860, rilevava il grave stato di abbandono della basilica, tanto nelle strutture architettoniche quanto nell'apparato decorativo.

intero bene, Il 25 agosto 1863 i lavori di restauro vennero affidati a Nicola Matas di Ancona che approntò un progetto di risanamento della cupola. I lavori non ebbero seguito. Nel 1882, a cura di Luigi Fontana di Montesampietrangeli, fu redatto un nuovo progetto che non fu approvato dal competente ministero. Il 18 luglio 1885 il ministero della Pubblica Istruzione incaricò l'architetto Giuseppe Sacconi di stilare un nuovo progetto.

intero bene, I lavori di restauro iniziarono nell`aprile 1886. Il principio ispiratore del progetto fu quello di esaltare le forme gotiche del tempio, ritenute originarie, cancellando, per quanto possibile, le testimonianze rinascimentali. Furono eliminati gli elementi di rinforzo a sostegno della cupola costruiti dal Sangallo

cupola, Tra il 1890 e il 1907 la cupola venne completamente riaffrescata da Cesare Maccari con i temi delle litanie lauretane e del dogma dell'Immacolata.

abside, Sette delle nove cappelle dell`abside furono dedicate, nel 1883, alle principali nazioni cattoliche d'Europa che si impegnarono a decorarle raccogliendo fondi tra i fedeli. L'ottava fu decorata a spese della Congregazione Universale della Santa Casa, mentre quella dei Duchi d'Urbino non fu interessata dai restauri. Si riportano di seguito solo i nomi ( e le date) dei pittori che hanno realizzato gli affreschi principali.

intero bene, I grandiosi lavori di restauro furono conclusi intorno al 1930 sotto la direzione di Guido Cirilli di Ancona, discepolo del Sacconi. I lavori di decorazione delle cappelle si protrassero ancora per alcuni anni.

Datazione
XIII - XVI

Localizzazione
(AN) Loreto

Identificatore
11 - 00031267

Proprietà
CDGG=proprietà Ente ecclesiastico; CDGS=Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto;