Descrizione
intero bene, Nel 1928, a cura della Soprintendenza all`arte medievale e moderna per le Marche e Zara furono eseguiti lavori di restauro consistenti soprattutto nella ripresa di parti murarie lesionate e nella costruzione di una soletta di cemento sopra la piattaforma per impedire l'infiltrazione delle acque nel sottosuolo.
piattaforma, Nella seconda metà del XX sec. la piattaforma venne usata come parcheggio e furono costruite alcune piccole costruzioni usate come garages.
intero bene, All`inizio del XVII sec., non potendosi realizzare il piano sistino che prevedeva l'ampliamento della città con una nuova cinta muraria, si decise di restaurare le antiche cortine leonine (1518-1520) fortificandole nei due lati più lunghi con bastioni pentagonali a base scarpata, cordonatura e parapetto. I documenti d'archivio non sono espliciti sul nome del progettista che probabilmente fu Giovanni Branca, architetto della santa Casa di Loreto dal 1614 al 1645.
costruzione originaria, I lavori iniziarono probabilmente nella primavera del 1617. Dai libri contabili della Santa Casa risulta che, nel giugno dello stesso anno, 1628 operai, mandati dalle città, terre e castelli della Marca, già lavoravano ai due bastioni del lato nord. I pagamenti dei lavori furono fatti tramite Giovanni Branca, ma la loro esecuzione si deve al romano Giambattista Nasi. L'opera, realizzata con fascine e terra, fu completata probabilmente nel mese di aprile dell'anno successivo.
costruzione originaria, Il 29 dicembre 1620, Cristoforo Monaldi da Pesaro e Cesare Angelico da Matelica si impegnarono a restaurare il baluardo.
intero bene, Giacomo Gottarelli di Ancona e il piemontese Nicola Baretti, entrambi residenti a Loreto, con contratto del 9 settembre 1623 si impegnarono a ricostruire il baluardo in muratura dopo aver abbattuto quello preesistente.
camere di tiro, Le camere di tiro furono riempite con materiale di ricupero forse nel XIX sec.