Cultura

Musei.ConsultazioneBeni2023


VISITAZIONE

Autore
Lotto Lorenzo 1480/ 1557

Tipo scheda
Beni Artistici (OA)

Tipo
pala d'altare

Descrizione

L’impianto compositivo è incentrato sulle figure di Maria e Elisabetta, disposte centralmente ed affrontate. La gestualità familiare incornicia l’attimo in cui Elisabetta sente il Bambino nel grembo di Maria: lo stesso momento è enfatizzato dall’innalzamento in alto delle mani e dello sguardo, ad invocazione dello Spirito Santo, artefice dell’incarnazione di Gesù. Gli astanti, Zaccaria, Maria Cleofa e Maria Salomè, assistono alla scena animando la grazia della composizione. Gli oggetti posti sul camino, esemplificazioni simboliche della rinascita della vita spirituale dopo la caduta dell'uomo nel peccato, sono stati differentemente interpretati dalla critica. Comunemente l’anfora viene letta quale rimando all’allegoria di Maria Vergine e Madre, l’arancio o la mela quali richiami al peccato originale, la zucca come simbolo del miracolo della Resurrezione, il rotolo chiuso come emblema del Vecchio Testamento. Seppur con maggiori dubbi, gli strumenti di scrittura potrebbero richiamare alla stesura del Nuovo Testamento, ovvero alla memoria scritta della venuta di Dio sulla terra. Secondo altre interpretazioni il “calamarium”, il “pennaculum” e il “calamum” richiamerebbero l’incredulità di Zaccaria. A terra le violette e le violaciocche sono il simbolo dei Misteri dolorosi di Maria.

Una testimonianza scritta nel 1652 dal padre guardiano del convento di San Floriano al Monte indica la collocazione originaria della pala eseguita da Lorenzo Lotto per la stessa chiesa francescana, edificata dai Minori Osservanti nel 1491. L’altare di provenienza, coerentemente con il soggetto della tela, era dedicato alla Visitazione della Beatissima Vergine e apparteneva alla famiglia jesina Rocchi. Sulla committenza dell’opera sono state formulate due ipotesi investigative. Sara Tassi ha proposto di riconoscere nell’ancella che volge lo sguardo al riguardante Fiore Juzzi, moglie di Gentiluccio Giovanni Battista Rocchi morta in seguito a delle complicanze dovute al parto, cui l’opera rimanderebbe per i messi iconografici alla gestazione. Differentemente Francesca Coltrinari ha assegnato la commissione del dipinto ai Minori Osservanti, spostando la datazione dell’opera al 1539. Anche a causa della scarsa leggibilità delle cifre che seguono la firma dell’autore iscritta sulla panca di legno, sulla datazione del dipinto si sono espressi numerosi studiosi. La compromissione dei caratteri recanti la datazione viene comunemente ricondotta a un malriuscito intervento conservativo ottocentesco. Giovanni Battista Cavalcaselle e Giovanni Morelli segnalando il dipinto nel corso del noto viaggio post-unitario e supportando la scarsa chiarezza delle cifre con l’analisi stilistica tipica della cultura dei conoscitori datarono la pala al 1532. Concordemente ricondotta agli anni Trenta del maestro veneziano, l’opera fu devoluta alla Pinacoteca civica a seguito delle leggi eversive del 1866-1867. Dal 1870 collocata nella chiesa di San Floriano, prima sede dell’istituzione cittadina, la pala dal 1949 venne esposta nel Palazzo della Signoria nel contesto del rinnovamento delle istituzioni culturali jesine. Movimentata tra il 1971 e il 1972 per ragioni conservative, l’opera è attualmente conservata a Palazzo Pianetti, sede dei Musei civici dal 1981. Notizie sui restauri: in occasione della mostra anconetana del 1981 “Lorenzo Lotto nelle Marche. Il suo tempo, il suo influsso” la pala e la relativa lunetta furono sottoposte ad intervento conservativo, sanando i cedimenti e le sollecitazioni riconducibili alle citate variazioni microclimatiche di conservazione. L’ultimo restauro, datato 1984, ha interessato la sola pala centrale, sanando le compromissioni non risolte in precedenza.

Soggetto
Visitazione di Maria a Sant'Elisabetta

Datazione
sec. XVI 1538 1539 Motivo della datazione: documentazione ADT=1532

Materia e tecnica
tela/ pittura a olio

Misure
Unità=cm; Altezza=154;Lunghezza=152;

Localizzazione
(AN) Jesi

Collocazione
Palazzo Pianetti - via XV Settembre, 10 - Musei Civici Palazzo Pianetti

Identificatore
11 - 00139301

Proprietà
proprietà Ente pubblico territoriale