CROCIFISSIONE
Tipo
dipinto
Descrizione
Il dipinto fu commissionato per l’altare maggiore della chiesa anconitana di San Domenico da Pietro Cornovi della Vecchia, ricco mercante veneziano che nel 1556 abitava ad Ancona. Il Vasari afferma che il committente rescisse il precedente contratto stipulato con l’artista lombardo Pellegrino Tibaldi per poi affidare a Tiziano l’incarico. La tela passò di proprietà al Comune di Ancona con l'Unità d'Italia e, nel 1884, entrò a far parte della collezione della Pinacoteca appena istituita. Trasferita ad Urbino durante l'ultima guerra, l'opera fu riportata ad Ancona nel 1950, in occasione della mostra di pittura veneta tenutasi a Palazzo degli Anziani. Rubata nel 1972, la tela fu ritrovata dopo meno di quindici giorni dal furto in buono stato di conservazione. Stilisticamente, l'opera è ascritta dal Vasari a "quell'ultima maniera fatta di macchie", tipica dell'ultima fase della pittura dell'artista cadorino. La pala, dotata di un forte verticalismo, vede la raffigurazione della croce che si staglia su un cielo crepuscolare foriero di tempesta. La figura di Cristo, con il capo reclinato, isolata e grandiosa, riassume in sé il massimo dei contrasti psicologici e cromatici: dalla luce che sbianca il corpo del Crocifisso, fino ai colori cupi del cielo che metaforicamente alludono al trapasso. Ai piedi della croce San Domenico, genuflesso, abbraccia il legno, affiancato dalla Vergine, avvolta in un mantello azzurro, con le mani giunte e appoggiate sul grembo e lo sguardo rivolto a terra, e da San Giovanni, ritratto nell'atto di contemplare la croce a braccia spalancate.
Soggetto
Crocifissione
Datazione
sec. XVI 1556 1558 Motivo della datazione: documentazione
sec. XVI 1556 1558 Motivo della datazione: analisi stilistica
Materia e tecnica
tela/ pittura a olio
Misure
Altezza=375;Lunghezza=197;
Collocazione
Chiesa di S. Domenico - p. zza del Plebiscito
Identificatore
11 - 00275151
Proprietà
proprietà Ente pubblico territoriale