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Storico dell'arte

Nel settembre del 1939, in previsione dell’imminente entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, il governo italiano decise di istituire nelle Marche un grande ricovero segreto in cui proteggere una parte considerevole del patrimonio storico-artistico nazionale. Incaricato di presiedere a questa iniziativa, definita Operazione Salvataggio, fu il giovane storico dell’arte Pasquale Rotondi (Arpino, Frosinone, 1909 – Roma, 1991) il quale, nominato Soprintendente alle Gallerie delle Marche il 1° ottobre dell’anno successivo, individuò in pochi mesi due luoghi idonei a questo scopo, dislocati entrambi nel Montefeltro: il Palazzo dei Principi di Carpegna e la Rocca di Sassocorvaro. La lontananza dai centri industriali, ferroviari e di possibile interesse bellico, l’assenza di umidità e la solidità delle strutture, in grado di resistere ad eventuali attacchi di artiglieria (come poi effettivamente avvenne), costituirono alcuni dei fattori determinanti per la scelta di questi due edifici. Opportunamente adeguati alle esigenze conservative del patrimonio mobile da custodire (muri antischegge e anticrollo, impianti di allarme e antincendio, parafulmini, organizzazione di un corpo di guardia), tra il 1940 e il 1943 confluirono in queste due sedi innumerevoli opere d’arte appartenenti non soltanto al territorio giurisdizionale di competenza della Soprintendenza delle Marche (allora comprensiva della Dalmazia), ma anche a quello di Venezia (con capolavori provenienti dalle Gallerie dell’Accademia, dalla Ca’ d’Oro, dal Museo Orientale e dal Tesoro di San Marco), di Roma (Galleria Borghese, Galleria Corsini, Museo Tarquinia, Collezione Guarino, le tele di Caravaggio di San Luigi dei Francesi e di S. Maria del Popolo) e della Lombardia (Castello Sforzesco, Galleria di Brera, Museo Poldi Pezzoli a Milano, Accademia Carrara a Bergamo, Duomo di Treviglio). Complessivamente, nei due depositi vennero ospitati circa 8000 pezzi: poco meno di 4000 concernenti il settore storico-artistico, poco più di 4000 quello bibliografico.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, con il sopraggiungere dei tedeschi, il patrimonio conservato fu improvvisamente esposto a innumerevoli rischi: in ottobre alcuni gruppi armati di SS, fortunatamente all’oscuro di quanto rifugiato al suo interno, decisero di accasermarsi proprio nel Palazzo dei Principi di Carpegna. Nel 1944, invece, nonostante molti beni fossero già stati trasportati nel territorio neutrale della Città del Vaticano, quelli rimasti nella Rocca di Sassocorvaro si trovarono pericolosamente a poca distanza dalla Linea Gotica: per queste ragioni in entrambe le occasioni Pasquale Rotondi provvide infaticabilmente a mettere in sicurezza molti di questi capolavori. Spesso di nascosto e di sua iniziativa, le opere vennero infatti trasferite presso i sotterranei del Palazzo Ducale di Urbino e in altri luoghi considerati più sicuri, compresa la sua abitazione di campagna come dimostrano queste poche righe tratte dal suo diario: “non descrivo l’emozione che nutriamo nel vedere, tra le mura di casa, capolavori tra i maggiori della nostra arte: la Tempesta di Giorgione, il San Giorgio del Mantegna, la Madonna col bambino di Cosmè Tura, 4 Madonne di Giovanni Bellini […]. Inutile dire che io e mia moglie passiamo buona parte della notte in contemplazione dei capolavori giunti così singolarmente in nostra privata custodia, né trovo parole adatte a esprimere le impressioni di quella straordinaria veglia nel silenzio del fabbricato, dove nessun altro conosceva o sospettava l’esistenza tra noi di cose tanto famose”. 

Alla fine della guerra tutte le opere che erano state custodite nei ricoveri marchigiani tornarono illese alle loro sedi originarie, in perfetto stato di conservazione. Rimasto alla Soprintendenza alle Gallerie delle Marche fino al 1949, e divenuto professore universitario, Pasquale Rotondi presiedette anche l’Istituto d’Arte e Decorazione del Libro di Urbino, presso cui pubblicò nel 1950-51 il Palazzo Ducale di Urbino, fondamentale opera di ricognizione sulle vicende costruttive dell’edificio.

Per lungo tempo sconosciuta, la straordinaria attività di salvaguardia di Pasquale Rotondi - “un uomo che ha speso la sua vita per l’arte” come lo ha definito Giulio Carlo Argan - dal 1997 è ampiamente documentata all’interno delle sale museali della Rocca di Sassocorvaro grazie all’iniziativa del progetto “Arca dell’Arte”, rivolto a sensibilizzare i visitatori su quanto accaduto tra queste mura e sull’importanza della tutela del patrimonio storico-artistico mondiale, oltre che nazionale. A questo proposito in questa sede è stato istituito anche il ‘Premio Rotondi ai salvatori dell’Arte’, articolato in 4 sezioni (Marche, Italia, Europa e Mondo) e conferito ogni anno a tutti coloro i quali si sono distinti per essersi impegnati a favore della tutela, del salvataggio e del restauro di opere d’arte.

Per saperne di più: 

S. Giannella e P. D. Mandelli, L’Arca dell’Arte, Milano, Editoriale Delfi, 1999. 

A. Lavagnino, Un inverno. 1943-1944, Palermo, Sellerio, 2006, pp. 20-65; sito del progetto “Arca dell’Arte”: http://www.arcaarte.it/; film documentario La lista di Pasquale Rotondi, regia di Giuseppe Saponara, prodotto da Rai Educational e dalla Comunità Montana “Montefeltro” di Carpegna nel 2005, premiato al II° Festival di Palazzo Venezia del 2005 con la Targa del Presidente della Repubblica per il miglior documentario sull'arte italiana. Disponibile in visione anche presso il Museo della Rocca di Sassocorvaro mediante comunicazione preventiva.

 

BIBLIOGRAFIA

- Studi e ricerche intorno a Lorenzo e Jacopo Salimbeni da Sanseverino, Pietro da Montepulciano e Giacomo da Recanati, in “Argomenti di arte marchigiana”, Fabriano, Arti grafiche Gentile, 1936; 

- Sculture e bozzetti Lauretani : contributi alla scultura italiana del '500, Urbino, Regio istituto d'arte del libro, 1941;

- Appunti ed ipotesi sulle vicende costruttive del Palazzo Ducale di Urbino, in “Studi Urbinati”, Urbino, STEU, 1942;

- Contributi urbinati a Francesco di Giorgio, in "Studi artistici urbinati”, Urbino: Istituto d'arte del libro, 1948; 

- Manifestazioni di paganesimo umanistico nella civilta urbinate del Rinascimento : Il Tempio delle muse e la cappella del perdono nel palazzo ducale di Urbino, Urbino : Ed. Istituto D'arte, 1948;

- Il Palazzo Ducale di Urbino, 2 voll., Urbino, Istituto Statale d’arte per il libro, 1950-51. 

- Francesco di Giorgio nel Palazzo Ducale di Urbino, Milano, Provinciali Spotorno, 1970.



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