Cultura

La tela rappresenta San Bonaventura, Ministro Generale dell'Ordine dei Frati minori dal 1257 e cardinale. Egli fu tra i maggiori filosofi francescani: oltre ad aver scritto la biografia ufficiale di San Francesco si interessò di temi mistici, come quello dell'ascesa dell'anima a Dio, sviluppato nell'Itinerarium mentis in Deum, titolo di un suo scritto del 1259 che compare sul tomo presentato dal santo all'osservatore. Il dipinto di modesta fattura fu realizzato da un anonimo pittore locale (P. Santini, 1984) a seguito dell'asportazione da parte delle truppe napoleoniche di una tavola di Luca Signorelli, oggi nella Pinacoteca di Brera. La requisizione avvenne il 20 giugno del 1811, ma già alla fine dell'Ottocento se n'era persa traccia, finchè l'Anselmi (1890; 1892), dopo accurate ricerche, la ritrovò nella chiesa parrocchiale di Figino, in provincia di Milano. Ancora nel 1810, in un carteggio dell'archivio comunale di Arcevia, la tavola con la rappresentazione della "Madonna in trono con Bambino tra i santi Simone, Giacomo, Francesco e Bonaventura", veniva descritta nella chiesa francescana. Come recita l'iscrizione alla base del trono, Signorelli aveva dipinto la pala nel 1508 su commissione di Giacomo Simone Filippini. A seguito del rinnovamento decorativo dell'interno della chiesa, attuato da Lorenzo Bossi intorno al 1750, la cappella Filippini fu demolita e il dipinto, decurtato della predella, dei pilastrini laterali e della cimasa, fu collocato nel nuovo altare in stucco dedicato a San Bonaventura al centro della parete sinista.