STORIE DELLA VITA DI SANTA LUCIA
Tipo
scomparto di polittico
Descrizione
scomparti di polittico smembrato
Le tavolette furono menzionate per la prima volta dal Curi, il quale afferma che 'nella casa si conservano alcune sacre pitture di stile assai antico dei seguaci di Giottino (1864, p. 63). Il Colasanti (1908, p. 244 e segg.) le riferì ad un seguace di Gentile da Fabriano; il Serra (1936, p. 249) le ricollegò a correnti veneto-romagnole mentre il Longhi, prima di attribuirle a Jacobello del Fiore, si espresse a favore di un'influenza veneta, forse in relazione con Domenico da Montepulciano (1927, p. 18). Fu il Berenson, nel 1932, a fare per primo il nome di Jacobello del Fiore, ormai universalmente accettato. Cronologicamente sono da situarsi intorno al 1412, quando l'arte di Jacobello rivela una svolta decisiva verso il gotico cortese di influenza tipicamente gentilesca (la presenza di Gentile da Fabriano è infatti documentata a Venezia nel 1409), successivo alle Storie di S. Pietro a Fermo (oggi disperse e divise tra Milano e Denver) che pure denunciano già influssi gentileschi. Nel retro del quarto e del quinto pannello sono invece dipinti un 'S. Antonio Abate' ed una 'S. Lucia' su fondo rosso, a mezza figura, le cui esecuzioni si fanno risalire ad un periodo precedente (1407 ca.) per una certa impostazione statica delle figure, ancora legate al mondo trecentesco. Le due figure dovevano originariamente insistere sulla stessa tavola, tagliata successivamente per l'esecuzione delle 'Storiette', di certo ideate successivamente. Il ciclo costituisce una testimonianza fondamentale del gotico cortese in area veneta (Costanzi , 1990).
Soggetto
storie della vita di Santa Lucia
Datazione
sec. XV 1412 1412 Motivo della datazione: bibliografia
Materia e tecnica
tavola/ pittura a tempera
Misure
Altezza=74;Lunghezza=54;
Collocazione
Palazzo dei Priori - p.zza del Popolo - Pinacoteca Comunale
Identificatore
11 - 00141398
Proprietà
proprietà Ente pubblico territoriale