E' allestito nelle antiche sagrestie e nella chiesa, non più officiata, di San Marco che venne costruita per volere di Ser Francesco Rattoli, mercante mombaroccese che commerciava con Venezia. La chiesa, ultimata nel 1427, venne nel secolo successivo collegata al convento retto dall'ordine dei girolomini, i quali continuarono ad essere presenti a Mombaroccio anche dopo le soppressioni napoleoniche e sabaude, quando chiesa e convento erano già di proprietà comunale. Tutto il complesso presenta oggi l'aspetto e, per gran parte, gli arredi della fine del XVIII secolo. Al XV secolo appartengono il timpano del portale e l'epigrafe con l'anno di fondazione della chiesa; al XVII secolo alcune statue lignee: il San Girolamo, il Beato Pietro e la Madonna di Loreto; al XVIII secolo l'organo, il coro in noce, il Crocifisso ligneo e la pala absidale di un ignoto autore locale che raffigura la Madonna col Bambino e Santi. Tra gli arredi sacri meritano particolare attenzione i reliquiari e l'urna lignea dorata e intagliata con il corpo di San Clemente. Nei sotterranei del convento di San Marco è allestito il "Museo della civiltà contadina". Il chiostro ospita la "Raccolta fotografica" con personaggi ed avvenimenti della prima metà del '900, mentre, in alcuni locali, accanto alla chiesa, si sviluppa la "Mostra del ricamo", secolare tradizione del luogo.