Cultura

Le Opere > Giovanni Paolo Castelli, detto Spadino - Natura morta con cocomero aperto, uva, limoni e altri frutti

  • Autore: Giovanni Paolo Castelli, detto Spadino
  • Titolo: Natura morta con cocomero aperto, uva, limoni e altri frutti
  • Localizzazione: MONTEFORTINO - Pinacoteca Fortunato Duranti
  • Dati tecnici: Olio su tela, cm 98 x 74,5
  • Descrizione: 

    L’opera raffigura una tra le molte nature morte presenti nella Pinacoteca Duranti di Montefortino ascrivibili allo Spadino, alcune di certa autografia, altre sicuramente riconducibili alla sua maniera. Artista romano, lo Spadino elabora un sistema compositivo che, influenzato dalla pittura nordica e fiamminga (Abraham Brueghel, Franz Werner von Tamm), conoscerà un grandissimo successo nel corso del Settecento, producendo una maniera che darà vita a un genere molto diffuso, nonché a un folto gruppo di imitatori.  Frutta, fiori, bicchieri e altri oggetti a volte metallici, popolano le ricche e fastose scene dello Spadino, in un tripudio di effetti cromatici e di contrasti luministici che generano esiti fortemente decorativi.

    Elemento ricorrente in queste tele è un cocomero spaccato a metà, che mostra una polpa corposa e matura resa grazie a una sapiente e vibrante stesura cromatica, capace di imitare in dettaglio le caratteristiche dei frutti, dalle rugosità delle bucce, alla lucentezza trasparente dei chicchi di frutta. Nel Seicento, il genere della natura morta trova una sua autonomia sotto la spinta delle  tendenze laiche, scientifiche e descrittive. Tuttavia, almeno inizialmente, la natura morta non è interpretata in termini naturalistici, ma in chiave allegorica, alludendo sempre ai temi della vanitas (vanità) e del memento mori (ricordati che morirai). La frutta, al pari dei fiori, con la sua parabola di nascita, maturità e morte, è intellettualizzata e finisce per simboleggiare l’intero circolo della vita umana, effimera e caduca, proprio come lo è la bellezza, inevitabilmente esposta alla corrosione del tempo. Al fine di sottolineare questi significati simbolici, nelle nature morte dell’epoca compaiono spesso oggetti riferibili al passare del tempo, come i frutti bacati o le clessidre. Anche lo Spadino non pare sottrarsi a questa dimensione allegorica quando mostra di preferire i frutti in avanzato stato di maturazione, prossimi alla fine del proprio ciclo vitale e probabilmente rappresentati in termini di ammonimento.



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