Descrizione
chiese precedenti, Sul declivio est dell`attuale centro storico sorgevano, molto probabilmente, due chiese, una dedicata a S. Maria de Genulu (o de Genilo ) e una a S. Lorenzo. Le prime notizie di tali chiese risalgono al febbraio 1097 quando furono donate dai conti Giberto, Trasmondo e Berardo all'Abbazia di Piobbico.
intero bene, Tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento le chiese di S. Maria de Genule e di S. Lorenzo vengono demolite, forse perché fatiscenti, e una nuova chiesa viene costruita più in basso, sull'ultima cresta orientale del colle, incastonata nella cinta delle nuove mura Albornoziane, presso la Porta Fermana (o Porta Levante) comunemente detta Porta da Piedi. I titoli delle due antiche chiese vengono riunite nella nuova che è detta anche S. Maria Nova o S. Maria da Piedi.
cappelle laterali, Tra il XV e l`inizio del XVI secolo vengono erette nella chiesa le altre cinque cappelle laterali dedicate a S. Stefano, S. Michele (poi scomparse), S. Andrea Apostolo, S. Antonio e di S. Maria Maddalena
intero bene, Il 27 giugno 1506, in un assemblea tenuta nella chiesa, quest`ultima viene chiamata col singolare appellativo di S. Maria di Lucignano. L'appellativo Lucignano equivale a S.Maria della luce, o da sole o di levante. Dall'atto dell'assemblea risulta che l'amministrazione della chiesa, soggiace, non solo alle cure del parroco, ma altresì a un consiglio di parrocchiani, chiamati sindaci o procuratori.
altare maggiore, Intorno al 1527 don Francesco Teofilo, o il suo successore don Sante Clarignano, fece realizzare sull'altare maggiore l'affresco del Crocifisso tra i Santi Lorenzo e Martino.
campanile, Il parroco don Sante Clarignano dota il campanile della chiesa della campana maggiore, fusa a Macerata.
intero bene, Nel 1598 il priore don Andrea Buglioni restaurò ed ampliò l`antica chiesa quattrocentesca oramai in cattivo stato e pericolante. La dotò anche della campana mezzana che recava l'incisione Andreas B. Prior haecclesiae restaurando ampliavit ..... I lavori terminarono nel 1630. Per tutto il secolo alla chiesa fu dato l'appellativo di S. Maria Nuova.
evento storico, Il 26 aprile 1608 vi si erige la Confraternita della SS. Trinità che il 25 settembre dello stesso anno è aggregata all'Arciconfraternita della Trinità di Roma.
cappella di S. Giovanni, Nel luglio del 1630 il Priore Don Taddeo Rettini fonda la Compagnia della Madonna del Carmine nella Cappella di S. Giovanni che per l'occasione viene completamente decorata e dotata di un dipinto raffigurante la Madonna del Carmine con S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista realizzato da D. Malpiedi di Sanginesio.
cappella di S. Giovanni, Nel 1690 il priore don Giuseppe Frontoni fa realizzare dal fabrianese Giuseppe Giulianelli la statua in cartapesta dorata della Madonna del Carmine.
cappella della SS. Trinità, Nel 1694 viene ingrandita a cura della Confraternita la cappella della SS. Trinità, che viene anche decorata e dotata di un dipinto realizzato da G. Peruzzini di Ancona.
campanile e pavimento della chiesa, Nel 1715 il priore don Giuseppe Frontoni fa demolire l`antico campanile gotico e sulla base dello stesso lo fa ricostruire su disegno del moglianese Gianfilippo Carnili. Sempre nello stesso anno si rifà il pavimento della chiesa.
navata principale, Nel 1729 il priore don Pietro Corradini fa rialzare la navata principale della chiesa dotandola di un soffitto ligneo interamente dipinto con motivi architettonici.
intero bene, Nel 1729 il priore don Pietro Corradini consacra la chiesa col titolo di Beata Vergine Maria e S. Lorenzo.
sacrestia, Nel 1729 il priore don Pietro Corradini ottiene dal Comune i locali sopra il torrione di Porta da Piedi e li adatta a sacrestia della chiesa.
cappella dei Ss. Pietro e Andrea, Intorno al 1750 Giambattista Foschi realizza la pala d`altare della cappella dei Ss. Pietro e Andrea.
cantoria, Don Domenico Molini, priore dal 1756 al 1792, fa realizzare da Luigi Corridoni la cantoria e vi colloca l'organo.
intero bene, Tra il 1912 e il 1913 si propone di abbandonare la chiesa perché cadente. I moglianesi si oppongono a tale proposta chiedendo la sua conservazione.
intero bene, Nel 1919 il moglianese mons. Giovanni Tacci, al tempo Maggiordomo di Sua Santità, fa studiare all'architetto prof. Giuseppe Rossi un progetto di restauro della chiesa che non verrà attuato.
intero bene, Il 9 dicembre 1925 con decreto dell`arcivescovo di Fermo mons. Castelli la sede parrocchiale viene trasferita nella chiesa di S. Maria di Piazza.
intero bene, Il giorno dell`Ascensione del 1944 un fulmine colpisce e danneggia il campanile della chiesa e fa crollare il soffitto di quest'ultima.
intero bene, Tra il 1950 e il 1952 il parroco don Luigi Giachini fa restaurare la facciata, il campanile e la travatura lignea della navata.