Cultura

L'opera raffigura l'apparizione della Vergine con il Bambino a Sant'Antonio da Padova. Il santo, inginocchiato, con una mano sul petto, guarda la Vergine che rivolge i suoi occhi verso di lui; il giglio e il libro in basso sono i suoi attributi. La Madonna, in posizione rialzata seduta su una roccia, è vestita di un abito rosso con un ampio mantello blu che ricade sulle ginocchia. Il bambino, quasi in movimento, protende il suo braccio verso il santo. In basso sulla destra un cartiglio riporta l'iscrizione con il nome del committente e sul libro del santo è inserito lo stemma della famiglia Pellicani. Sul fondo si apre un brano di paesaggio con un tempietto circolare.

Il dipinto denuncia una svolta della poetica del Gasparini in direzione di un'aperta intonazione devozionale, dovuta forse ad una esplicita richiesta dei committenti. Secondo M. Giannatiempo Lòpez (1992) i modelli figurativi sono da ricercare in opere della prima maniera di Girolamo Siciolante da Sermoneta, artista presso il quale il Gasparini completa il suo alunnato a Roma. In particolare, si possono trovare affinità tra il dipinto in oggetto e due dipinti del Sermoneta raffiguranti una 'Sacra Famiglia con l 'Arcangelo Michele' (Parma, Pinacoteca) e soprattutto con il trittico con la 'Madonna col Bambino, San Giovannino e i Santi Andrea e Caterina' del 1565 (Roma, Galleria Colonna). Come sottolineato da Giuliana Pascucci, l'importante restauro del 1987 ha riportato il dipinto alle dimensioni originali, mettendo in luce la scritta del cartiglio e 'la fine qualità pittorica [...] ravvisabile nell'aggraziato panneggio che avvolge il corpo della Madonna, impressa sulla tela con un volto giovanile" (Pascucci 2017, p. 138). Il dipinto entra a far parte della Pinacoteca nel 1892 a seguito della demanializzazione della chiesa.