Cultura

Il dipinto ritrae il volto di una giovane donna descritta con minuzia e precisione. Il tipo di acconciatura a rete, una variante delle trecentesche "crespine", è attestata in diversi corredi milanesi. La reticella, in oro, è qui impreziosita da gemme rosse di rubino e al centro della fronte è inserito un "gioiello da testa". Indossa un abito diffuso nella seconda metà del Cinquecento, con collo alto e gorgiera e un rigido collo di pizzo. Sul collo corre un filo di perle e sul petto scende un gioiello gemmato.

Come riportato nella scheda dell'opera da Alessandra Desideri (Violetta, Carmen, Mimì, 2012 pp. 174-175), Luigi Serra (1925) ha riconosciuto nel dipinto una stretta attinenza con lo stile elegante e raffinato di Bronzino "in cui la rappresentazione individuale dei personaggi si annulla nella resa dei particolari delle vesti o degli oggetti allusivi al ceto sociale dell'effigiato", come si riscontra in questo ritratto. L'acconciatura e i preziosi gioielli qualificano la donna quale dama appartenente ad un certo rango. L'opera, di cui si conserva anche la cornice del tipo 'listello nero' (inv. 757), rientra nel corpus dei dipinti lasciati al Comune di Macerata nel 1835 dal padre domenicano Tommaso Maria Borgetti.