Cultura

La scultura in legno presenta fasce di colore giallo, rosso, viola e nero intrecciate tra loro su un fondo bianco. La struttura compatta è animata dall'andamento curvilineo e modulare del legno che costruisce spazi concavi e convessi. Si tratta di un'opera tridimensionale tattile che rientra nella produzione di sculture modulari in legno, colorate e strutturate in forme geometriche.

Marcolino Gandini, esponente di primo piano del “costruttivismo astratto spaziale”, dedica le sue ricerche alla creazione di forme architettoniche coniugate con l’uso del colore. Il suo linguaggio verte verso l’astrazione pura, razionale, geometrica. L’opera “Scultura dipinta” rientra nella produzione di sculture modulari in legno, colorate e strutturate in forme geometriche compiute a partire dal 1969 (Bignardi M./ Fiorillo A.P. 1990, scheda n. 363). Viene datata al 1975, anno in cui Gandini, originario di Torino ma attivo a Roma dal 1963, realizza le sue ultime sculture modulari. Nel presentare una personale dello scultore alla Galleria Vismara di Milano nel 1969, osserva Paolo Portoghesi in relazione a questa tipologia di opere: l'artista "ha proiettato le sue fasce colorate, i suoi accordi, su dei volumi che implicano una fruizione nel movimento, si innalzano come 'totem' e riuniti insieme danno l'impressione di segnali che indicano un circuito da seguire. (...) Questo metodo spiega il notevole interesse architettonico della sua ricerca che è analisi di un rapporto tra struttura e colore che superi gli equivoci della decorazione tradizionale" (cfr. P. Portoghesi 1969). L'opera è stata donata dall'artista al Comune di Macerata in occasione della personale tenuta nel 1984.