MARTIRIO DI SAN PAOLO
Tipo
dipinto
Descrizione
Il manoscritto del Ligi (M. Ligi, Congregazione dell`Oratorio di Fano, Ms. 76, Fano, Biblioteca Federiciana, 1710, cc. 43 - 96) contenente la storia dettagliata della chiesa di San Pietro, mentre attribuisce al Viviani gli affreschi di "tutto il volto", gli nega la paternità del dipinto in esame e di quello raffigurante la Conversione di San Paolo, collocato nella stessa cappella. Più tardi il Tomani Amiani (Guida storico artistica di Fano, 1753, I ed. 1981, p. 166) propone invece questa attribuzione, affermando che l'equivoco era sorto a causa della fama di Viviani come frescante. In questa veste lavorò infatti non solo a San Pietro, ma anche a San Paterniano, nello stesso arco di tempo, fra il 1618 e il 1620. L'identità tra i dipinti della cappella e gli affreschi è assoluta, entrambi mostrano una personale interpretazione del manierismo romano appreso accanto ad Andrea Lilli, col quale collaborò, tra il 90 e il 91, nella tribuna della chiesa di San Girolamo, spunti tratti dall'opera degli Zuccari, e riferimenti all'opera del maestro urbinate, il Barocci. Il gusto di raccontare, che accomuna la pittura alla decorazione a fresco, è il tratto distintivo del dipinto in esame, una narratività che riesce a sciogliere ogni tensione drammatica dagli eventi.
Soggetto
martirio di San Paolo
Datazione
sec. XVII 1600 1620 Motivo della datazione: analisi stilistica
Materia e tecnica
tela/ pittura a olio
Misure
Altezza=203;Lunghezza=160;
Collocazione
Chiesa di S. Pietro in Valle - Complesso: ex complesso degli Oratoriani - via Nolfi
Identificatore
11 - 00117637
Proprietà
detenzione Ente pubblico territoriale