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Pinacoteca Comunale "Attilio Moroni"


  • Indirizzo :PORTO RECANATI - Piazza F.lli Brancondi,1 (MC) PORTO RECANATI
  • Tel. : 071 7591283
    Fax :
  • Email : turismo@comune.porto-recanati.mc.it   cultura@comune.porto-recanati.mc.it   
  • Sito web : http://www.portorecanatiturismo.it
  • Orario : Dal martedì al venerdì: 9.30 - 12.30, 15 - 18. Sabato e domenica: 9.30 - 12.30, 17 - 20. Lunedì chiuso
  • Tipologia : Arte Archeologia

  • La sede e le collezioni
  • La Pinacoteca nasce dal collezionismo privato. È  stata istituita infatti dal Comune a seguito della donazione di Attilio Moroni, collezionista e noto studioso, che aveva raccolto opere di vari secoli e Scuole e particolarmente dipinti italiani e stranieri dell'Ottocento e del primo Novecento che costituiscono la peculiarità della Pinacoteca e la caratterizzano come una delle più importanti raccolte d'arte moderna della regione. La Pinacoteca, articolata in sette sale e un corridoio, è collocata al primo piano del Castello Svevo, caratterizzato da un'imponente torre e costruito nel XV secolo per difendere la costa dalle pressanti aggressioni dei pirati. La prima sala è dedicata al pittore portorecanatese Biagio Biagetti, esponente di rilievo dell'arte sacra del '900, nonchè membro della Pontificia Accademia dei Virtuosi del Pantheon e direttore della Pinacoteca Vaticana. In una delle sale adiacenti sono esposte preziose tele del XVI e XVII secolo, tra cui quelle attribuite a Carlo Maratta, Luca Giordano, Rosso Fiorentino e allo Spagnoletto. Nell'androne sono presenti disegni e dipinti tra cui spiccano quelli di Adolfo De Carolis, Domenico Morelli, Felice Casorati e Remo Brindisi. La corte, oggi intitolata "Arena Beniamino Gigli" in ricordo del cantante lirico recanatese, ospita, durante l'estate, manifestazioni d'arte e concerti. Nelle varie sale assieme a sculture, ceramiche e qualche vaso antico, sono esposti i numerosi dipinti, alcuni dei quali portano le firme di Gino Severini (1883-1966), Filippo De Pisis (1890-1966), Ottone Rosai (1895 - 1957), Vittorio Corcos (1859-1933), Giovanni Fattori (1825-1908), Domenico Morelli (1823-1901), Giovanni Costa (1826-1903) e Silvestro Lega (1826-1895). 

    Dall'estate del 2013 la Pinacoteca Comunale “A. Moroni”, ospitata al primo piano del Castello Svevo, torna ad essere fruibile in una veste rinnovata in termini di allestimento e di apparati divulgativi. Pur mantenendo il percorso originario infatti, le opere trovano una collocazione più rigorosa e razionale all’interno delle singole sale, che beneficiano anche di un supporto didascalico che le rende più accessibili al visitatore.
    Anche le singole opere sono state sottoposte a un necessario “restyling” grazie ai  lavori di restauro e di ripulitura eseguiti dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche, che hanno riportato le tele e le cornici al loro antico splendore.
    La collezione, donata al Comune dal professor Attilio Moroni, nativo di Porto Recanati, rettore dell’Università degli Studi di Macerata dal 1977 al 1985, giurista, uomo di chiesa e appassionato d’arte, consta di oltre centocinquanta opere d’arte, soprattutto tele, ma anche sculture e ceramiche, che coprono un arco di tempo che va dal XVI al XX secolo, costituendosi come una raccolta di arte moderna notevole per il territorio.
    Così, partendo dalla sezione dedicata a opere attribuite all’entourage di Maratta, Reni e del Sassoferrato, il percorso espositivo si snoda attraverso le maggiori scuole regionali dell’Ottocento che hanno contribuito a creare un linguaggio comune, quello realista ottocentesco appunto: quindi dai paesaggisti e ritrattisti napoletani con i Palizzi, Dalbono e Morelli, ai veneti con i Ciardi, Nani e Bazzani, passando per la scuola romana e quella toscana. Nutrito anche il gruppo dei pittori settentrionali.
    Un’importante sala è poi costituita dalle opere del concittadino Biagio Biagetti, donate al Comune dagli eredi, tra cui spiccano quattro bozzetti di grandi dimensioni per la rappresentazione della Via Crucis e un modellino ligneo per una decorazione absidale.   
    Come il Prof. Moroni espresse significativamente in un articolo di t?anti anni fa, toccante per chi conosce il valore che il professore attribuiva alla sua donazione per la crescita culturale e spirituale dei suoi cari concittadini, per i quali essa doveva essere una “testimonianza d’affetto”, il “seme” da lui gettato, un “fatto culturale permanente” a Porto Recanati, torna dunque a ‘germogliare’ per i residenti e i turisti che decideranno di conoscere il patrimonio culturale portorecanatese.



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