Cultura

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CEREALICOLTURA

Autore
Narcisi Primo Contesto: cultura contadina

Descrizione

Le informazioni sulla cerealicoltura offrono un quadro sintetico delle tecniche tradizionali di aratura e semina e di mietitura e trebbiatura che risale ai primi decenni del 1900. Sono descritte le varietà di sementi diffuse, alcune delle quali hanno denominazioni legate all'epoca del fascismo. Sono presenti inoltre informazioni dettagliate sull'estensione degli appezzamenti di terreno a mezzadria e la loro suddivisione produttiva; si menzionano i contributi statali del primo dopoguerra per l'acquisto di attrezzi agricoli che hanno prodotto i primi sensibili cambiamenti delle tecnologie agricole nelle zone rurali italiane. Per quanto riguarda le tecniche di aratura, semina, mietitura e trabbiatura, gli intervistati ricordano e descrivono gli attrezzi più antichi, le modalità di lavoro collettivo, con riferirimento alla rete di solidarietà che consentiva alle famiglie più povere di partecipare alla distribuzione del raccolto. L'utilizzo degli animali da stalla aveva un'importanza fondamentale sia per il traino degli attrezzi più pesanti, sia nella fase di trebbiatura in cui il grano raccolto veniva liberato dalla pula tramite il calpestamento da parte degli animali stessi. Si noti, inoltre, l'utilizzo della palma benedetta e della candela in funzione protettiva sulla sommità del cumulo di covoni a fine raccolto.< Seminavamo anche: granturco, grano, foraggio e la robbetta che erano le sementi come fagioli [...] si mettevano i covi e poi facevi i cavalletti, per ogni cavalletto si mettevano tre canne ed in cima una croce fatta con le palme e la candela. Poi si portava tutto sull'ara e poi le cove venivano lavorate e man mano con la paglia che veniva fuori si faceva il pagliaio, con il taglie si faceva il fieno. Lu capirà era l'ultimo covo che copriva il cavalletto>

Identificatore
11 - 00000002