Descrizione
intero bene, Non si hanno notizie certe sul momento della costruzione di questo edificio, ma la strada su cui affaccia (Via Matas o, prima, Via Grande) ricalca il tracciato dell'antica via a mezza costa che proveniva da Pietralacroce ed arrivava alle antiche mura della città (tracciato risalente al VIII-IX sec.). Successivamente con l'ampliamento della cinta muraria la via fu inglobata nel tessuto urbano (XIII sec.). Tra il XIV ed il XV sec. vennero edificati gli edifici a schiera di forma allungata con cortile sul retro e solo nel settecento i grandi palazzi signorili che inglobarono le strutture medioevali e quattrocentesche.
sedime, I ritrovamenti archeologici in occasione degli scavi per le fondazioni degli edifici che hanno sostituito quelli demoliti per cause belliche, all'inizio della via, hanno evidenziato la presenza di edifici di epoca romana, di tombe galliche e di varie testimonianze medioevali.
intero bene, Dalle mappe catastali presenti presso l'Archivio di Stato di Ancona si riesce a ripercorrere lo sviluppo planimetrico dell'edificio. Nel 1813 il fabbricato era di maggiori dimensioni, si estendeva da via Matas a via Orsini e comprendeva parte dell'edificio limitrofo (via Matas, 26). Attualmente la parte sul retro e arretrata rispetto alla strada.
intero bene, Nella "Iconografia della città di Ancona" del 1813, presso l'Archivio di Stato di Ancona (A.S.A., A.C.AN.), non sono presenti le superfetazioni dei bagni nella corte, che sono evidenziati, invece, nella Mappa di Ancona del 1928.
intero bene, Nel "Brogliardo della città" del 1815 e nel "Catasto Urbano della città di Ancona ed annessi" del 1830-1833 l'edificio risulta appartenere alla famiglia Leoni: Leoni Paolo (1815) e Leoni Antonio, prete, nel (1830).
intero bene, Durante il terremoto del 1972 l'intero edificio fu pesantemente danneggiato, i danni si erano concentati sulle murature e sui solai e sulla zona prospicente Via Orsini, parzialmente crollata.
intero bene, L'intero edificio è stato recentemente ristrutturato.