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EREMO DI S. LEONARDO

Autore
Lavini Pietro ricostruzione

Tipo
eremo

Descrizione

edificio precedente, Sull'area dell'attuale chiesa con molta probabilità sorgeva un tempietto pagano dedicato a qualche divinità boschiva.

intero bene, Nel 1134 , Drussiana, figlia di Bodetoccio o Albertaccio, signore di Valle, nipote del conte Analberto , donò la Chiesa di San Leonardo all'Eremo di Santa Croce in Fonte Avellana.

intero bene, L'intero bene è opera di padre Pietro Lavini

intero bene, Nel 1315 il Comune di Montefortino, per chiudere l'ingresso ai suoi nemici e per il controllo del passo, acquistò il Castel Volubro presso S. Leonardo.

intero bene, L'insediamento dei monaci farfensi nell' area del Volubrio si può far risalire ancor prima del sec. VIII.

via di collegamento, E' documentata l'esistenza di una strada molto frequentata che attraversava la pianura antistante la chiesa e che conduceva a Roma, Visso, Norcia e in altri luoghi. Da alcuni studi si è dedotto che il primo tracciato si può far risalire al II-III sec a. C..

intero bene, Esistono dei documenti riguardanti un processo che si svolse a Trevi, per abusi compiuti dai Vissani sulle proprietà appartenenti al monastero di S. Leonardo, avvenuto nel 1289 quando il priore del monastero di S. Leonardo era don Francesco.

intero bene, Agli inizi del XIV sec. il monastero di Fonte Avellana sarà trasformato in abbazia ed in seguito passerà sotto il regime degli abati commendatari. I beni della Chiesa di S. Leonardo nei primi anni del 1500 appartenevano a monsignor Galeazzo Gabrielli, ricco canonico di Fano, nipote del Cardinale di Urbino.

intero bene, Il declino del Golubro ebbe inizio nei primi anni del XV sec., le principali motivazioni furono la nascita del movimento francescano e la perdita d'amore verso la vita contemplativa dovuta soprattutto alle immense ricchezze e donazioni di cui godevano molti monasteri. Questo declino subì un arresto nel XVI sec. grazie a Beato Paolo Giustiniani riformatore e fondatore di una nuova famiglia camaldolese. Nel 1522 i frati eremiti giunsero sul Volubrio e trovarono la facciata della chiesa ed il soffitto pericolanti ed una sola stanza. Visto che la nuova riforma imponeva agli eremiti di vivere in celle separate l'una dall'altra, i monaci costruirono alcune piccole ma complete abitazioni. La chiesa nonostante le precarie condizioni seguitò ad essere utilizata.

intero bene, Il 2 febbraio 1965 padre Pietro Lavini raggiunse San Leonardo, trovò una piccola parte di chiesetta restata in piedi, un architrave in legno che a stento reggeva delle pietre, a sinistra dei ruderi dell' antica abside e, al centro, parte della nicchia dove un tempo si trovava l' immagine del Santo a cui era dedicata la Chiesa. Su alcune pietre erano riconoscibili tracce di colore a testimonianza che l'abside era in origine affrescata, del vecchio soffitto costruito a volta reale ad ogiva era rimasta una minima parte, le pareti, in più parti cadenti, erano di color nerastro, riconoscibili erano solo il rosone ed alcuni pezzi di capitello che sporgevano in fondo ad una colonna. A testimoniare l'esistenza di un monastero a fianco della chiesa c'erano un arco in stile romanico ed un tratto di muro.

intero bene, Nel 1525 vennero restaurati dai PP. Camaldolesi la facciata della chiesa, il soffitto, furono costruite la sacrestia e la foresteria e venne finito il coro.

intero bene, Agli inizi del 1934, la Chiesa di S. Leonardo con la montagna dove insiste, era divenuta di proprietà del conte Albertini. Il 9 gennaio 1969 il figlio, dott. Leonardo Albertini e sua sorella, donarono la chiesa a Padre Pietro Lavini, che aveva espresso loro il desiderio di ricostruirla. Il frate provvide ad intestare la donazione al monastero delle Benedettine di Santa Vittoria in Matenano.

edificio precedente, Nel sec. XIl è documentata l'esistenza della vecchia Chiesa di San Leonardo e dell'annesso monastero.

Datazione
I a.C. - I a.C.

Localizzazione
(FM) Montefortino

Identificatore
11 - 00060079

Proprietà
CDGG=proprietà Ente ecclesiastico; CDGS=Monastero delle Benedettine;