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CONVENTO DI S. TOMMASO

Tipo
convento francescano

Descrizione

intero bene, Su un poggiolo sottostante il paese di Montedinove si erigeva una cappella o piccola chiesa dedicata al martire S. Tommaso Becket Arcivescovo di Canterbury e primate d'Inghilterra e un'abitazione con fondo appartenenti al monastero di S. Maria de Cellis, dipendenza già dell'abbazia di Farfa. Fu costruita per qualche reliqua portata forse da un monaco inglese che fuggiva la violenza anticattolica di Enrico VIII d'Inghilterra (1509-1547).

intero bene, Il 1 dicembre 1617, il consiglio comunale di Montedinove dava l'assenso, come volevano le leggi ecclesiastiche, per l'erezione di un convento di Frati Minori o Riformati.

intero bene, Il 18 marzo 1618 il consiglio comunale di Montedinove elesse nove deputati con l'incarico di far le pratiche necessarie per spianare la via all'erezione del convento.

intero bene, I deputati con l'incarico di far le pratiche necessarie per spianare la via all'erezione del convento fecero istanza al Custode della Riforma, P. Angelo da Massaccio, a volerne accettare l'offerta. Si ebbe una favorevole risposta con la riserva che l'accettazione fosse ratificata dal prossimo Capitolo Custodiale.

intero bene, I deputati del comune, poichè i frati riformati non potevano acquistare per via della Regola Francescana, avevano intanto comprato dal 13 marzo 1618 due quarte di terra dagli eredi di Domenico Vagnozzi, che pativano di un canone annuo di 10 quatrrini con S. Maria In Cellis.

intero bene, L'offerta di fondare un convento a Montedinove fu discussa e approvata nel maggio 1618 a S. Severino, dove i Riformati, allora sottoposti alla Provincia Osservante, tenevano un loro capitolo custodiale. Padre Carlo da Montedinove OFMRif., al servizio allora del cardinale Alesandro Peretti pronipote di Sisto V che aveva in commenda il monastero, convinse l'abate P. Benigno da Genova Ministro Generale dell'Ordine alla cessione dello ius sulla chiesa e sul suo ristretto fondo.

intero bene, Il 18 ottobre 1618, nel consiglio comunale di Montedinove, i deputati furono invitati ad interporre il nominato P. Carlo presso il cardinale Alessandro Peretti per la cessione della chiesa e fondo annesso. Il cardinale non solo accolse il consenso del Superiore Generale dei Monaci Cassinesi ed appoggio la supplica, che a nome del Municipio e dell'Istituto Religioso fu portata al Papa Paolo V per l'espropriazione del luogo e per l'erezione del nuovo convento.

intero bene, Il Papa Paolo V conferma tutto con la Bolla del 1 novembre 1619, diretta al Vicario Generale del Vescovo di Montalto e benedice la prima pietra.

intero bene, Ottenute tutte le facoltà, fu fatta legale cessione all'Istituto del luogo dove doveva sorgere il Convento e P. Emidio d'Ascoli, delegato dal custode, ne prese con tutte le formalità il possesso e vi eresse la croce

intero bene, Il 26 maggio 1620, giorno festivo per la ricorrenza della solennità dell'Ascensione del Signore, lo stesso P. Emidio, per delegazione di Monsignor Orsini Vescovo di Montalto, assistito da quindici religiosi confratelli, alla presenza di numerosissimo popolo collocò la prima pietra benedetta dal Papa fin dall'anno precedente e la chiesa fu cominciata.

intero bene, I frati vi presero stabile dimora nel 1629 come è riportato dagli Atti della custodia dove P. Emdio, fin ad allora presidente dei pochi confratelli che vivevano con lui, ne divenne il guardiano. Vi era infatti un numero sufficiente di religiosi per l'officiatura in coro e per le altre solite funzioni della chiesa.

intero bene, Nel 1632 Urbano VIII ridusse tutti i monaci farfensi della zona a canonici di Collegiate.

intero bene, Quando si incominciò ad edificare la struttura P. Emidio, che era stato incaricato dal custode di sorvegliare i lavori e di dirigerli, prese stanza insieme ad un confratello in una delle casupole che si trovano sul fondo. La costruzione procedette con tutta regolarità e al principio anche con qualche sollecitudine

intero bene, Nella soppressione Napoleonica del 1810 soppressi tutti gli ordini religiosi Convento e Chiesa furono chiusi e l'intero edificio con gli annessi orti e selva furono posti all'incanto e acquistati da un certo Eustorgio Celi.

intero bene, Nel giugno 1814 cade il regno italico, papa Pio VII rientra a Roma nel 1815, e si cercò di recuperare il convento, senza riuscirci fino al 14 marzo 1821.

intero bene, Il Celi finisce in carcere, forse per i moti carbonari della Marca del 1817 e condannato a sette anni di reclusione da scontarsi nella prigione di Pesaro. Rinchiuso, sporse supplica al Papa implorando la grazia di poter scontare la pena al convento di Montedinove di sua proprietà, offrendosi di rstituirlo con gli annessi orti e selva ai religiosi, senza alcun compenso. Il Pontefice con rescritto in data 14 marzo 1821, diretto al delegato di Pesaro, accettò.

intero bene, Nell'ottobre del 1821 tornarono gli osservanti riformati e ne fecero 'Studio di morale'.

intero bene, Nella soppressione del 1866 la chiesa fu lasciata aperta al culto e scelto a custode il P. Stanislao da Castignano, assegnandogli per abitazione una sufficiente parte del convento ed un orticello e insieme con esso fu lasciato il P. Isodoro da Massa, perchè cieco fino al 1894. In questi anni la proprietà passò dal demanio al comune.

intero bene, Nel 1898 la proprietà passò dal comune al vescovo di Montalto Mons. Luigi Bonetti.

intero bene, Nel 1909 Monsignor Luigi Bonetti, vescovo di Montalto, invitò i frati minori conventuali del vicino convento di Montalto a prenderne cura e possesso.

intero bene, Il convento fu sede di noviziato dal 1936 al 1943.

intero bene, Il convento fu sede di seminario minore dall'ottobre del 1944 al giugno del 1971.

Datazione
XVI - XVI

Localizzazione
(AP) Montedinove

Identificatore
11 - 00060027

Proprietà
CDGG=proprietà Ente ecclesiastico; CDGS=Ordine dei Frati Minori Conventuali, Provincia Marche;