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CONVENTO DI S. GIOVANNI BATTISTA

Tipo
convento francescano

Descrizione

intero bene, Il complesso conventuale dei Padri Minori Osservanti dedicato a S. Francesco sorge sul luogo dell'antica chiesa e monastero donati dai monaci di S. Vittoria a S. Francesco nel 1215.

chiostro, Pozzo originario in pietra datato 1693.

intero bene, Dal 1860 l'immobile diviene di proprietà del Comune di Montefalcone.

intero bene, Nell'anno 913 vi si rifugiò un tal Raffredo Abate di Farfa, fuggendo da questa Badia assediata dai Saraceni. Qual si fosse quest'antica fabbrica non si sa. Nessuno ne dà alcun particolare, ed oggi o nulla ne resta o tutto al più qualche tratto di muro indistinto dai costruiti posteriormente.

intero bene, In alcuni documenti si scrive che alcuni signori (F. Assolto e Ruggiero Jonte, ebreo e sindaco Fiorentino), acquistarono nel 1215 dall'abate Matteo dell'Abbazia di Farfa al prezzo di 100 fiorini d'oro il convento dei frati per poi donarlo a S. Francesco.

intero bene, Tutti coloro (e non sono pochi) che di questo convento scrivono, convengono in affermare che fu preso dal P. S. Francesco nell'anno 1215 e che se lo ebbe dai monaci del vicino Monastero di S. Vittoria per la tenue riconoscenza di un'annua libra di cera. Questo tributo fu costantemente pagato prima ai monaci, poi ai canonici succeduti ad essi.

intero bene, Questo convento nell'anno 1385 dalle autorità dell'Ordine allora indiviso fu assegnato al B. Paoluccio Trinci per la riforma da lui iniziata, la quale appresso fu denominata Osservanza.

intero bene, Nel 1591 fu ceduto ai frati riformati.

intero bene, Nella soppressione decretata da Napoleone Bonaparte il 25 aprile ed attuata nel giugno 1810 i religiosi di questo convento furono tutti espulsi. Il convento, con gli orti e l'ampia selva annessi, fu venduto all'asta a tre acquirenti uniti in società (Nicola Ferri e Romualdo Morroni di Fermo e Antonio Palloni di Monte S. Martino), i quali fecero demolire i muri di cinta degli orti e prato e danneggiarono notabilmente la selva, mentre il convento si custodì sufficientemente, tranne qualche danno nei tetti e nelle camere, ma danno di non molta considerazione. La vendita fu effettuata presso l'Amministrazione demaniale di Fermo, previo manifesto di pubblica asta.

intero bene, Nell'anno 1815, quando la santa sede riacquistò assoluto il dominio della provincia della Marca, P. Vincenzo da Montefalcone, uno dei colpiti dalla soppressione in questo convento, insieme col Sindaco Apostolico S. E. il Sig. Antonio Felici Cavaliere dell'Ordine di S. Gregorio, aprì delle trattative con i compratori affinchè volessero restituire il convento, orti e bosco di Luogo di Sasso. Alla trattiva si fece mediatore l'Eminentissimo Arcivescovo e Principe di Fermo, il Cardinale Cesare Brancadoro e con tali appoggi riuscì nell'intento.

intero bene, Il giorno 8 luglio 1816 si riuscì di dare luogo ad una rescrizione per parte degli acquirenti previo lo sborso di 500 scudi che furono a stento raccolti da due o tre religiosi. Si dovettero anche cedere tutti i prodotti degli orti e prato messi a coltivazione dello stesso anno 1816 ed accollarsi un debito di 668 scudi che gli acquirenti avevano con il governo. La cessione del convento, orti e selva, fu fatta dal Sindaco Apostolico il Sig. Antonio Felici Cavaliere dell'Ordine di S. Gregorio il giorno 18 luglio 1816. Il debito fu cancellato con la cessione delle pensioni arretrate di diversi religiosi appartenenti a questo convento. Il giorno 11 agosto 1816 per mano del P. Illuminato da Sanseverino, delegato dal Commissario Generale, P. Domenico da Montecosaro, furono rivestiti i religiosi e fu eletto a guardiano P. Vincenzo da Montefalcone. Il 30 ottobre 1817 fu riaperto l'antico noviziato e per la prima volta vi si vestirono due chierici.

intero bene, Attese varie istanze fatte dal Comune di Montefalcone Appennino, Smerillo, S. Vittoria ed altri paesi vicini, che amavano di avere nel convento di Sasso un lettore di Filosofia esercente, nell'anno 1822, fu tolto il noviziato dei clerici e vi si stabilì il professorio, restando sempre il noviziato per i laici.

intero bene, Ma dalla Provincia si dovette non riconoscere proprio per lo studio di filosofia quel convento e però il 27 ottobre 1826, tolto il professorio vi si ristabilì il noviziato dei clerici che mai più fu tolto.

intero bene, Dal 1633 sino al 1837 nel convento furono ascritte al terz'ordine e fecero professione, come appare dal registro, 128 donne, tra le quali si contano 5 monache dell'Ordine di S. Benedetto professe nel venerabile Monastero di S. Martino e 66 uomini di diversa condizione.

intero bene, Dalla cura del P. Guardiano P. Giuseppe Maria da S. Severino nell'anno 1832 furono riedificati internamente i muri della clausura ed effettuate opere di restauro.

intero bene, In un documento del 1837 si riporta che il comune di Montefalcone, sempre devoto al suo convento, passa l'annua gratuita elemosina di 4 scudi romani ed una somma uguale elargisce pure annualmente il comune di Smerillo come ricompensa del servizio spirituale che riceve dei religiosi. La famiglia attuale del convento è composta di sette sacerdoti: quattro laici professi, tre chierici novizi e sette terziari.

intero bene, Per la soppressione sancita dal governo italiano nel 1866 i religiosi dovettero lasciare il convento. Il convento con gli annessi orti e selva fu dal demanio concesso al municipio per costruirvi il cimitero comunale e per uso di ospedale, ma vi fu fatto solo il camposanto. Il convento con gli orti (la selva no) fu dato in affitto. Lo presero e tennero sempre i nostri religiosi per preservarlo da danni e rovine.

intero bene, Nel 1893 abitavano il convento due sacerdoti e un converso.

intero bene, Il desiderio dei religiosi di tornare a Luogo di Sasso e la pressione psicologica sulle autorità comunali esercitata dalle popolazioni di Montefalcone, Smerillo, S. Vittoria, Force, ecc. che chiedevano il loro ritorno, risultarono determinanti. Ben presto si trovarono acquirente e somme necessarie per il riscatto del fabbricato e del terreno. Il contratto, stipulato a norma di legge, venne sottoscritto il medesimo giorno della comparizione delle parti presso la Segreteria Comunale e in data 19 aprile 1894 fu controfirmato per la esecuzione legale dal sottoprefetto a Fermo.

intero bene, L'8 maggio 1894 fu registrato a Jesi (Ancona)

intero bene, Il convento divenne nel 1957 sede estiva del Seminario di Macerata per interessamento di Mons. Otello Gentili

intero bene, Per interessamento di Mons. Otello Gentili vennero eseguiti lavori di ampliamento e di restauro portati a compimento nell'anno 1983, lavori eseguiti dalla ditta Milani-Pasquali.

chiostro, Gli affreschi sulle lunette dei quattro lati del portico del chiostro francescano voltato a crociera gravemente deteriorati dal tempo furono sottoposti a diligente restauro a cura di Mons. Otello Gentili nel 1986.

chiostro, Gli affreschi sulle lunette dei quattro lati del portico del chiostro francescano voltato a crociera sono stati dipinti da un ignoto artista verso il 1620.

Datazione
XIII - XIII

Localizzazione
(FM) Montefalcone Appennino

Identificatore
11 - 00059974

Proprietà
CDGG=proprietà mista di Ente locale ed ecclesiastico; CDGS=Seminario Vescovile di Macerata;