Cultura

Musei.ConsultazioneBeni2023


CHIESA DEL SS. CROCIFISSO

Autore
Lucatelli Giuseppe progetto

Tipo
chiesa santuario

Descrizione

Nel 1976, nell`anniversario dello scoprimento del SS. Crocifisso, sono inaugurati il rosone e la croce del prospetto principale, opere in bronzo dello scultore romano Umberto Mezzana.

carattere generale, Tra il XIV e il XVI secolo la peste infierì più volte nel fermano specialmente negli anni 1348, 1363, 1382-83, 1399, 1476-78, 1496-97, 1503, 1505-06, 1526-28. La pietà popolare cercò di contrastare il contagio elevando santuari votivi che potevano avere anche modeste dimensioni ma che facevano capo, in determinate circostanze, a pellegrinaggi organizzati. Erano cappelle o pinture costruite per lo più dall'Autorità comunale all'interno della cinta muraria, preferibilmente nella piazza centrale, oppure in aperta campagna in prossimità della pubblica via, specialmente negli incroci: nel primo caso svolgevano una funzione protettiva, nell'altro assumevano un ruolo di barriera all'epidemia.

edicola originaria, Tra la fine del XV e l`inizio del XVI secolo, in occasione di una epidemia di peste il Comune di Mogliano fa voto di costruire un'edicola votiva nei pressi di una fonte pubblica situata presso un crocicchio di strade a sud-ovest del castello, in contrada Calcaticcio. Sull'edicola sarà dipinto un affresco raffigurante il Cristo Redentore che si erge sul sepolcro con il capo coronato di spine, inclinato sulla spalla e con le mani incrociate sull'addome, coperto da una sindone, sullo sfondo di una croce e tra due putti recanti gli strumenti della passione.

edicola originaria, Nella seduta del 14 maggio 1636 il Consiglio comunale di Mogliano decide che `si raccommodi la pittura del Cargaticcio che minaccia rovina`.

edicola originaria, Il 21 agosto 1639 la Confraternita della Pietà, istituita fin dal 1627, chiede al Comune di prendersi cura dell'edicola che nel frattempo aveva cominciato ad elargire grazie e favori.

edicola originaria, Nella seduta del 29 agosto 1639, il Consiglio comunale di Mogliano, aderendo alla richiesta della Confraternita delibera di concedere `alla Compagnia del Monte della Pietà la Pittura che nel memoriale dimanda (...) con questo patto, che veda di farci qualche cosa in resarcimento`. E, affinchè si inizi il restauro, il Comune dà in elemosina uno scudo.

chiesa originaria, La Confraternita, sia per conservare il dipinto che per accogliere i devoti che accorrevano ai piedi della S. Immagine, chiese all'arcivescovo di Fermo Mons. Giambattista Rinuccini di costruire, con le elemosine raccolte, una chiesa nei pressi dell'edicola e di trasferirvi la sezione di muro dipinta. La costruzione fu completata nel 1640.

chiesa originaria, Il 22 aprile 1640 l`arcivescovo di Fermo autorizza il trasferimento dell`immagine del Crocifisso raccomandando che `nel trasportare e levare dal suo sito la S. Immagine del Miracoloso Crocifisso delle Fontane, stiano bene attenti, quelli che faran l'operazione, di ben fortificarla prima di segare il muro`.

chiesa originaria, L`arcivescovo di Fermo con proprio decreto concede alla Confraternita della Pietà di Mogliano la facoltà di amministrare le elemosine ed i beni del SS. Crocifisso del Calcaticcio.

chiesa originaria, Con atto rogato dal notaio Demetrio Pizziculli il 23 maggio 1641, la Confraternita della Pietà si impegna a provvedere a tutte le necessità per l'officiatura della chiesa. Alcuni confratelli si obbligano in proprio, finché la Confraternita non fosse in grado di farlo, a fornire di suppellettili la chiesa e l'altare del Crocifisso, a provvedere alla sua manutenzione ed a farvi celebrare quattro messe all'anno nel giorno della festività della chiesa.

chiesa originaria, L`arcivescovo di Fermo, mons. Giambattista Rinuccini, nel corso della visita pastorale a Mogliano del 27 maggio 1641 celebra la prima messa nella nuova chiesa. Nella relazione della Sacra Visita, facendo riferimento al rogito Pizziculli, ordina che la Confraternita, o chi per essa, si assuma tutti gli oneri prescritti per l'erezione di una canonica.

strada di accesso, L`apertura al culto della nuova chiesa incrementò la devozione alla S. Immagine e l'affluenza dei fedeli tanto che il Consiglio comunale decise di restaurare `l'ammattonata che va al Crucifiso della Pietà, cossì anco quella verso la fontana`.

carattere generale, Innocenzo X concede l`indulgenza plenaria da lucrare nella festa dell`Ascensione. La chiesa, fino ad allora sotto il titolo `della Pietà` o detta anche `del Calcaticcio`, comincia ad essere chiamata dal popolo `il Crocifisso dell'Ascensione`.

chiesa originaria, Grazie alle elemosine dei numerosi fedeli nel 1663 fu completata la chiesa sotto il titolo della Pietà ed in onore del SS. Crocifisso

chiesa originaria, L`arcivescovo di Fermo mons. Giannotto Gualtieri, avendo constatato durante la Visita Pastorale del 1678 che la Chiesa della Pietà era in più parti lesionata, ordinò alla Confraternita di eleggere due persone fidate perché effettuassero una questua onde reperiere le somme somme necessarie per i lavori di restauro.

chiesa originaria, Intorno al 1729 si verificarono nella Chiesa del Crocifisso alcune lesioni murarie, forse a causa di un cedimento delle fondazioni

chiesa originaria, Intorno al 1756 il soffitto della chiesa crollò e, non potendosi più riparare, nel 1762 fu quasi completamente demolito.

chiesa originaria, La mattina del 3 giugno 1781 un forte terremoto fece crollare la parte di tetto rimasta sopra l'altare e l'intero portico che sorgeva davanti alla chiesa.

chiesa originaria, Nel 1807 crollò anche il piccolo campanile e si spezzò l`antica campana. La Confraternita decise quindi di demolire la chiesa e trasferire l'affresco nella chiesa di S. Maria di Piazza, ma la popolazione, ancora devota alla S. Immagine, insorse e bloccò i lavori. In attesa di nuove decisioni il dipinto fu momentaneamente protetto dalle intemperie con un telo inchiodato sulle assi di legno della cornice.

affresco, Venerdi 9 giugno 1809, alle ore 21, due pastorelli videro schiodarsi da sé il telo che ricopriva l'immagine del SS. Crocifisso. La notizia dell'evento, ritenuto miracoloso, si diffuse rapidamente e incominciarono ad affluire numerosi pellegrini.

intero bene, A seguito degli eventi miracolosi si decise di costruire un santuario intorno al pezzo di muro con la Sacra Immagine. Il progetto fu affidato al moglianese pittore e architetto Giuseppe Lucatelli e i lavori iniziarono nella primavera del 1812. Il Lucatelli realizzò anche sei tele ad olio raffiguranti la Vergine Addolorata, S. Giovanni Apostolo e quattro Angeli con i simboli della passione che si trovano lungo le pareti del santuario.

intero bene, Conclusi rapidamente i lavori, la nuova chiesa venne inaugurata il 14 settembre 1813 da mons. Francesco Guerrieri, arcivescovo di Atene, assistito da tutto il clero locale e alla presenza di una folla immensa.

atrio, In occasione del primo centenario del prodigioso scoprimento del SS. Crocifisso la chiesa venne ampliata con la costruzione dell'atrio, su disegno dell'ingegnere Gaetano Caradonna, e completamente restaurata in modo da accogliere degnamente le solenni celebrazioni. L'esecuzione venne affidata al capomastro moglianese Clito Corona. La decorazione fu affidata al pittore Achilli Nicola di Montegiorgio che ritoccò anche i dipinti del Lucatelli.

campanile, Il 9 giugno 1939 fu posta la prima pietra del campanile progettato dall`architetto mons. Spirito Maria Chiapetta di Milano, presidente dell'Ufficio Tecnico Vaticano e della Commissione centrale di Arte Sacra. I lavori furono affidati all'impresa Giuseppe Montevidoni di Mogliano e tutti i mattoni furono offerti dal sig. Virginio Luchetti. Con la prestazione gratuita di mano d'opera i lavori furono conclusi nel 1944.

intero bene, Il 27 febbraio 1946 il Santuario fu affidato ai Padri Sacramentini ed intitolato anche all'Esposizione del SS. Sacramento. Molto probabilmente sempre nello stesso anno si iniziò a costruire il convento adiacente la chiesa.

organo, Nel 1955 la ditta Giovanni Bai di Cantello di Varese installò l`organo nella cantoria.

presbiterio, Nel 1968, con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, si demolisce il vecchio altare e si realizza l'attuale sistemazione del presbiterio. Il progetto è dell'architetto p. Dante Maranta e dello scultore Giaretta di Vicenza.

prospetto principale, Nel 1971 si realizzò la nuova facciata in graniti policromi su disegno dell'architetto Giudici di Genova, allora funzionario della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici delle Marche.

Datazione
XX - XX

Localizzazione
(MC) Mogliano

Identificatore
11 - 00059705

Proprietà
CDGG=proprietà Ente ecclesiastico; CDGS=Provincia Italiana dell'Istituto dei Preti del SS. Sacramento;