Cultura

Musei.ConsultazioneBeni2023


CHIESA DI S. CROCE ALL'ETE

Autore
Trini Gaspare pala d'altare

Tipo
abbazia

Descrizione

intero bene, Theodicio, vescovo di Fermo, si rivolge all'Imperatore Carlo III, il Grosso, per avere gli aiuti per i monaci e per la costruzione di una Basilica. Carlo III, nipote di Carlo Magno, con diploma datato 24 giugno 883, concesse al rettore del monastero e dell'abbazia il privilegio di alcune terre. Anche Theodicio dona all'abbazia delle terre della Chiesa fermana ed in soli quattro anni (24 giugno 883 - 14 settembre 887) riuscì a portare a termine la costruzione della Basilica.

intero bene, Alla consacrazione del 14 settembre 887 partecipa il Capitolo di Fermo, con il Vescovo Theodicio e l'Imperatore Carlo III .

intero bene, I tre diplomi del 897 di Lamberto, Duca di Spoleto, incoronato Re d'Italia nell'889, noti per mezzo del Summarium di Francesco Vanni, cancielliere del Comune di S.Elpidio dal 1413 al 1416, confermano le esistenza della abbazia.

intero bene, I due diplomi di Ottone I, del 964 e del 2 novembre 968, comfermano i beni di Santa Croce e sedano il conflitto, tra il Vescovo di Fermo Gaidulfo e l'abate di Santa Croce, in merito a diritti di quest'ultima sulle curtes di S. Ilario e S. Resurrezione.

intero bene, I due diplomi quello di Ottone II, del 981, e quello di Ottone III, del 996, comfermano i beni di S. Croce stabiliti dal diploma di Carlo III.

intero bene, Un documento del 1077, riguardante una donazione, ne attesta l'esistenza.

intero bene, E'riconducibile ad un periodo compreso tra l'XI-XII secolo l'inizio dell'ampliamento della struttura originaria ad un impianto basilicale a tre navate e tre absidi e con copertura a capriate, impianto completato nei due secoli successivi.

struttura originaria, I diversi privilegi vescovili ottenuti dall'Abbazia a partire dal 29 gennaio 1132 fino al 29 maggio 1192, compreso il privilegio emesso con Bolla dal Papa Celestino III, il 12 settembre 1197, dove lo stesso prende sotto la propria protezione l'Abbazia e ne conferma i beni, hanno incentivato l'apporto di modifiche e gli ampliamenti rintracciabili nella fabbrica: l'allungamento delle navata con l'aggiunta di altri due archi e l'ampliamento della zona absidale, con la realizzazione di una cripta.

intero bene, Nel XIII secolo, a partire dal 12 dicembre 1219 fino al 1242, si confermano ulteriori privilegi a testimonianza dell'importanza acquisita dall'Abbazia.

intero bene, Il Papa Alessandro IV, con Bolla datata Chiaravalle 1260, si mostrava favorevole al desiderio, dei monaci di Santa Croce, di sottomettersi all'ordine dei cistercensi e di portare a Chiaravalle tutti i loro beni. L'annessione viene operata nel 1266 con il documento n.1231 del Fondo Fiastrense ma, si arriva al 27 gennaio 1291 con la scomunica da parte dell'Abate del Monastero di Chiaravalle all'Abate ed i monaci di S. Croce.

intero bene, Santa Croce rientra così nel silenzio fino al secolo XV quando, torna alla ribalta per la questione dei beni rivendicati dal Comune di S. Elpidio. La soluzione si ha nel 1468 con il processo, tenuto ad Ascoli dal vescovo e Governatore Mons. Schiavoni.

intero bene, Il possesso delle terre dell'Abbazia passa, nel 1468, a favore della Curia vescovile di Fermo.

intero bene, Una succesiva fase di trasformazioni riguarda il periodo che va dal 1646 al 1749, come ricavabile da un'incisione, posta sopra i conci della chiave della volta a botte dell'avancorpo della facciata. Furono rifatte: la parte superiore della facciata, compreso l'avancorpo addossato,le volute tardobarocche ed il portale d'ingresso, intervento questo per il quale vennero chiuse le monofore che garantivano l'illuminazione diretta della navata centrale. Furono aggiunti i cornicioni e rialzate le absidi.

intero bene, Appena quarant'anni dopo, nel 1790, il Vescovo di Fermo, Mons. Andrea Minnucci, interviene nuovamente sulla chiesa deturpandola e riducendola ad uso rurale. La navata centrale viene dimezzata in altezza con l'introduzione del solaio del granaio e l'avancorpo modificato, che doveva essere più alto, per garantire l'accesso. La stessa navata centrale risulta divisa anche dalle navate laterali, in quanto vengono murate le aperture sotto gli archi sorretti da colonne

intero bene, Nei primi decenni del XX secolo la chiesa viene venduta a privati, alla Famiglia Moschini residente a Roma, che vi ha costruito solai poggianti su travi di cemento armato, ancorati ai muri perimetrali della basilica, come riporta una relazione del 15 maggio 1963, ed a tali privati resterà in possesso fino al 1975. La relazione del 15 maggio 1963 ci informa anche sulla destinazione d'uso: la navata laterale sinistra è adibita a cantina al piano terra, magazzino e casa colonica al primo piano. Il piano inferiore per la parte anteriore della navata centrale è invece adibita a chiesa, ma non è officiata, il primo piano è adibito a granaio. La navata laterale destra è usata come stalla e cantina al piano terra, abitazione colonica al primo piano.

intero bene, E'proprietaria, dal 1975 a tutt'oggi, la famiglia Berdini di Casette d'Ete.

Datazione
IX - IX

Localizzazione
(FM) Sant'Elpidio a Mare

Identificatore
11 - 00047502

Proprietà
CDGG=proprietà privata; CDGS=Berdini Giuseppe; CDGG=proprietà privata; CDGS=Meo Adriana;