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BADIA DEI SS. VINCENZO ED ANASTASIO

Tipo
abbazia benedettina

Descrizione

intero bene, La fondazione risalirebbe alla metà del sec. VI

intero bene, La costruzione del monastero, profondamente modificato a partire dal 1295 si può far risalire alla metà del secolo VI, data relativa alla sua fondazione.

intero bene, l`abbazia ebbe fino al 1439 una forma di governo detta degli abati claustrali elettivi in cui l'abate con giurisdizione temporale e spirituale veniva eletto dai monaci stessi.

intero bene, Nei documenti riportati dall`abate Fatteschi nelle sue Memorie istoriche diplomatiche ricavati dagli archivi di Farfa dall'anno 736 fino a tutto il sec. XII non risulta mai menzionata l'abbazia di SS. Vincenzo e Anastasio. Se ne deduce che questa non fece mai parte dei possedimenti farfenzi. A confermarlo è anche la costante presenza di un abate a capo del monastero e non di un preposto come avveniva in quelle dipendenti da Farfa.

intero bene, L`abbazie è menzionata in un atto notarile del 1 marzo 1044 per un`assegnazione di decime accordate da Uberto dei conti Adelberti vescovo di Fermo

intero bene, Si iniziano nel 1295 una serie di trasformazioni alla struttura dell`abbazia che si protrarranno fino al XV secolo lasciando dell'impianto originario solo l'ala destra. Il 18 gennaio 1295 il vescovo di Fermo Filippo invitava, con lettera, tutti i fedeli a concorrere al finanziamento dell'opera.

intero bene, Secondo un documento datato 8 luglio 1073, conservato nel settecento nell'archivio del comune di Montefortino e letto dal conte Leopardi, Liutprando, re dei Longobardi, dono' all'abbazia molte terre e questa ne cedette mille modioli al Santuario dell'Ambro.

intero bene, La giurisdizione parrocchiale è documentata a partire da un documento datato 3 giugno 1173 in cui il Prete Carbone si obbligava a dare al monastero, da cui veniva eletto cappellano curato della chiesa di S. Pietro di Rovitulo, due spalle di porco e la parte funerale dei morti. L'abate e il Capitolo dei monaci eleggevano canonicamente altro sacerdote monaco, oppure secolare, a rettore di una delle Cure soggette al monastero. In quest'ultimo caso gli era imposto, in segno di giurisdizione, un tributo annuale. Nel 1 marzo 1255 l'abate Attone con cinque altri monaci elessero il rettore della S. Giovanni in Cardagnano(ora Sarnano). Il 12 luglio 1234 elessero il rettore curato di S.Angelo in Macarnano. Nel 3 gennaio 1252 elessero a prevosto della Cura di San Gregorio il monaco, loro confratello, Giovanni di M.ro Ottone. Infine il 16 luglio 1433 l'abate Giovanni Gualtieri di Amandola investì Fr. Benedetto da Amandola cappellano e rettore della chiesa interna di S. Anastasio.

intero bene, I diritti feudali sono documentati a partire da un documento datato 1229 dove l'abate Giovanni rinunciò ai diritti che aveva su un manso di Montemonaco e lo cambiò col diritto di due prosciutti che aveva Crescenzio dei conti Bonifazj su di un manso posto a Nucelletta. In un documento del 1233 circa 150 persone delle ville Collina, Macranano, Bolgiano, Giampereto e Nucelletta rinnovano il giuramento di fedeltà all'abate Giovanni. Lo stesso compare in un documento del 10 maggio del 1246 in cui ottanta persone fra i quali due signori del Castel Bisolo giurarono fedeltà all'abate D. Matteo. Infine con un documento datato 20 luglio 1306 dopo aver ricevuto dal vescovo fermano il 4 luglio la licenza di poter affrancare i propri vassalli dal vassallaggio vendette al comune di Amandola i castelli e gli uomini sotto la propria giurisdizione.

intero bene, l`abbazia ebbe dal 1439 al 1473 una forma di governo detta degli abati manuali o curiali in cui l'abate veniva eletto dai parrocchiani e approvato dalla Curia.

intero bene, l`abbazia ebbe dal 1473 al 1515 una forma di governo detta degli abati commendatarii con sola giurisdizione temporale in cui l'abate aveva giurisdizione spirituale e una parte delle entrate dei beni dell'abbazia. I papi eleggevano una persona virtuosa che, senza l'obbligo di osservare la regola del monastero o di risiedervi, aveva il diritto di riscuotere il restante delle entrate.

intero bene, l`abbazia ebbe dal 1515 al 1830 una forma di governo detta degli abati commendatarii con giurisdizione temporale e spirituale in cui l'abate esercitava la prima da sé o affidandola ad un agente e provvedendo alla seconda personalmente o attraverso un sacerdote ricompensato con un assegno annuo.

intero bene, L'edificio subisce danni alle strutture a seguito dell'evento sismico del 26/09/1997e viene dichiarato inagibile.

Datazione
VI - VI

Localizzazione
(FM) Amandola

Identificatore
11 - 00047246

Proprietà
CDGG=proprietà Ente ecclesiastico; CDGS=Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero;