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CHIESA DI S. MARIA DELLE VERGINI

Autore
Alghisi Galasso progetto

Tipo
chiesa conventuale

Descrizione

edificio precedente, Sul luogo dell`attuale chiesa ne esisteva un`altra la cui prima notizia documentaria risale al 31 maggio 1355. Essa comunque doveva avere origini molto più antiche se, nel 1547, prima cioè della ricostruzione, si vedeva un'iscrizione romana. Secondo altri autori tale chiesa sarebbe identificabile con quella dedicata alla Madonna citata in alcuni documenti dei sec. XI e XII. Altre notizie, seppure indirette, dell'esistenza della chiesa risalgono al 1430, al 1431 e al 1443. Dal 1488 circa la chiesa decadde e, secondo un documento del 1548, divenne ricovero per animali. Era dedicata a S. Maria dei Vergini.

affresco della Madonna, Nel 1533, sulla parete di una cappellina della chiesa primitiva, venne realizzato, dal pittore Lorenzo di Giovanni de Carris detto Giuda (o, secondo altri da Lorenzo Pittori), un affresco rappresentante S. Maria dei Vergini.

chiesa preesistente, Nel 1547 gli agostiniani del vicino convento di S. Maria della Fonte (attuale cimitero) sono autorizzati a demolire l'antica chiesa ad eccezione della cappella di S. Maria dei Vergini. Secondo il Paci l'autorizzazione fu concessa il 4 febbraio 1548.

chiesa provvisoria, Il 10 aprile 1548, secondo una tradizione seicentesca, la Madonna apparve ad una fanciulla chiedendo che si facessero processioni verso la Sacra Immagine. I lavori di demolizione furono subito sospesi e il 24 maggio il Consiglio comunale di Macerata deliberò di raccogliere offerte per la costruzione di una grande chiesa che inglobasse quella originaria. Attorno alla cappellina, avanzo dell'antico tempio, fu costruita una piccola chiesa provvisoria che, seppure non ancora completata, venne officiata già dal 1° ottobre.

carattere generale, Nel 1549 furono segnalati altri fatti prodigiosi ritenuti miracolosi. Fu vista una 'colonna di fuoco' alzarsi dal santuario di Loreto e posarsi sopra la chiesa di S. Maria dei Vergini.

intero bene, Nel 1549 i frati agostiniani della Congregazione Lombarda, insediati nel vicino convento di S. Maria della Fonte, rinunciarono a tutti i loro diritti sulla chiesa e riconsegnarono le chiavi al Consiglio di Credenza di Macerata che, il 21 novembre, elesse il cappellano nella persona del milanese Giovanni Battista de Pagliacci.

intero bene, Il 13 maggio 1550, il Comune di Macerata concesse la chiesa alla Confraternita dei Vergini, fondata il 28 dicembre 1549, con l'incarico di curare la ricostruzione del nuovo tempio.

intero bene, Intorno alla metà di giugno del 1550 fu terminata la costruzione della chiesa provvisoria che, dal 5 luglio, fu officiata in maniera stabile. Il 21 settembre fu posta la prima pietra del nuovo grande tempio che, ad imitazione della basilica lauretana, avrebbe compreso al suo interno la piccola chiesa. Assente il vescovo di Macerata, la cerimonia fu presieduta da quello di Camerino. Progettista fu Galasso Alghisi da Carpi che in quel periodo operava a Loreto. Il Serra (B 03000270) ricorda altre due attribuzioni della fabbrica, prive di fondatezza: Bramante e Lattanzio Ventura. Il Sacconi (B 03000862) fa risalire la costruzione al 1581, attribuendone il disegno ancora a Lattanzio Ventura.

intero bene, L`8 giugno 1562 i Gesuiti stipularono patti per l`ufficiatura di S. Maria dei Vergini e il giorno seguente vennero immessi nel possesso della chiesa (secondo altri autori ciò avvenne il 18 luglio). I padri gesuiti, non avendo rendite, utilizzarono per il loro mantenimento una parte delle offerte che affluivano per la ricostruzione della chiesa. I lavori subirono quindi un certo rallentamento.

intero bene, Nel 1563 erano terminati i muri esterni e si erano gettate le fondamenta dei quattro pilastri interni. Quando, il 18 ottobre 1565, i gesuiti si trasferirono all'interno delle mura urbiche e abbandonarono la chiesa di S. Maria dei Vergini, si liberarono ingenti risorse per portare a compimento la costruzione del tempio.

cupola, Nel gennaio del 1566 furono terminati i lavori di costruzione della cupola, della lanterna e della relativa copertura.

intero bene, Il 28 maggio 1566 i padri carmelitani presero ufficialmente possesso della chiesa condizionando buona parte del successivo apparato iconografico del tempio.

cappella maggiore, Nel 1567 la Corporazione dei Bifolchi ottenne la cappella dell`abside principale e, nel 1575, vi fece costruire un altare e un sepolcro. Nel 1584 il pittore Gaspare Gasparrini iniziò la decorazione ricevendo, nel 1589, un acconto di 963 scudi sui 2000 pattuiti. Gli ornati furono completati nel 1595.

intero bene, La copertura della chiesa fu terminata nel 1573. Nel 1577 il tempio fu consacrato, mentre i lavori all'interno terminarono nel 1582.

cappella Mozzi, Tra il 1573 e il 1577 Gaspare Gasparrini realizzò la pala d`altare della cappella Mozzi e molto probabilmente affrescò le pareti laterali con un S. Giuliano e un S. Antonio da Padova.

cappella Pancalducci, Tra il 1580-81 i pittori Giambattista e Francesco Ragazzini di Ravenna realizzarono la pala e la decorazione della cappella che era stata concessa, dalla Confraternita e dai religiosi, all'artigiano maceratese mastro Martino Pancalducci in ringraziamento per gli aiuti finanziari nella ricostruzione del tempio.

cappella Ferri, Nel 1584 lo stuccatore teramano Martino Buselli Grisomei decorò la cappella Ferri. Anche il pittore Gaspare Gasparrini partecipò ai lavori, ma, secondo Paci, le sue opere ora sono scomparse. Nel 1587 Clelia Amici in Ferri (o Giovanni Ferri) commissionò a Jacopo Robusti, detto `Tintoretto`, una pala d'altare rappresentante l'Adorazione dei Magi. Il quadro, datato e firmato, fu pagato 100 scudi.

cappella Albani, Nel 1586 venne completata la decorazione della cappella offerta dai religiosi al Governatore della Marca, cardinale Gian Girolamo Albani, in ringraziamento per gli aiuti finanziari concessi nella ricostruzione del tempio. La cappella era dotata di una pala d'altare dipinta intorno al 1581 da Gaspare Gasparrini. Si ha anche notizia che, nel 1569, un tal Giovanni dipingeva nella chiesa lo stemma del cardinale.

prospetto principale, Nel 1587 il comasco Pietro Squella portò a compimento la facciata modificando, molto probabilmente, il disegno dell'Alghisi. Altri autori attribuiscono la facciata a Lattanzio Ventura. Da notare che il Paci non riporta mai tale notizia. Il Serra in B 03000270 lo Squella è nominato nella variante al nome Ugnella da Como, il quale incise il suo nome sopra una pietra del fianco a tramontana.

cappella Ciccolini, Nel 1594 venne completata la decorazione della cappella di patronato della nobile famiglia Ciccolini concessa, dalla Confraternita e dai religiosi, in ringraziamento per gli aiuti finanziari nella ricostruzione del tempio.

cupola, Nel 1603 s`iniziò il rivestimento della lanterna e della cupola con lastre di piombo. I 600 scudi preventivati non bastarono cosicché si dovette lasciare l'opera incompleta.

chiesa provvisoria, Il 31 marzo 1605 venne demolita la chiesetta provvisoria che si trovava al centro del tempio. Il muro con l'affresco della Madonna dei Vergini fu tagliato e posizionato nell'abside sinistra da allora denominata cappella di S. Maria dei Vergini.

cappella della Madonna, Dal 1605 e fino al 1618 alcuni stuccatori maceratesi lavorarono alla decorazione della cappella della Madonna. Intorno al 1616 il pittore Giuseppe Cesari, detto ` il Cavalier d'Arpino` dipinse la Fuga in Egitto collocata poi sopra la pala d'altare. Altri autori datano l'opera al 1640. Qualche anno più tardi, nel 1659, il pittore Ludovico Trasi da Ascoli dipinse la Visitazione, attualmente collocata sulla parete destra.

intero bene, Nel corso del XVII secolo l`antico titolo di S. Maria dei Vergini mutò nell'attuale S. Maria delle Vergini.

cappella Panici, La prima cappella a sinistra, fondata con testamento del 4 novembre 1591 da Giangiacomo Panici, fu terminata molto probabilmente nel 1622 (secondo Mataloni fu iniziata nel 1589). La pala d'altare è opera di Felice Damiani da Gubbio.

intero bene, Nel 1625 l`architetto Antonio Ossucci (o da Ossuccio o Ussuttii) era impiegato nella fabbrica di S. Maria delle Vergini in lavori non precisati dalle fonti documentarie.

cappella del Battistero, La cappella del Battistero fu eretta, molto probabilmente, dopo il 1670, anno della canonizzazione di S. Maria Maddalena Pazzi alla quale è dedicata. La pala d'altare fu realizzata nel 1736 da Filippo Palazzetti mentre le decorazioni intorno al quadro furono fatte nel 1743 da Giulio Candiotti da Senigallia.

cupola, Nel 1732 fu completata la copertura della cupola e della lanterna con lastre di piombo.

cappella di S. Filippo, Nel 1738, forse ad opera dei romani Paolo Campana e di un non meglio identificato mastro Pancrazio, venne decorata con stucchi la cappella Riccitelli. Sull'altare venne collocata la pala rappresentante la Gloria di S. Filippo Neri che era stata dipinta qualche anno prima da Giuseppe Marchesi, detto `Sansone`, per l'altare maggiore della chiesa di S. Filippo a Macerata. In occasione di tali lavori fu chiusa una porta che comunicava con l'esterno.

cappella Fata, Nel 1757 fu decorata con stucchi la cappella Fata dove, molto probabilmente, già si trovava la pala d'altare rappresentante l'Estasi di S. Teresa d'Avila. Infatti, con testamento datato 15 settembre 1624, Annibale Fata provvedeva affinché il dipinto fosse portato a termine.

intero bene, Nel 1789 si restaurò il tempio su disegni di Giuseppe Mattei e Pietro Belli.

intero bene, Nel 1798 le autorità francesi chiusero la chiesa di S. Maria della Porta trasferendo la sede parrocchiale nella chiesa di S. Filippo. I filippini, estromessi dalla loro sede, furono sistemati a S. Maria delle Vergini mentre i carmelitani si rifugiarono presso i confratelli di Ascoli Piceno. Quest'ultimi rientrarono nel mese di agosto dell'anno successivo e vi restarono fino al 1810, quando furono di nuovo soppresse le congregazioni religiose. S. Maria delle Vergini passò al clero secolare e vi fu trasportata la parrocchia del SS. Crocifisso ai Cincinelli. Il 29 luglio 1811vi fu trasferita, pro-tempore, anche la parrocchia di S. Maria della Fonte.

cappella della Madonna, Intorno al 1812, dalla vicina chiesa di S. Maria della Fonte fu trasferito in S. Maria delle Vergini un ciborio 'formato a gran tribuna dorata'. Le fonti documentarie non dicono dove fu collocato e, secondo Libero Paci, attualmente una parte di esso costituirebbe il dossale della cappella della Madonna.

intero bene, Il 21 marzo 1835 vennero separate le parrocchie delle Vergini e del SS. Crocifisso con trasferimento di quest'ultima in Villa Potenza. La parrocchia di S. Maria della Fonte, di fatto, venne inglobata in quella delle Vergini.

intero bene, Il 19 maggio 1859 i padri carmelitani rientrano nel convento di S. Maria delle Vergini assumendo anche l'onere di reggere la parrocchia.

intero bene, Il 16 maggio del 1862, in seguito alle soppressioni degli ordini religiosi volute dal nuovo Regno d'Italia, i carmelitani furono costretti ad abbandonare il convento. La chiesa col vicino convento fu indemaniata, ma resto aperta al culto con un solo religioso facente funzione di parroco.

organo, Nel 1876 fu portato a S. Maria delle Vergini l`organo della chiesa di S. Filippo.

cupola, Nel 1882 la cupola ebbe un nuovo rivestimento in lastre di piombo.

tetto, Il 4 ottobre 1898 un forte vento scoperchiò il tetto e sollevò alcune lastre di piombo della cupola. Il tutto venne restaurato nel corso dell'anno successivo.

altare maggiore e scalinata esterna, Tra il 1903 e il 1911 fu sistemato l`altare maggiore secondo le nuove norme liturgiche e fu rifatta la scalinata esterna della chiesa.

porzione della chiesa, Per tutti gli anni della Prima Guerra Mondiale parte della chiesa fu utilizzata come magazzino.

cappella della Madonna, Tra il 1926 e il 1930 l`affresco della Madonna dei Vergini fu restaurato dal prof. Colmignoli della Soprintendenza di Urbino. Nell'occasione fu asportata una tela dipinta, molto probabilmente incollata sopra all'affresco nel 1845, anno in cui fu soppressa la festa di S. Maria delle Vergini, e che lasciava libero solo il volto. Tutta la cappella fu ripulita e l'altare fu consacrato dal vescovo Ferretti il 16 luglio 1930.

intero bene, La chiesa é danneggiata dal terremoto del 26.9.1997.

organo, Nel 1828 la chiesa è dotata di un organo opera di Andrea Gennari.

tetto, Nel 1892 si distacca una delle lastre di piombo della cupola provocando infiltrazioni d'acqua. Il 16 gennaio 1893 il capomastro muratore Giovanni Tognetti redige una perizia dei lavori, pagati dal Ministero della Pubblica Istruzione per un importo di £ 904,6.

Datazione
XI - XV

Localizzazione
(MC) Macerata

Identificatore
11 - 00007666

Proprietà
CDGG=proprietà Stato; CDGS=Agenzia del Demanio;